Proposte per migliorare la sanità locale subito
PIOMBINO 13 maggio 2014 — Non è facile parlare di sanità oggi, nel contesto di una profonda crisi che ha ridimensionato le risorse a disposizione. La logica del risparmio, deve necessariamente passare attraverso un processo di razionalizzazione, di ottimizzazione, che però non deve significare quale ultimo risultato un taglio dei servizi. Anche la Val di Cornia con il suo Presidio Ospedaliero non è stata esente da questo fenomeno.
I lunghi tempi di attesa per indagini diagnostiche, visite specialistiche o i tempi dilazionati di risposta in Pronto Soccorso, sono spesso espressione di una sofferenza di organico non giustificata e ancora troppo spesso i disservizi sono limitati grazie al solo spirito di dovere e di sacrificio degli operatori.
Non si può pensare che se un dipendente chieda di usufruire delle legittime ferie, si infortuni o vada in malattia, il risultato finale sia di ridurre o chiudere sale operatorie ed ambulatori, contribuendo così ad allungare i tempi di attesa, ad incentivare il rivolgersi a strutture private o favorire l’ insorgere di quel senso di inefficienza e di inefficacia che si traduce con il fenomeno delle fughe, cioè del decidere di rivolgersi per risolvere problemi, anche di bassa complessità, a strutture all’ interno della regione, nel migliore dei casi, o peggio al di fuori della medesima, con una grave ricaduta economica, che contribuisce poi a ridurre le risorse a disposizione.
La realtà geografica del nostro territorio che ci pone lontani da quelle che sono aree di alta intensità di risposta sanitaria, non può non essere tenuta in considerazione, il diritto alle buone cure ed ad una facile accessibilità ai servizi deve essere garantita a tutti. È giunto il momento di affrontare in maniera veramente organica il problema riorganizzativo del sistema sanitario e la vera messa in rete sia delle strutture ospedaliere di vario livello I,II e III, che del personale che vi afferisce. Se si appartiene ad un servizio sanitario pubblico si ha il compito di ottimizzare, non creare strutture doppie a breve distanza tra loro che non hanno motivo di essere.
Bisogna essere sensibili a quella categoria di popolazione più fragile, gli anziani, i disabili, con un potenziamento delle attività territoriali, una maggiore integrazione territorio-ospedale, territorio-ospedale-medicina di base. Va potenziato l’ Ospedale di Comunità, si devono creare percorsi di accesso o di dimissione dalla struttura ospedaliera più razionali e confacenti ai bisogni reali degli utenti e dei familiari, in modo da non creare quella senso di abbandono troppo spesso tangibile; il Sistema Sanitario può entrare in maniera più capillare, specialistico nelle case ove se ne renda la necessità.
Nel contesto di una riorganizzazione che consenta una ottimizzazione delle attività sanitarie bisogna anche avere il coraggio di prendere in considerazione se l’ apparato burocratico amministrativo che si è creato in questi decenni, a latere di quello che è lo scopo della sanità, curare, non sia sovrastimato e sottragga risorse.
Troppo spesso si ipotizza, perché per ora solo di ipotesi si tratta, di un nuovo polo ospedaliero, che possa risolvere tutte le problematiche e dia nuovo slancio alla sanità.
Ben venga, ma in attesa di capire se fattibile, difendiamo il nostro territorio, le nostre strutture, non rendiamole scatole vuote, c’ è professionalità, vi sono buone realtà e potenzialità da sviluppare, i numeri ce lo dicono, non consentiamo che si distrugga. Non si può pensare di risolvere i problemi centralizzando servizi su un ospedale provinciale, che non ce lo nascondiamo, troppo speso ha già poco attrattiva per i residenti stessi, figuriamoci per chi deve percorrere chilometri, che a quel punto può avere alternative e scelte diverse a poche decine di “metri” più avanti (Polo di Cisanello).
È impossibile pensare in poco tempo o righe di poter mettere a fuoco tutte le problematiche legate alla sanità, le idee ci sono e sono chiare, così come chiare sono le molteplice proposte da fare, bisogna essere concreti, è giunto il momento che la politica locale si riappropri di quelle funzioni di garante sociale, con una maggiore presenza attiva e critica ai tavoli decisionali, rimettendo il cittadino al centro del progetto salute, siamo pronti e lo vogliamo fare.
dott. Marco Sicolo, candiddato della Lista Civica L’ALTERNATIVA