Promettono soldi e intanto smantellano reparti

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PIOMBINO 14 otto­bre 2019 — L’assessore alla san­ità Gian­lui­gi Palom­bi (nel­la foto in bas­so a sin­is­tra) delin­ea il quadro sulle con­dizioni di Vil­la­ma­ri­na, ben diverse dai procla­mi del­la Regione Toscana.
“Il dibat­ti­to sul­la san­ità locale sem­bra seguire due dis­tin­ti bina­ri par­al­leli: uno vir­tuale e l’altro reale”. A dichiarar­lo è l’assessore alla san­ità del Comune di Piom­bi­no, Gian­lui­gi Palom­bi.
“Da una parte – con­tin­ua l’assessore Palom­bi – la nar­razione, nota e con­sun­ta, del­la Regione Toscana che rac­con­ta un futuro radioso per l’ospedale Vil­la­ma­ri­na, con una riqual­i­fi­cazione infra­strut­turale e fun­zionale che sem­bra sem­pre pronta a par­tire e poi non lo fa mai.
Dall’altra parte c’è la vera realtà dell’ospedale, che con­tin­ua ad attra­ver­sare un momen­to molto dif­fi­cile e in cui l’opera di sman­tel­la­men­to dei servizi non sem­bra avere fine.
La Regione Toscana ha annun­ci­a­to un piano di inves­ti­men­ti negli ospedali e nelle strut­ture san­i­tarie toscane per un totale di 1,5 mil­iar­di di euro. Di questi, 207 mil­ioni sono des­ti­nati all’Asl Nord Ovest ma la stra­grande mag­gio­ran­za delle risorse andrà a coprire inter­ven­ti sulle strut­ture dei cen­tri più gran­di, come la costruzione del nuo­vo ospedale di Livorno, men­tre solo una min­i­ma parte inter­esserà il nos­tro ter­ri­to­rio. Vale la pena sot­to­lin­eare che molti dei prog­et­ti che dovreb­bero rilan­cia­re il noso­comio cit­tadi­no dove­vano essere sta­ti già avviati, alcu­ni anche con­clusi, invece la Regione con­tin­ua a ripro­por­li men­tre a Vil­la­ma­ri­na siamo anco­ra nel­la medes­i­ma con­dizione”.
“Tra gli inter­ven­ti finanziati dal Piano regionale tri­en­nale – spie­ga Palom­bi – figu­ra l’adeguamento del Pron­to Soc­cor­so, la costruzione del nuo­vo per­cor­so con ascen­sore dal parcheg­gio, prog­et­to già illus­tra­to nel 2015 che sarebbe dovu­to ter­minare nel 2016 e, quin­di, si pre­sume già finanzi­a­to da tem­po, l’istituzione del­la Casa del­la Salute,  la real­iz­zazione del repar­to di Psichi­a­tria, anche questo già più volte annun­ci­a­to ben pri­ma di ques­ta delib­era regionale e quin­di, immag­i­no, già finanzi­a­to e, chiara­mente, mai real­iz­za­to.
Ricor­do un incon­tro nell’ottobre 2018 in cui l’assessore regionale  Ste­fa­nia Sac­car­di (nel­la foto a sin­is­tra) ave­va ampia­mente par­la­to di tali prog­et­ti, in alcu­ni casi delin­e­an­do anche un pre­ciso crono­pro­gram­ma: parla­va di un repar­to di Psichi­a­tria, per esem­pio, entro un anno e del prog­et­to non vi è neanche l’ombra, sal­vo poi riaf­fio­rare adesso con questo recen­tis­si­mo Piano tri­en­nale. Mi risul­ta che fos­se già pre­vis­to uno stanzi­a­men­to di 500mila euro. L’adeguamento del Pron­to Soc­cor­so, tan­to per citare un altro prog­et­to, è pre­vis­to dal Piano di azione per lo svilup­po dell’offerta di servizi ospedalieri e ter­ri­to­ri­ali inte­grati per la Val di Cor­nia, approva­to dal­la Regione a luglio e che dove­va essere defini­to entro agos­to.
Non ce ne voglia l’assessore regionale ma i fon­di pre­visti, molto infe­ri­ori rispet­to ad altri ospedali, sono gli stes­si che da anni annun­ciano. Nul­la di nuo­vo sot­to il sole, spe­ri­amo solo che ques­ta vol­ta sia quel­la gius­ta e che questi piani si tra­d­u­cano in azioni”.
Molti prog­et­ti e poca con­cretez­za, quin­di, men­tre l’ospedale di Vil­la­ma­ri­na con­tin­ua a subire uno svuo­ta­men­to di fun­zioni e risorse.
“La chiusura del Pun­to nasci­ta – con­tin­ua Palom­bi – dove­va essere tem­po­ranea: in realtà è sta­ta l’occasione per il totale sman­tel­la­men­to del repar­to di Gine­colo­gia e Oste­tri­cia. La neces­sità, evi­den­te­mente indero­ga­bile, di spostare l’evento nasci­ta a Ceci­na non impli­ca­va nec­es­sari­a­mente il taglio di tut­ti i servizi pre e post par­to. Sono servizi indis­pens­abili per Piom­bi­no ed è impens­abile che attiv­ità come il mon­i­tor­ag­gio del­la salute del­la gravi­da e del feto, di impor­tan­za fon­da­men­tale soprat­tut­to nell’ultimo peri­o­do del­la gravi­dan­za, com­p­rese le even­tu­ali urgen­ze che pos­sono pre­sen­tar­si in questo tipo di pazi­en­ti, siano disponi­bili sola­mente a Ceci­na. Ciò causa gravi rischi e molti dis­a­gi per le ges­tanti che sono costrette, in alcu­ni casi anche quo­tid­i­ana­mente, a sco­mode trasferte a Ceci­na per dei sem­pli­ci con­trol­li.
È notizia recente addirit­tura il bloc­co di tut­ta l’attività oper­a­to­ria gine­co­log­i­ca: di fat­to, ciò sug­gel­la defin­i­ti­va­mente la chiusura del repar­to piom­bi­nese. Questo è asso­lu­ta­mente incom­pren­si­bile e inac­cetta­bile, anche in virtù del fat­to che questo repar­to è comune tra i due ospedali e non si com­prende per­ché l’attività deb­ba essere con­cen­tra­ta in una sola strut­tura facen­do venire meno quel con­cet­to di rete tan­to acclam­a­to che dovrebbe cos­ti­tuirne il vero pun­to di forza.
Altro set­tore fon­da­men­tale in pro­fon­da sof­feren­za è la Car­di­olo­gia: a fine mese il pri­mario e altri due medici andran­no in pen­sione e non si conosce il futuro di questo asset ospedaliero essen­ziale, soprat­tut­to in un ter­ri­to­rio come il nos­tro in cui l’incidenza di malat­tie car­diache è molto più alta rispet­to al resto del­la Regione.
Altret­tan­to crit­i­ca è la situ­azione in Orto­pe­dia dove, ormai da tem­po, si aspet­ta la con­clu­sione del con­cor­so per il pri­mario. Sen­za con­tare la caren­za degli spe­cial­isti che è tale da aver reso nec­es­sario tagliare il servizio di reperi­bil­ità not­tur­na, cosa che rap­p­re­sen­ta una grave man­can­za per qual­si­asi noso­comio deg­no di questo nome. La lista dei dis­a­gi e dei dis­servizi sarebbe anco­ra molto lun­ga ma il mes­sag­gio è chiaro: la Regione e l’azienda, evi­den­te­mente, non rep­utano pri­or­i­tarie queste crit­ic­ità e preferiscono, invece, con­cen­trar­si su prog­et­ti infra­strut­turali e medio-lun­go ter­mine, indub­bi­a­mente impor­tan­ti ma che non rap­p­re­sen­tano cer­to un’urgenza per la tutela del­la salute e del­la sicurez­za del­la nos­tra comu­nità”.
“La cos­ti­tuzione di una rete ospedaliera tra Ceci­na e Piom­bi­no – con­clude l’assessore –, che dove­va rap­p­re­sentare un rilan­cio del­la san­ità nel nos­tro ter­ri­to­rio, rimane un prog­et­to anco­ra in fase di definizione e rap­p­re­sen­ta, allo sta­to attuale, un vuo­to con­teni­tore in assen­za di un vero con­tenu­to. Fino­ra tale aggregazione sem­bra essere sta­ta utile solo per sman­tel­lare i servizi piom­bi­ne­si a favore dell’ospedale di Ceci­na (nel­la foto a sin­is­tra), come ben dimostra­no i casi del­la Gine­colo­gia e Oste­tri­cia e dell’Ortopedia.
Siamo anco­ra asso­lu­ta­mente con­vin­ti che il dial­o­go tra l’amministrazione comu­nale, l’Azienda san­i­taria e la Regione Toscana sia la stra­da migliore per pot­er davvero intrapren­dere un per­cor­so vir­tu­oso di riqual­i­fi­cazione del­la san­ità piom­bi­nese ma i buoni proposi­ti, al momen­to, sem­bra­no non trasfor­mar­si in azioni con­crete.
Sem­bra davvero man­care una chiarez­za sull’effettiva volon­tà dell’Asl di rag­giun­gere gli obi­et­tivi richi­esti, che non sono altro che il ripristi­no dei servizi essen­ziali”.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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