No alla nuova ferrovia a servizio di Camp Derby
pervenuta in redazione
PIOMBINO 3 giugno 2017 - Il 2 giugno all’ingresso di Camp Darby a Calambrone circa 200 militanti di varie associazioni hanno aderito all’appello delle associazioni pisane per protestare contro l’ampliamento del tronco ferroviario di collegamento tra il porto di Livorno e questa struttura militare americana. La realizzazione di quest’opera significa due cose: l’abbattimento di un numero enorme di pini della pineta di San Rossore e soprattutto il rafforzamento massiccio della capacità logistica del campo, che diverrà la fonte primaria delle forniture alle guerre che si combattono in medio oriente e non solo.
Il Coordinamento “Art.1 – camping Cig”, assieme all’associazione “Restiamo umani”, hanno voluto marcare la loro presenza a questo appuntamento nella convinzione che solo la lotta per l’attuazione dei principi della nostra Costituzione possa garantire gli interessi dei lavoratori. Nel nostro nome c’è il richiamo all’articolo 1 (l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro), il presidio del 2 giugno esigeva l’applicazione dell’articolo 11 (la Repubblica italiana ripudia la guerra), noi ci battiamo per la piena attuazione degli articoli 41 e 42 che regolamentano la proprietà privata e la sottomettono agli interessi sociali) affinché la creazione e la difesa dei posti di lavoro siano una delle chiavi fondamentali della gestione delle politiche economiche da parte dello Stato e non siano sottomesse agli interessi del solo profitto.
Cogliamo l’occasione per portare la nostra solidarietà ai lavoratori dell’Ilva di Taranto e rinnoviamo a loro la proposta, già presentata da tempo, di partecipare, come lavoratori, alla creazione di un Coordinamento Nazionale della Siderurgia che abbia la capacità di proporre alle varie sigle sindacali una vertenza unica per la salvaguardia del lavoro in siderurgia.
Coordinamento Art. 1 – camping Cig