Promessa di Rossi: lavori per 150 milioni in 8 mesi
PIOMBINO 28 dicembre 2012 — E dunque il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, afferma che se alla fine di gennaio saprà ufficialmente che le assicurazioni e la stessa impresa armatrice hanno intenzione di portare la Costa Concordia a Piombino non ci saranno problemi per attrezzare alla bisogna il porto. Tutto entro settembre, la data indicata dal commissario Gabrielli per la rimozione del relitto. Ma di cosa si tratta? Secondo il progetto presentato dal sindaco Gianni Anselmi e dal presidente dell’Autorità portuale Luciano Guerrieri si tratta di realizzare un molo con radice alla Chiusa, un bacino ad hoc (la Concordia è lunga 290 metri e larga 35,5) dove poter mettere a secco la nave, il dragaggio dei fondali a meno 20 metri e la realizzazione di un piazzale di circa 80mila metri quadrati a disposizione del cantiere. Opere il cui costo è stato calcolato in circa 150 milioni di euro, da dividere grosso modo a metà tra le assicurazioni e il ministero delle Infrastrutture. La domanda corre spontanea: «Ci spiega, signor presidente, come è possibile che in 7/8 mesi possano essere progettate, finanziate e realizzate opere così mastodontiche?». La domanda non è peregrina. Abbiamo già assistito troppo spesso a dichiarazioni che davano per fatte cose che la realtà ha trasformato in semplici annunci. In questo caso c’è una ragione in più: poiché il presidente evoca questo progetto e lo pone in relazione alle reali esigenze economiche di questo territorio e di tante famiglie non sarebbe meglio adottare la regola che impone “calma e gesso” prima di dare per scontato ciò che scontato non è affatto?
Benefici per la città???
che garanzie abbiamo contro eventuali sversamenti in mare dei liquami velenosi del relitto?
Queste ditte che lavoreranno al progetto useranno manodopera locale oppure ci saranno i soliti sub appalti e alla fine lavoreranno solo extracomunitari e meridionali mal pagati?
Che garanzie ci sono?