Prorogate le concessioni a Piombino Logistics
PIOMBINO 22 giugno 2017 – Un comunicato dei rappresentanti UILM nella Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) Piombino Logistics informa che, in attesa del piano di impresa da presentarsi entro il 1° ottobre, la società Piombino Logistics ha ottenuto una proroga delle concessioni portuali dall’Autorità di Sistema dell’Alto Tirreno e che il decreto é stato firmato il 21 giugno dal Presidente Stefano Corsini.
Non è la prima proroga, forse la terza o quarta, e lega ancora indissolubilmente l’ingresso di Piombino Logistics nella titolarità delle concessioni demaniali marittime già in possesso della ex Lucchini e delle nuove scaturenti dall’accordo di programma del 30 giugno 2015, quando lo stabilimento ex Lucchini è passato ad Aferpi, aree del demanio marittimo comprese.
Allora vennero previste per Cevital (poi Aferpi, poi Piombino Logistics) oltre 53 ettari di demanio marittimo e dunque non solo le vecchie concessioni ex Lucchini ma ben altre:
Comprendevano una parte ben più che consistente delle aree portuali previste dal piano regolatore portuale come si vede bene dalla cartina sottostante:
Del resto la stessa Autorità portuale di Piombino, già prima della firma dell’accordo di programma, aveva adottato il 29 aprile 2015 una deliberazione con la quale aveva avviato il procedimento finalizzato al rilascio dell’accordo sostitutivo della concessione demaniale con la quale prendeva atto che Aferpi
- aveva manifestato la propria intenzione di sostituire in via esclusiva Lucchini nel godimento della concessione con l’esclusione delle aree dei carbonili (circa 50 ettari),
- aveva richiesto l’ampliamento della durata della concessione per almeno cinquanta anni (la concessione Lucchini decorreva dal 25 settembre 2011 e sarebbe scaduta il 24 settembre 2015),
- aveva manifestato l’interesse all’ampliamento della concessione in relazione allo sviluppo delle aree ad essa limitrofe,
- rispetto ad esse aveva richiesto di avvalersi di un diritto di opzione nel caso di ricevimento di istanze di terzi aventi ad oggetto le medesime superfici (diritto di opzione significa che quelle aree saranno assegnate ad Aferpi prima che a qualunque altro se Aferpi lo vorrà; ma come sappiamo Aferpi lo vuole).
L’ Autorità portuale nella stessa delibera accettava la proposta Aferpi e stabiliva anche di riconoscere ad Aferpi la facoltà di esercitare il diritto di opzione richiesto.
Si tratta delle aree comprese nell’ampliamento del porto in corso, in viola nella cartina sovrastante.
Come si vede si tratta di aree importantissime nell’ambito dello sviluppo portuale. Dalla loro utilizzazione dipendono attività economiche, occupazione, valorizzazione, insomma, degli investimenti pubblici fatti. È immaginabile che più operatori ne siano interessati ma Aferpi, con quel diritto di opzione è ovviamente e tranquillamente avvantaggiata.
Da allora non è successo nulla. Addirittura un progetto di investimento di 21.536.748 euro presentato da Aferpi ad Invitalia per accedere ai finanziamenti della legge 181/89 per 11.845.211 euro è stato ritirato dalla stessa Piombino Logistics.
Adesso siamo ad un ulteriore proroga nel momento stesso in cui, almeno apparentemente, è aperta la scelta
- se iniziare l’iter di risoluzione del contratto di vendita della ex Lucchini ad Aferpi per inadempienze contrattuali relative al mantenimento della attività produttiva e degli investimenti previsti
o
- se concedere altri due anni per realizzare quegli investimenti garantendo finanziamenti e partner solidi.
Una partita che deve chiudersi entro il 30 giugno.
Il fatto che intanto si proroghino le concessioni demaniali il 21 giugno fino ad ottobre in attesa del piano d’impresa, che evidentemente non è mai stato presentato, non può che lasciare perplessi.
Ma è solo l’ultima in ordine di tempo delle perplessità di cui è lastricata la strada della riconversione (si fa per dire) di Piombino.