Una protesta concertata del tutto inutile
PIOMBINO 8 aprile 2017 — È saltato l’incontro al Mise con una telefonata del Ministro la sera precedente. Le direzioni dei sindacati hanno rinunciato alla manifestazione a Roma (peraltro già organizzata) che doveva invece dare testimonianza di capacità di mobilitazione e dissenso, per far vedere a tutta la nazione che il Problema di Piombino non era risolto e che qui si riteneva responsabile il governo. Quindi, le direzioni sindacali, dopo questa rinuncia, hanno deciso di occupare la sala del Consiglio Comunale di concerto con il sindaco Massimo Giuliani. La circostanza ci pare strana. Intanto, siamo dispiaciuti che i dirigenti dei sindacati abbiano deciso di occupare la casa comune, dove i rappresentanti scelti dai piombinesi discutono dei problemi della città, senza coinvolgere le forze politiche. E poi, qual è il senso di riportare la protesta in una dimensione tutta locale? Le manifestazioni devono essere efficaci. Devono individuare la controparte, ovvero il responsabile del problema, e sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica verso coloro che appunto sono i responsabili. Noi restiamo convinti che le colpe del dramma sociale della nostra comunità siano da attribuire al governo centrale e regionale, ma anche ad un’amministrazione locale, pure essa espressione del PD, che fino ad oggi ha mantenuto una posizione di attesa e di fiducia immotivata, illudendo gli operai e la cittadinanza tutta e rivelandosi incapace di trovare vie alternative concretamente perseguibili. Per cui ci pare perda di efficacia una protesta concertata. Organizzare manifestazioni come queste serve solo a dare una patente di salvatore e ad offrire un salvagente a quanti stanno da tempo e impietosamente svelando tutta la loro inadeguatezza e serve solo ad indebolire la protesta. Se, come detto, il dissenso deve essere indirizzato contro il governo e le amministrazioni che non hanno tutelato il territorio, sottoscrivendo accordi e progetti risultati farlocchi e irrealizzabili, concertare un’occupazione con il sindaco serve solo a depotenziare la protesta.
Movimento 5 Stelle Piombino
Ferrari Sindaco – Forza Italia
Rifondazione Comunista
Un’ Altra Piombino
Indebolire l’azione delle RSU è un errore tragico. L’opposizione doveva schierarsi a fianco delle RSU, partecipare all’occupazione e smascherare contemporaneamente chi da politico è corresponsabile della attuale situazione, aiutare la mobilitazione con iniziative intorno al presidio, contribuire a dare un significato più incisivo al presidio. Hanno lasciato l’iniziativa politica al PD. L’occupazione della sala consiliare è stata decisa in una assemblea operaia di cui le RSU sono portavoci ed esecutori.
Chi andrà alle trattative? Chi porterà gli operai a Roma sotto palazzo Chigi (come hanno affermato di volere fare le RSU)? Con quale forza se irresponsabilmente forze politiche di orientamenti più disparati le delegittimano? Come non rendersi conto che le RSU oggi esprimono molte delle idee che hanno espresso parte delle stesse opposizioni!! Una parte di opposizione è quindi oggi più preoccupata di marcare una differenza con il PD per raccogliere voti che lottare per difendere l’occupazione, mentre un’altra parte compie un errore di valutazione e politico madornale. Errore che indebolisce la capacità di mobilitazione del sindacato a livello locale e quindi dei lavoratori, non aiuta la creazione di una indispensabile mobilitazione a partire dalla fabbrica e dalla città. L’attacco alle RSU è totalmente sbagliato, sono i rappresentanti dei lavoratori, sono lavoratori.
Caro Renzo,
concordo in buona parte (ma credo non completamente) con le tue valutazioni. E’ sbagliato attaccare frontalmente le RSU per il tipo di mobilitazione che esprimono ora standosene, come fanno le forze politiche di opposizione, sull’ Aventino a guardare; soprattutto considerando che le stesse forze politiche non hanno brillato sin’ora per incisività nella mobilitazione. E sono anche d’ accordo che è sbagliato lasciare libero il campo, nel Consiglio di fabbrica (Cdf), al PD che oggi è il vero cancro che corrode il movimento operaio e sindacale. Quindi male hanno fatto i militanti sindacali del Partito della Rifondazione Comunista a “snobbare” la finta occupazione del Comune (ma fortunatamente mi pare che questa posizione sia in corso di revisione), privando di una sponda interna chi agisce dall’ esterno del Cdf.
Ma starei attento (e qui vorrei capire meglio come la pensi) ad amplificare i concetti di rappresentatività e legittimazione delle RSU sino a gettare un velo sulle loro pesanti responsabilità. Vero è che certamente le responsabilità principali sono in capo al capitalista, al Governo (nelle sue articolazioni territoriali) e al PD. Ma non dimentichiamoci che le segreterie zonali delle organizzazioni sindacali hanno gestito, le Rsu Aferpi avallato, la politica di isolamento delle singole lotte, dividendo i lavoratori piombinesi in tutti i modi ed impedendo attivamente che si sviluppasse una unità del movimento di opposizione reale alle devastazioni della crisi; impedendo anche che si costruissero ponti con gli altri ceti sociali colpiti e si giungesse a mobilitazioni cittadine generali (cosa si aspetta a proclamare uno sciopero generale zonale di tutte le categorie?). Palesi sono state poi le responsabilità delle RSU nel trasformare una forma di lotta potenzialmente avanzata, come l’ occupazione della sala del Consiglio Comunale, nel farsesco abbraccio tra vittime (chi rischia di perdere il lavoro) e carnefici. Giuliani, Anselmi, Velo, Rossi, che in periferia giocano a fare i paladini degli operai, militano in un partito che persegue scientemente e coerentemente, a tutti i livelli, politiche recessive, deindustrializzazione, disoccupazione e guerra. Quindi, se è vero che che le RSU sono formalmente legittimate dal voto dei lavoratori (con tutte le riserve sulla sostanziale rappresentatività di quel voto), ciò non le mette, non le ha messe, al riparo da gravi errori e, nella sua componente più consistente (filo PD), da comportamenti strumentali e oggettivamente antioperai. Il gioco è complicato e va gestito con accortezza. Non possiamo (e qui uso la prima persona plurale come membro di Art. 1 ) rompere il fronte della lotta perchè non saremmo capiti e non è utile al risultato. Ma non dobbiamo fare sconti nella critica ai comportamenti sbagliati o peggio pericolosi, particolarmente sui fronti “disertati” dalle RSU: denuncia delle responsabilità e degli errori che hanno portato alla situazione attuale; partecipazione attiva di tutti i lavoratori alle decisioni; coordinamento con le altre fabbriche in difficoltà; apertura verso la città e alleanza coi ceti sociali in crisi; obbiettivi non solo di amortizzatori ma di rilancio produttivo siderurgico e anche diversificato e ecocompatibile; forme di lotta incisive.
In sintesi, l’ unità non è un sentimento buono per sé; l’ unità è buona quando è il frutto della lotta; quando esprime un nuovo equilibrio dopo lo scontro sui nodi reali del problema.
Oggi ho assistito al Cdf aperto in Comune. Mi pare che si stiano facendo passi avanti. Alcune nostre proposte stanno passando, come quella di fare Cdf aperti o quella di trasformare l’ occupazione del Comune in una fucina di idee e mobilitazioni sul territorio, che aprano verso la città per costruire una forte iniziativa per il 19 aprile. Altre fondamentali richieste non sono ancora passate, come quella di considerare comunque “morto” Rebrab o quella dello sciopero generale di zona. Ma l’ equilibrio è in movimento e sono fiducioso che altri nostri obbiettivi passeranno. Da parte dei “campeggiatori” oggi, giustamente, non si sono risparmiate le critiche anche pesanti alle RSU, ma si è ribadito che nelle mobilitazioni del sindacato ci siamo e ci restiamo, con la nostra autonomia e la forza delle nostre idee. Fino alla vittoria.
Caro Renzo,
condivido in toto l’articolo e bene hanno fatto le forze politiche d’opposizione ad esprimersi e denunciare la pseudo occupazione della sala consiliare come “una iniziativa per dare una patente di salvatore e ad offrire un salvagente a quanti stanno da tempo e impietosamente svelando tutta la loro inadeguatezza”.
Le forze politiche d’opposizione sono state le uniche che fino ad oggi si sono schierate in difesa dei lavoratori denunciando, in quella sala consiliare, tutti i ritardi, le promesse non mantenute e le responsabilità dei governi e delle istituzioni locali che si sono succedute.
Non dimenticando chi diceva e affermava che a Piombino tutto si sarebbe risolto nel giro di pochi mesi con la costruzione del primo forno, con il quale a dicembre 2016 si sarebbe tornati a colare acciaio, ed in seguito, con la costruzione del secondo, tutti i lavoratori avrebbero avuto nuovamente il loro posto con “la piena occupazione”.
Caro Renzo, respingo le accuse, immotivate, che muovi alle opposizioni. Smascherare chi e come? Sono due anni che, in ogni forma e in ogni occasione, chiediamo chiarezza e assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni nazionali, regionali e locali. L’inizitiva politica, il partito di maggioranza, la detiene da sempre e sin dalle prime espressioni dubbiose ha blindato le sue scelte politiche e amministrative. Chi andrà alle trattative? Chi c’è sempre andato, respingendo qualsiasi proposta o qualsivoglia istanza rapprentatrice al di fuori delle loro chiuse stanze. E’ ingeneroso accusare le opposizioni di posizionamenti opportunisti, siano essi di smarcamento o di demagogica caccia al voto.Per quanto riguarda la mia lista, non rientra certo nelle sue corde la ricerca del consenso, non ci sono posizioni o interessi da difendere. Solo convinta coerenza. L’azione della RSU è stata, fino ad ora, di attesa e di supporto alle tesi messianiche del salvatore. Le opposizioni, che fin dall’inizio hanno sollevato dubbi, evidenziato le criticità e chiesto il rispetto degli accordi sottoscritti, sono state insultate, denigrate, accusate di demagogia e populismo, in una nenia retorica, miope e stancante; il repertorio delle offese è stato variegato, dalla stupida ironia del #ciaogufi alla esecrabile e inaccettabile accusa di disonestà morale. Le opposizioni hanno sempre e solo chiesto che le istituzioni tutte, ai vari livelli, esigessero il rispetto degli accordi da loro firmati ed enfatizzati. Se di delegittimazione si vuol parlare, dobbiamo farlo in merito a quanto RSU ed istituzioni hanno di concerto fatto fino ad ora. E la delegittimazione, oggi, è intrinseca in una forma di protesta che presenta una forte impronta di formalità, dal momento che è concertata con le istituzioni responsabili, in varia misura, del disastro attuale.
Le opposizioni, ognuna con la propria specifica identità, hanno fatto la loro battaglia, coerentemente, fin dall’inizio, con proposte e suggerimenti. Ricordo che la richiesta di un Consiglio Comunale aperto e congiunto di tutta la Val di Cornia (non dei soli sindaci in rappresentanza formale) è stata ripetutamente avanzata e puntualmente bocciata.
Del resto, anche in questa occasione le forze rapprentative di tutti i cittadini in Consiglio Comunale non sono state nemmeno interpellate, in una rapprentazione a soggetto che richiede l’esclusività della gestione politica. E questo per un motivo molto semplice: di fronte al precipitare della situazione, anziché portare a Roma la protesta e individuare nei governi centrale e regionale (ma il sig. Rossi non aveva legato la propria sorte politica a quella dei lavoratori della Val di Cornia?) la vera controparte, si è ripiegato su una manifestazione locale che offre un insperato salvagente a chi non solo non ha saputo impedire il disastro, ma per due anni ha tenuto fermo un intero territorio, consegnandolo nelle mani dell’ennesimo salvatore, in un vuoto progettuale e politico impressionante.
Confermo che alcune forze politiche hanno fatto un errore politico enorme. Il presidio al Comune con i consigli di fabbrica aperti serviva a preparare l’iniziativa del 19.
Su quale piattaforma vanno il 19 le RSU a Roma? Su un mandato preciso sia delle assemblee che del CdF: non accontentarsi degli ammortizzatori sociali, tutti devono tornare a lavorare compresi gli operai dell’indotto, si vuole tornare a colare acciaio, in mancanza di un piano industriale che contempli tutto questo non può esserci accordo ed immediatamente la controparte diviene il governo! E’ previsto di spostarsi dal MISE a palazzo Chigi!
Ora se il 19 le RSU su questa piattaforma non riescono a portare un numero di persone significativo, se il 19 finisce che la mobilitazione non riesce…non viene sconfitta la politica delle RSU ma risulterà sconfitto quel poco che resta della capacità di lotta degli operai! Risulterà sconfitto quanto le stesse opposizioni chiedono da sempre! Le RSU hanno individuato nel governo chi ha le principali responsabilità del futuro sviluppo della situazione. Dopo il 19 se la mobilitazione fallisce tutto continuerà ma su obbiettivi e contenuti di pura difesa. Non capire che la mobilitazione del 19 a Roma è un punto di svolta è un errore politico enorme. Il 19 a Roma le RSU vanno su obbiettivi condivisibili, se su questi non riusciranno a mobilitare gli operai ed i cittadini…cosa succederà è del tutto evidente.
Credo che Carla Bezzini abbia assolutamente ragione e ne è prova ciò che si è visto stamani su LA 7.
In una trasmissione chiaramente pilotata è apparso quasi che il sindaco Giuliani sia un rivoluzionario che combatte a fianco dei lavoratori. Eppure lui, come il governo regionale e come quello nazionale, tutti PD, sono da molti ritenuti responsabili di questo sfascio. Chi ha accolto Rebrab come un salvatore della patria? Chi ha svenduto la fabbrica per il prezzo di una villa? Chi non ha controllato che Cevital avesse le competenze e le risorse per attuare il piano industriale che si è impegnata a realizzare sottoscrivendo il contratto di acquisto? Chi non sta facendo partire le bonifiche e soprattutto chi, fino ad ora, ha raccontato frottole ai piombinesi rassicurandoli sul futuro di questa fabbrica, offendendo in continuazione chi, come noi di Rifondazione, chiedeva la verifica di tutto quanto e un’azione positiva per prevedere alternative?
Il sindaco e il suo partito.
Le occupazioni si organizzano in contrapposizione e non insieme a chi si ritiene responsabile, altrimenti chi guarda può pensare che il sindaco non sia poi tanto responsbaile, se chi difende i lavoratori organizza le proteste insieme a lui. Le occupazioni sono storicamente momenti assembleari, in cui tutti gli appartenenti ad una categoria discutono continuamente ed elaborano pensieri e soluzioni. L’occupazione da parte dei soli delegati delle RSU è una cosa insignificante che, oltretutto, ove, come in questo caso, concordata con la controparte responsabile, serve solo a lavare la faccia appunto ai responsabili. Mi dispiace leggere che Francesco Pappalardo ritenga poco brillante l’operato delle opposizioni. Per fortuna ci sono le registrazioni, i video, i verbali e tutti gli atti che dimostrano cosa, per esempio ha fatto Rifondazione Comunista fino ad ora. Sulla rete, per fortuna, girano anche tutte le nostre facce in occasione di ogni manifestazione o altra iniziativa che sia. Qualcuno, talvolta, ci ha perfino accusato di volerci sostituire al sindacato, soggetto effettivamente deputato ad organizzare la mobilitazione dei lavoratori. Ma evidentemente in questo momento storico siamo chiamati a svolgere anche ruoli non pertinenti ad una forza politica. Ci sforzeremo di fare il possibile e il giusto, cercando di rispettare magari anche i ruoli, il cui senso pare talvolta sfuggire ai più.
A chiosa di queste considerazioni, mi richiamo di nuovo alla trasmissione di stamani, in cui, sono sicuro, oscurando in mala fede le testimonianze di quei lavoratori che invece gli avranno detto che le forze politiche non sono tutte uguali, i giornalisiti di LA 7, hanno costruito un messaggio che accomuna tutte le forze politiche al governo di Renzi, mentre il sindaco, orlandiano, è un santo. Non sfuggirà che quel tale Paolo Veronesi, che nessuno a Rifondazione ha mai visto, intervistato dai sapienti giornalisti, ha accreditato il proprio messaggio dicendo io votavo Rifondazione. L’imperfetto sembra usato sapientemente e associare quella citazione al fatto che i lavoratori sarebbero, secondo il Veronesi, abbandonati da tutte le forze politiche, serve chiaramente ad accomunarci a chi governa ed è il vero responsabile di questi disastri. Se fai confusione tra chi è responsabile e chi invece si è sempre opposto lavi inevitabilmente la faccia al responsabile e fai perdere efficacia alla protesta con cui invece speravi di costringere il governo a cambiare strada. Per questo era ed è bene stare lontani da quella recita.