Protocolli di insediamento: storia di un fallimento
PIOMBINO 16 aprile 2019 – Un comunicato stampa della Regione Toscana del 10 aprile (si può leggere sotto il testo integrale, ndr) informa che “riaprirà il prossimo 17 aprile il bando per i protocolli di insediamento relativi all’Area di crisi industriale complessa di Piombino. La dotazione finanziaria del bando ammonta a quasi 7 milioni di euro”.
Niente da eccepire salvo che il comunicato niente racconta del passato relativo all’utilizzo dello strumento protocolli di insediamento per incentivi a progetti imprenditoriali nell’area di Piombino. Cosa che invece è interessante conoscere perché si tratta della storia di un fallimento. Il fallimento, non il solo, degli incentivi alle imprese previsti dalla Regione per quest’area. Un fallimento che sta accanto ad altre misure regionali, anch’esse fallite, come ad esempio quella finanziata con 30 milioni mai spesi per un “Progetto di efficientamento energetico e miglioramento ambientale del ciclo produttivo del sito dello stabilimento ex Lucchini di Piombino”.
E non fanno eccezione nemmeno gli incentivi nazionali: basti pensare ai 20 milioni stanziati dal Ministero per progetti imprenditoriali di cui sono stati utilizzati solo 1.863.745 euro.
Ma torniamo ai nostri protocolli di insediamento, strumenti che, lo dice la stessa Regione, debbono favorire la crescita di progetti industriali di largo respiro, sostenibili e innovativi, capaci di dare nuovo impulso a importanti aree del territorio toscano e all’occupazione.
Il recente decreto dirigenziale che riapre il bando per accedere alle agevolazioni per “Protocolli di insediamento” nella zona di Piombino stabilisce “di destinare al presente intervento risorse complessive pari a euro 7.432.868,10 di cui euro 501.880,95 da riservarsi prioritariamente all’eventuale concessione del contributo all’impresa WECOLOGISTIC S.r.l.”.
La cosa non può non apparire un po’ curiosa perché viene da domandarsi subito perché questa priorità a Wecologistic e perché 7.432.868,19 euro, una cifra precisa al centesimo.
La risposta si trova nello stesso decreto dirigenziale che ci racconta che nel 2018 erano stati destinati ai protocolli di insediamento per i progetti rivolti all’Area di crisi industriale complessa di Piombino 9.000.000 di euro ma che di questi erano stati concessi aiuti per un totale di 1.567.131,9 euro alle seguenti imprese:
- Due Emme S.p.A. ‑contributo pari a Euro 509.268,04
- Due Emme S.p.A. ‑contributo pari a Euro 448.053,41
- Orizzonte S.r.l. ‑contributo pari a Euro 609.810,45.
Ci fa sapere anche che dal 2017 esiste una graduatoria ancora attiva che comprende anche il progetto WECOLOGISTIC, ma i controlli sull’impresa sono ancora in corso, mentre il progetto di Bertocci Montaggi S.r.l. ha avuto esito negativo per cui non è possibile concedere il contributo.
In realtà quella graduatoria comprende anche un progetto del Nuovo Pignone e di altre cinque aziende collegate (Costruzioni geometra Vettorini Pietro, BCUBE, Ellegi Service, Briel, S.A.O.) per finanziamenti concedibili pari a 7.711.023,55 euro ma evidentemente Nuovo Pignone ha rinunciato.
Ma non è l’unico progetto al quale il proponente ha rinunciato dato che nella graduatoria delle domande ammissibili presentate al 29 febbraio 2016 e al 31 ottobre 2016 compaiono anche i progetti di ArcelorMittal per un contributo massimo concedibile di 750.048 euro, di Palescandolo Lavorazioni Siderurgiche per 702.000 euro, di Comimp per un contributo massimo concedibile di 708.234,75 ma negli atti della Regione se ne perdono le tracce.
Vale infine ricordare, infine, che l’iniziativa era stata prevista nell’accordo di programma del 24 aprile 2014 “Disciplina degli interventi per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino” nel quale la Regione Toscana, nel quadro della diversificazione della specializzazione produttiva dell’area di crisi di Piombino, aveva inserito un suo intervento finanziario per l’agevolazione degli investimenti a favore di imprese anche con lo strumento dei protocolli di insediamento.
Sono passati cinque anni ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, anzi sono documentati sia pur confusamente, dalla stessa Regione.
Comunicato stampa della Regione Toscana
Aprirà il prossimo 17 aprile il bando per i protocolli di insediamento relativi all’Area di crisi industriale complessa di Piombino. La dotazione finanziaria del bando ammonta a quasi 7 milioni di euro.
Il bando si inserisce nell’Accordo di programma sottoscritto nel 2014 e punta a dare sostegno a progetti, aventi rilevanza strategica per l’economia toscana, destinati a consolidare o creare nuovi insediamenti industriali ed in particolare, incrementare la presenza di attività economiche, favorire percorsi di ristrutturazione e riconversione e incrementare l’occupazione.
Beneficiari del bando sono micro, piccole, medie e grandi imprese, singole o in forma aggregata, (consorzi/società consortili di durata non inferiore a 5 anni, raggruppamenti temporanei d’impresa, associazioni temporanee di scopo, reti di imprese in qualunque forma costituite). Potranno partecipare al bando anche i liberi professionisti in quanto equiparati alle imprese, aventi sede legale o unità locale destinatarie dell’intervento, nei territori dei Comuni dell’Area di crisi industriale complessa di Piombino.
Le agevolazioni, che saranno concesse sotto forma di contributo in conto capitale a fondo perduto, riguarderanno progetti dalla dimensione minima di 250 mila euro, da realizzare e localizzare nel territorio dei comuni compresi nell’Area di crisi industriale complessa di Piombino: Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto. Complessivamente sono a disposizione 6 mln 931 mila euro di cui alla linea 1.6 PAR FSC ex FAS 2007–2013, ‘Riqualificazione e riconversione del polo industriale di Piombino’.
La modalità di selezione degli interventi è a sportello. I soggetti gestori dell’intervento sono Sviluppo Toscana S.p.A. per le attività relative alla selezione dei progetti e ARTEA per le attività di controllo e pagamento.
Le domande potranno essere presentate esclusivamente online sul sito di Sviluppo Toscana, dove potrà essere consultato il testo completo del bando.