Proposte per impedire lo stupro dei boschi

· Inserito in Teoria e pratica

CAMPIGLIA 1 agos­to 2017 — È dal­la fine di giug­no che la stam­pa, la Con­sul­ta Ambi­ente, l’ex sin­da­co di Suvere­to Wal­ter Gasperi­ni e ora Legam­bi­ente han­no dato notizia del­l’en­nes­i­mo episo­dio di dis­truzione legal­iz­za­ta del­l’am­bi­ente.
Come è sta­to det­to, ques­ta vol­ta è il caso di un tale che, dopo avere richiesto e ottenu­to un per­me­s­so di manuten­zione stra­or­di­nar­ia di stra­da boschi­va nel Comune di Castag­ne­to Car­duc­ci, ha real­iz­za­to un’­opera che con­siste in un allarga­men­to stradale da metri 2,20 a metri 2,50, in sé poca cosa ma che nel caso speci­fi­co ha com­por­ta­to la dis­truzione di affio­ra­men­ti roc­ciosi e veg­e­tazione di un anti­co per­cor­so che attra­ver­sa luoghi di alto val­ore pae­sag­gis­ti­co e stori­co.
A fronte delle denunce emerse da più par­ti, è inter­es­sante leg­gere quan­to scrive il sin­da­co di Castag­ne­to. Intan­to veni­amo a sapere che il per­me­s­so in ques­tione è sta­to rilas­ci­a­to non dal Comune ma dal­l’U­nione delle Colline Met­al­lif­ere alla quale sono affi­date le com­pe­ten­ze sul­la forestazione e quin­di anche sul­l’­opera in ques­tione.
Si viene poi a sapere che il Comune non è mai sta­to infor­ma­to e che il sin­da­co ha dovu­to chiedere all’U­nione un incon­tro dal quale è sca­tu­ri­to che tut­to quan­to fat­to ha segui­to le pre­scrizioni date al pro­pri­etario dal­l’U­nione che evi­den­te­mente, vis­to il risul­ta­to, non ha stru­men­ti per val­utare il val­ore dei luoghi dove ammette inter­ven­ti.
È inter­es­sante anche leg­gere nelle parole del sin­da­co la con­dan­na di un modo di pro­cedere del­l’am­min­is­trazione pub­bli­ca che esauto­ra i liv­el­li ammin­is­tra­tivi comu­nali con il ris­chio di ritrovar­si un ter­ri­to­rio dis­trut­to gra­zie a tan­ti pic­coli pas­si con­ces­si da enti diver­si e con final­ità che sem­bra­no avere poco a che fare con la tutela del pae­sag­gio.
Il sin­da­co lamen­ta poi che le denunce fat­te in questi giorni, anche se gius­ti­fi­ca­bili dal­l’at­ten­zione all’am­bi­ente, siano state fat­te in base ad una incom­ple­ta e non ver­i­fi­ca­ta infor­mazione e con­clude osser­van­do che “di questo pas­so l’in­voluzione cul­tur­ale è con­cla­ma­ta. Se le isti­tuzioni sono messe in con­dizioni di avere cor­ret­ta infor­mazione, pos­sono poi dar­la a loro vol­ta, inter­loquire con asso­ci­azioni e cit­ta­di­ni e forse lim­itare questo proces­so”.
Di fronte a queste parole non si può che applaudire anche se i difet­ti ril­e­vati dal sin­da­co nel com­por­ta­men­to e nei rap­por­ti con i vari liv­el­li isti­tuzion­ali sono gli stes­si che molti cit­ta­di­ni e asso­ci­azioni han­no ritrova­to nei com­por­ta­men­ti del Comune di Castag­ne­to Car­duc­ci in non pochi casi, uno per tut­ti e il più emblem­ati­co quel­lo del­la trasfor­mazione del­l’Ex Club Mediter­ranée nel Paradù: liv­el­lo di con­fron­to con la popo­lazione bassis­si­mo, infor­mazioni cen­surate, nes­suna volon­tà di chiarire aspet­ti fon­da­men­tali quale la pre­sen­za o meno del­la rete dei servizi già al tem­po del Club e pro­prio la volon­tà di sostenere quel­la polit­i­ca dei pic­coli pas­si sep­a­rati che alla fine mod­i­f­i­cano com­ple­ta­mente pae­sag­gio e ambi­ente.
Spe­ri­amo allo­ra che l’at­tuale sin­da­co impari la lezione da questo caso del Romi­to­rio e da quel­li pas­sati e mal gesti­ti dai suoi pre­de­ces­sori. Spe­ri­amo che sia da oggi impos­si­bile pro­cedere in modo che la mano sin­is­tra non sap­pia quel­lo che fa la mano destra e che i cit­ta­di­ni siano sem­pre più infor­mati di quel­lo che suc­cede e ben pri­ma che le situ­azioni siano irre­versibili.
Ma alla fine dei sal­mi quel­lo che res­ta è la realtà di un ter­ri­to­rio fer­i­to inutil­mente o, se si deve dare ascolto alle voci che cir­colano, a ben­efi­cio di chi vor­rebbe arrivare comoda­mente in zone di cac­cia mag­a­ri fino ad attrez­zare con palchi da affittare a caro prez­zo.
A questo pun­to anche se sap­pi­amo che vivi­amo in un paese dove la demolizione degli abusi non avviene mai, chiedi­amo la rimes­sa in pristi­no del­l’an­ti­co per­cor­so.
Chiedi­amo ai sin­daci che si muo­vano con­giun­ta­mente in modo che i per­me­s­si rilas­ciati dai liv­el­li ammin­is­tra­tivi diver­si da quel­li comu­nali siano sem­pre dis­cus­si e con­cor­dati con i Comu­ni.
Chiedi­amo al sin­da­co che nel caso del­la stra­da del Romi­to­rio sia almeno introdot­to il divi­eto di pas­sag­gio ai mezzi motor­iz­za­ti, ammet­ten­do­lo solo per quel­li di soc­cor­so e anti­ncen­di.
Chiedi­amo che le asso­ci­azioni vena­to­rie con­dan­ni­no un modo così bar­baro di trattare il bosco, riven­di­can­do la tan­to procla­ma­ta fun­zione di tutori del­la natu­ra.
Ma quel­lo che è più impor­tante è che il Comune di Castag­ne­to e tut­ti gli altri Comu­ni in zona, e in genere i vari liv­el­li ammin­is­tra­tivi, si met­tano in tes­ta che sen­za il con­trol­lo questi casi si ripeter­an­no quo­tid­i­ana­mente.
Pro­poni­amo che si adot­ti il prin­ci­pio di ren­dere obbli­ga­to­rio, per i Comu­ni e per tut­ti gli enti di liv­el­lo supe­ri­ore, un sopral­lu­o­go all’inizio dei lavori con­ces­si per ver­i­fi­care la veridic­ità del­lo sta­to dei luoghi dichiara­to e alla fine dei lavori per ver­i­fi­care il rispet­to di quan­to ammes­so dai Comu­ni. Davan­ti a ques­ta pro­pos­ta le ammin­is­trazioni lamen­tano sem­pre la man­can­za di fon­di e di per­son­ale e si riducono a fare le ver­i­fiche a pos­te­ri­ori solo quan­do ci sono delle denunce o seg­nalazioni.
Questi sopral­lu­oghi dovreb­bero essere invece obbli­ga­tori e onerosi, in modo da creare un fon­do che per­me­t­ta di assumere o comunque affi­dare a tec­ni­ci spe­cial­iz­za­ti e com­pe­ten­ti in mate­ria edilizia, urban­is­ti­ca, ambi­en­tale e pae­sag­gis­ti­ca ver­i­fiche non saltu­ar­ie e casu­ali ma gen­er­al­iz­zate e costan­ti.

Comi­ta­to per Campiglia, Alber­to Pri­mi

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