I programmi: così si presentano agli elettori
E’ un obbligo previsto dalla legge quello di presentare programmi di attività con i quali i diversi schieramenti si propongono agli elettori. Degli elaborati, spesso corposi, abbiamo cercato di fare una sintesi aiutandoci con simili lavori fatti da altri ben più autorevoli giornali come Repubblica e Il Sole 24 ore e soffermandoci su cinque argomenti di particolare interesse anche per la val di Cornia.
Lavoro
PD — SEL
► Ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull’impresa, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari.
► Contrastare la precarietà, rovesciando le scelte della destra nell’ultimo decennio e in particolare l’idea di una competitività al ribasso del nostro apparato produttivo.
► Spezzare la spirale perversa tra bassa produttività e compressione dei salari e dei diritti, aiutando le produzioni a competere sul lato della qualità e dell’innovazione, punti storicamente vulnerabili del nostro sistema.
► Mettere in campo politiche fiscali a sostegno dell’occupazione femminile, ancora adesso uno dei differenziali più negativi per la nostra economia, in particolare al Sud. Indicare nel tasso di occupazione femminile e giovanile il misuratore primo dell’efficacia di tutte le nostre strategie.
► Approvare una legge sulla rappresentanza che consenta l’esercizio effettivo della democrazia per chi lavora.
PDL — LEGA
► Riconoscimento alle imprese, per le nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato, di una
► Detrazione (sotto forma di credito d’imposta) dei contributi relativi al lavoratore assunto, per i primi 5 anni.
► Centralità delle piccole e medie imprese nel modello di sviluppo italiano.
► Sostituzione dell’attuale sistema dei sussidi alle imprese con contestuale ed equivalente riduzione delle tasse sul lavoro e sulla produzione.
► Pagamenti più rapidi della pubblica amministrazione, in applicazione della direttiva europea sui ritardi di pagamento.
► Utilizzo della Cassa depositi e prestiti, con particolare attenzione alle vocazioni territoriali degli azionisti, per finanziare l’innovazione e garantire i crediti alle esportazioni.
► Sviluppo dei distretti e delle reti d’impresa.
► Tutela e valorizzazione delle imprese commerciali di piccola dimensione, al fine della salvaguardia e della coesione sociale delle comunità locali.
► Favorire le imprese di giovani imprenditori: per 3 anni, vantaggi fiscali per le imprese di under 35.
► Valorizzare le libere professioni, riconoscendone le funzioni sussidiarie di pubblico interesse.
►Ritorno alla Legge Biagi per uno “Statuto dei Lavori”.
► Risoluzione della questione esodati.
► Sviluppo della contrattazione aziendale e territoriale (ex art. 138 D.L. 138/2011).
► Detassazione del salario di produttività.
► Sostegno all’occupazione giovanile attraverso la totale detassazione dell’apprendistato fino a 4 anni.
► Maggiore trasparenza per i sindacati su iscrizioni e bilanci.
► Sviluppo del telelavoro.
Scelta civica — Monti per l’Italia
► Rilanciare con un Piano occupazione giovanile con incentivi a sostegno della formazione e dell’inserimento nel mercato del lavoro e con forme di detassazione per chi assume lavoratori tra i 18 e i 30 anni.
► Incentivare l’assunzione di persone anziane.
► Offrire agli over 55 disoccupati e non ancora in possesso dei requisiti per la pensione un sostegno del reddito collegato alla loro disponibilità al lavoro.
► Detassazione selettiva dei redditi di lavoro femminile, per dare una spinta decisiva all’occupazione delle donne.
► Realizzazione di robuste politiche di conciliazione famiglia-lavoro.
Movimento 5 stelle
► Abolizione della legge Biagi.
► Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno. ► Favorire le produzioni locali.
► Sostenere le società no profit.
► Sussidio di disoccupazione garantito.
Rivoluzione civile
► Cancellazione della precarietà per uomini e donne.
► Mantenere il contratto collettivo nazionale.
► Ripristinare l’art. 18.
► Approvare una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro.
► Creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino l’apparato produttivo e la riconversione ecologica dell’economia.
► Introdurre un reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati.
► Aumentare le retribuzioni a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime.
► Difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Fare per Fermare il declino
► Sostenere i livelli di reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro esistente o le imprese inefficienti. Tutti i lavoratori, indipendentemente dalla dimensione dell’impresa in cui lavoravano, devono godere di un sussidio di disoccupazione e di strumenti di formazione che permettano e incentivino la ricerca di un nuovo posto di lavoro quando necessario, scoraggiando altresì la cultura della dipendenza dallo Stato. Il pubblico impiego deve essere governato dalle stesse norme che sovrintendono al lavoro privato.
► Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne, oggi in gran parte esclusi dal mercato del lavoro e dagli ambiti più rilevanti del potere economico e politico. Non esiste una singola misura in grado di farci raggiungere questo obiettivo; occorre agire per eliminare il dualismo occupazionale, scoraggiare la discriminazione di età e sesso nel mondo del lavoro, offrire strumenti di assicurazione contro la disoccupazione, facilitare la creazione di nuove imprese, permettere effettiva mobilità meritocratica in ogni settore dell’economia e della società e, finalmente, rifondare il sistema educativo.
► Riequilibrio del prelievo sgravando, in particolare, lavoro e impresa. Questo obiettivo viene raggiunto concentrando le riduzioni d’imposta sulla tendenziale abolizione dell’Irap e sulla significativa riduzione dell’Irpef.
Economia
PD — SEL
► Promuovere il merito contro le chiusure corporative e familistiche.
► Affermare il ruolo dello Stato nei settori dei beni pubblici (acqua, energia, cultura, formazione), rifiutando la privatizzazione.
► Arrivare in ambito europeo ad accordi che consentano un controllo reciproco sui bilanci pubblici dei diversi paesi.
► Rispettare il pareggio di bilancio Promuovere Eurobond e Project bond.
PDL — LEGA
► Superamento della politica europea di sola austerità.
► Favorire accesso al credito per famiglie, giovani e imprese.
► Separare banche di credito da banche di investimento
► Favorire nuove forme di finanziamento alle imprese come private equity o venture capital.
► Salvataggi bancari solo a tutela dei risparmiatori
► Valorizzazione sistema bancario a vocazione territoriale.
► Portare in 5 anni il rapporto debito-Pil sotto quota 100% con vendita immobili pubblici, vendita di partecipazioni, valorizzazione concessioni demaniali.
► Costituzione di un fondo obbligazionario a cui lo Stato conferisca parte del patrimonio pubblico .
► Utilizzare completamente i fondi Ue, con meccanismi sanzionatori.
► Irrevocabilità di mutui e finanziamenti.
► Moratoria su rate mutuo non pagate negli ultimi 18 mesi.
► Rivedere l’accordo Basilea III per facilitare credito.
► Partecipazione agli utili da parte dei lavoratori.
► Buoni dote per la formazione.
Scelta civica — Monti per l’Italia
► Armonizzare i bilanci pubblici.
► Ridurre e riqualificare la spesa corrente, preservando quella per infrastrutture, ricerca e istruzione.
► Rispettare il pareggio di bilancio strutturale (al netto degli effetti del ciclo economico).
► Ridurre lo stock del debito pubblico in misura pari a un ventesimo ogni anno.
► Valorizzare/dimettere il patrimonio pubblico per ridurre lo stock del debito.
► Ridurre e riqualificare la spesa corrente, preservando quella per infrastrutture, ricerca e istruzione.
► Utilizzare completamente i fondi strutturale dell’Ue.
► Abbandonare definitivamente la concertazione per il metodo della consultazione.
► Ridurre il denaro contante in circolazione, per combattere evasione e riciclaggio.
► Negli appalti, la regola deve essere quella della “stazione unica appaltante”.
Movimento 5 Stelle
► Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio agli sprechi,
► Sostenere le società no-profit.
► Favorire le produzioni locali.
Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale.
► Introduzione class action.
► Abolizione scatole cinesi in Borsa, delle cariche multiple nei Cda, delle stock option, dei monopoli di fatto (Telecom, Autostrade, Eni, Enel, Mediaste, FS).
► Favorire rappresentanza piccoli azionisti.
► Per le aziende quotate in Borsa o con partecipazione statale, introduzione tetto per gli stipendi dei manager e vietare la nomina dei condannati.
► Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti.
Rivoluzione civile
► Affrontare il problema del debito pubblico con scelte eque e radicali, partendo dall’abbattimento dell’alto tasso degli interessi pagati.
► Fare una legge sul conflitto d’interessi.
► Affiancare al Pil un indice che misuri il benessere sociale e ambientale.
Tasse e lotta all’evasione
PD - SEL
► Lotta decisa all’evasione fiscale.
► Riequilibrare il prelievo fiscale sui redditi da lavoro, autonomo e dipendente, e sugli investimenti, salvo restando l’equilibrio dei conti pubblici.
► Alleggerire il peso fiscale sul lavoro e sull’impresa, attingendo alle rendite dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari.
► Esenzione dell’Imu sulla prima casa per chi paga 400–500 euro di imposta.
►Aumento dell’Imu per gli immobili con valore catastale superiore a 1,5 milioni di euro.
►Ridurre la circolazione del contante e abbassare i costi del pagamento elettronico.
► Sì ad un accordo con la Svizzera, ma che non si traduca in un condono.
PDL — LEGA
► Fiscalità di vantaggio come politica di sviluppo economico territoriale.
► Revisione e riduzione dei poteri di Equitalia.
► Revisione radicale del redditometro.
► Costituzionalizzazione dei diritti del contribuente.
► Eliminazione Imu prima casa.
► No alla patrimoniale.
► No all’aumento Iva.
► Azzeramento Irap entro 5 anni.
► Diminuzione pressione fiscale di 1 punto all’anno per 5 anni.
► Detassazione utili reinvestiti in azienda.
► Detassazione del salario di produttività.
► Totale detassazione dell’apprendistato fino a 4 anni.
► Innalzamento limite uso del contante.
► Introdurre la possibilità di scaricare fatture e ricevute.
► Introdurre il concordato fiscale preventivo.
Scelta civica — Monti per l’Italia
► Ridurre il carico fiscale su lavoro e impresa, non appena le condizioni generali lo consentiranno.
► Trasferire il carico fiscale sui grandi patrimoni e sui consumi che non impattano sui più deboli e sul ceto medio.
► Favorire l’emersione dell’economia sommersa.
► Ridurre il denaro contante in circolazione, per combattere evasione e riciclaggio.
► Detassare i redditi di lavoro femminile.
Movimento 5 Stelle
► Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità e trasporti agli altri paesi europei.
► Abolizione del canone telefonico per l’allacciamento alla linea fissa.
Rivoluzione civile
► Istituire una patrimoniale sulle grandi ricchezze.
► Abolire l’Imu sulla prima casa.
► Estendere l’Imu agli istituti commerciali della Chiesa e delle fondazioni bancarie.
► Istituire una patrimoniale sulle grandi ricchezze.
Liberalizzazioni
PD — SEL
► Interventi su professioni, farmaci, carburanti, energia, banche, trasporti e poste, assicurazioni, commercio, tutela dei consumatori, semplificazione per le imprese.
PDL — LEGA
► Apertura al mercato dei settori dove esistono monopoli o oligopoli statali: scuola, università, poste, energia, servizi pubblici locali.
► Contrasto ai cartelli nel settore assicurativo.
► Rilancio della liberalizzazione e privatizzazione delle reti infrastrutturali e dei servizi pubblici.
Scelta civica — Monti per l’Italia
► Fare della Legge annuale sulla concorrenza lo strumento di periodica azione di rimozione dei vincoli che ingessano l’economia e ostacolano la tutela dei consumatori.
► Proseguire e intensificare la politica di apertura dei mercati dei beni e dei servizi, sulla base di un adeguato processo di consultazione pubblica.
Movimento 5 Stelle
► Riduzione della proprietà intellettuale a 20 anni e abolizione legge Urbani sul copyright.
► Depenalizzazione della diffamazione.
Informazione e sviluppo digitale
PD — SEL
► Promuovere l’agenda digitale.
► Alfabetizzazione digitale per i cittadini e le imprese.
► Aumentare il wi-fi pubblico.
► Estendere la banda larga.
► Approccio “open data” per le pratiche di governo.
► Abbassare l’Iva sui libri digitali al 4% .
► Freedom of Information Act per i programmi della Pubblica Amministrazione.
PDL — LEGA
► Piena applicazione nella pubblica amministrazione del codice dell’Amministrazione digitale.
► Compimento progetto Scuola 2.0.
► Rivedere la definizione di start up e creare zone franche nei capoluoghi dotate di adeguate infrastrutture.
► Libero accesso alle reti.
► Portare a termine la strategia di Open Government e Open Data.
► Diffusione capillare della banda larga e larghissima.
► Approvare il principio dell’assoluta trasparenza della pubblica amministrazione.
► Promuovere l’utilizzo del cloud computing nella pubblica amministrazione per ridurre i costi e portare tutti i servizi online.
► Introdurre la fatturazione elettronica.
Scelta civica — Monti per l’Italia
► Favorire le connessioni infrastrutturali a banda larga e ultra larga.
► Favorire lo sviluppo delle smart communities/smart cities.
► Favorire il ‘cloud computing’ e l’e- government.
► Introdurre la fatturazione elettronica.
► Introdurre l’approccio ‘open data’, rendendo tutti i dati della pubblica amministrazione pubblici e accessibili onlne.
► Incentivare l’utilizzo delle tecnologie digitarli nei processi amministrativi.
Movimento 5 Stelle
► Cittadinanza digitale per nascita.
► Copertura Adsl su tutto il territorio nazionale.
► Introduzione di norme che impediscono il possesso della maggioranza di canali tv o giornali ai privati, sostituendolo da un azionariato diffuso.
► Abolizione della legge Gasparri e della legge D’Alema che richiede un contributo dell’1% sui ricavi degli assegnatari di frequenze tv.
► Vendita ad azionariato diffuso di due canali televisivi pubblici.
► Un solo canale pubblico, senza pubblicità, informativo e culturale, indipendente dai partiti.
► Assegnazione frequenze tv con asta pubblica ogni 5 anni.
► Abolizione dell’Ordine dei giornalisti.
► Eliminazione dei contributi pubblici alle testate giornalistiche.
► Introduzione dei ripetitori WiMax e statalizzazione della dorsale telefonica.
► Tetto nazionale del 5% alla raccolta pubblicitaria per un solo soggetto economico privato.
Rivoluzione Civile
► Cancellare l’influenza dei partiti sul consiglio di amministrazione Rai.
► Riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo.
► Banda larga su tutto il territorio nazionale.
► Accesso a Internet gratuito per i giovani.