Protocolli e accordi ovvero volantini di propaganda
PIOMBINO 4 luglio 2019 — Che la utilizzabilità delle nuove infrastrutture portuali piombinesi, quelle realizzate e quelle ancora da realizzare, fosse ormai raggiunta e che nuove industrie, nuovi traffici, nuovo lavoro fossero a portata di mano è storia ormai continuamente in ogni occasione raccontata ma mai tradotta in realtà. Che le firme di nuovi accordi, nuovi protocolli, nuovi atti amministrativi testimoniassero la conclusione di atti che avrebbero in tempi rapidi portato nuove industrie, nuovi traffici, nuovo lavoro è stato più e più volte raccontato, ma al di là dell’uso dell’inchiostro ben poco è poi avvenuto. È una storia che Stile libero Idee dalla Val di Cornia ha più volte offerto all’attenzione dei lettori. Oggi trova conferma ufficiale nell’ Atto di indirizzo — Porto di Piombino — Progetto di allocazione delle nuove aree portuali, approvato dal Comitato di gestione dell’ Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, di cui era stata data notizia il 10 giugno ma di cui solo oggi si può leggere il testo completo.
Nella sostanza, fatta eccezione per le aree per Piombino Logistics (ma non quelle su cui può essere esercitata una opzione entro luglio 2020) e quelle concesse a Piombino Industrie Marittime (PIM) con un atto di sottomissione (nella sostanza una concessione temporanea da perfezionare con un atto definitivo di concessione), tutte le altre aree saranno concesse sulla base di un avviso pubblico e le imprese che le hanno già richieste dovranno considerare le richieste già formulate come nulle e partecipare all’avviso con progetti conformi all’avviso stesso, progetti che saranno valutati da una commissione nominata dal’ Autorità Portuale.
In altre parole SALES S.P.A., MANTA LOGISTICS S.R.L., NUOVA PIGNONE S.R.L. — BAKER HUGHES A GE COMPANY, PIOMBINO TERMINAL TOSCANA, SMS OPERATION ITALIA S.R.L. / O.M.A. S.P.A., TIEMME METAL, TENARIS DALMINE, ALTAIR CHIMICA, EBOMAR S.R.L. / MIELE E SIMEONE, che dal 2014 ad oggi hanno presentato “manifestazioni d’interesse”, ma anche se lo vorranno PIOMBINO LOGISTICS e qualsivoglia altra società, per insediarsi nelle aree portuali dovranno partecipare all’avviso o bando pubblico che si voglia chiamare.
Le destinazioni d’uso previste sono attività commerciali e/o industriali e segnatamente:
- operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio merci convenzionali;
- operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio rinfuse solide e liquide;
- operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio di prodotti siderurgici;
- riparazione, manutenzione, trasformazione e allestimento navale; — stoccaggio e lavorazione merci e servizi;
- servizi amministrativi, commerciali, di controllo, direzionali e tecnici connessi all’attività portuale;
- servizi di sicurezza e controllo;
- servizi alla nave (bunkeraggio, rimorchio, pilotaggio, ormeggio, etc.);
- opere marittime di protezione.
Ma di quali aree si tratta?
Saranno messi a bando 6 lotti visibili nella cartografia sottostante:
I lotti 1, 2 e 3, rispettivamente di 50.000, 65.000 e 55.000 metri quadrati, sono quelli sopra l’insediamento PIM, sulla destra della cartina, a suo tempo (si può leggere ancora nel sito dell’ Autorità Portuale https://www.portialtotirreno.it/wp-content/uploads/2018/03/WRK-AREA-UNITÀ-DI-BUSINESS-PER-LA-LOGISTICA-INDUSTRIALE-rev.1.pdf )
riservati all’insediamento di attività di logistica industriale o meglio all’insediamento di NUOVA PIGNONE S.R.L. — BAKER HUGHES A GE COMPANY.
I lotti 4, 5 e 6, rispettivamente di 59.000, 65.000 e 44.000 metri quadrati, sono quelli (in alto a sinistra con i colori arancione e le due tonalità di verde) su cui vige fino al luglio 2020 una opzione in capo a Piombino Logistics, fermo restando che lo stesso accordo di programma del 24 luglio 2018 che prevede questa opzione stabilisce che “eventuali richieste di concessione saranno soggette a procedure di evidenza pubblica e, in mancanza dell’esercizio di opzione, potranno essere assentite in concessione a terzi”. Fanno parte degli ultimi 6 anche i lotti 4‑bis, 5‑bis e 6‑bis antistanti, rispettivamente di 51.000, 95.000 e 83.5000 metri quadrati.
Se si pensa che l’estensione dei lotti (ma molti sono completamente da realizzare) è pari a 572.500 metri quadrati e che le richieste presentate dal 2014 ad oggi (ma manca l’estensione delle richieste di ALTAIR CHIMICA e NUOVA PIGNONE S.R.L. — BAKER HUGHES A GE COMPANY e dell’opzione di Piombino Logistics) sono pari a 704.000 metri quadrati, si capisce che anche solo tra chi ha già presentato richieste o ha un’opzione la concorrenza sarà assai dura. Del resto basta leggere che MANTA LOGISTICS S.R.L. ha richiesto aree, banchine pubbliche, aree per viabilità e una porzione di area industriale o già opzionate o già in concessione a Piombino Logistics.
Rimane la domanda su come abbiano fatto Regione Toscana, Comune di Piombino ed in parte Autorità Portuale a firmare protocolli con tutti per progetti sulle stesse aree che evidentemente da tutti contemporaneamente non possono essere utilizzate.
Per non parlare poi dell’uso pubblico delle banchine (ricordiamo una rivendicazione in tal senso del Presidente della Moby Vincenzo Onorato) che chiama in causa le concessioni di Piombino Logistics e PIM tant’è che nello stesso Atto di indirizzo si può leggere che “al fine di garantire spazi operativi anche per le imprese non concessionarie, peraltro nel rispetto dei principi di trasparenza, equità e non discriminazione, ed in conformità alle previsioni di cui alla Delibera dall’Autorità di Regolazione Trasporti n. 57/2018 7 , si rende prioritario e imprescindibile garantire all’uso pubblico le banchine prospicienti alle aree oggetto del presente atto, fatti salvi casi eccezionali per i quali l’AdSP si riserva di valutare l’eventuale uso in concessione della banchina in rapporto alla tipologia di traffico/attività ed alla peculiarità dello stesso”.
Ma non si creda che le aree che saranno oggetto dell’avviso pubblico siano già pronte e disponibili. Non lo sono affatto e non solo perché è lungi dall’essere risolto il problema dei collegamenti viari, ferrovieri e dei pubblici servizi (luce, gas, elettricità) indispensabili. Non lo sono perché, soprattutto in alcuni casi, proprio non esistono.
Ne fa fede lo stesso Atto di indirizzo:
LOTTO 1
Superficie: 50.000 mq.
Stato dei lavori:
- completato il consolidamento dell’area con la realizzazione di pali in ghiaia;
- completamento delle operazioni di rullatura previsto entro settembre 2019;
- poiché l’area è un setto di una vasca di sedimenti, è stata inoltrata al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare l’analisi del rischio finalizzata alla restituzione degli usi; tuttavia, l’iter di tale procedimento non è ancora stato completato.
LOTTO 2
Superficie: 65.000 mq.
Stato dei lavori:
- completato il consolidamento dell’area con la realizzazione di pali in ghiaia;
- completamento del consolidamento con precariche previsto entro dicembre 2019.
LOTTO 3
Superficie: 55.000 mq.
Stato dei lavori:
- da completare il consolidamento dell’area con la realizzazione di pali in ghiaia;
- completamento del consolidamento con precariche previsto entro aprile 2020.
Con riferimento al processo di urbanizzazione dei tre macrolotti di cui sopra, esso è stato inserito nel progetto esecutivo di realizzazione dell’area logistica industriale, approvato dal Comitato Tecnico Amministrativo (CTA) nella seduta del 19 dicembre 2018, di cui si prevede la verifica e la validazione entro la fine di aprile 2019, la conclusione della gara di aggiudicazione entro dicembre 2019 e l’inizio dei lavori per dicembre 2019. Nello specifico, per ognuno dei tre macrolotti, detto progetto prevede:
- la predisposizione per il passaggio dei cavi elettrici, degli impianti idrici e di rete (cavidotti interrati);
- la realizzazione della rete di raccolta acque meteoriche;
- la realizzazione della rete impianto antincendio con esclusione degli impianti meccanici;
- la pavimentazione flessibile in conglomerato bituminoso;
- la recinzione di ciascun macrolotto, completa di cancelli carrabili e pedonali;
- il completamento della viabilità di accesso alle aree della Darsena Nord;
- la realizzazione della viabilità perimetrale di accesso ai macrolotti e alla banchina della darsena Nord;
- la sistemazione a verde;
- la realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica stradale.
Ulteriori aree, attualmente in corso di realizzazione e per le quali la Piombino Logistics S.p.a., già concessionaria per le aree retroportuali ex stabilimento Lucchini, detiene un diritto di opzione. Le stesse sono costituite da tre vasche di contenimento, ancora da consolidare, e dagli specchi acquei rispettivamente antistanti, destinati a divenire parte integrante di queste aree:
LOTTO 4 — OPZIONE AMPLIAMENTO
Superficie: 59.000 mq
Stato dei lavori: vasca esistente, area da consolidare
Superficie area antistante, completamente da realizzare: 51.000 mq (LOTTO 4‑bis).
LOTTO 5 — OPZIONE AMPLIAMENTO
Superficie: 65.000 mq
Stato dei lavori: vasca esistente, area da consolidare
Superficie area antistante, completamente da realizzare: 95.000 mq (LOTTO 5‑bis).
LOTTO 6 — OPZIONE AMPLIAMENTO
Superficie: 44.000 mq
Stato dei lavori: vasca esistente, area da consolidare
Superficie area antistante, completamente da realizzare: 83.500 mq (LOTTO 6‑bis).
Conclusioni
Non c’è dubbio che l’Atto di indirizzo mette un po’ d’ordine e offre trasparenza in una materia nella quale ha prevalso l’improvvisazione e l’esigenza primaria di mostrare e propagandare realizzazioni almeno immature se non impossibili. Grave è la colpa della Regione Toscana, del Comune di Piombino e della stessa Autorità Portuale che per anni hanno firmato documenti sconclusionati ed in contraddizione tra loro ed hanno dato per realizzate e praticabili infrastrutture né realizzate né praticabili. Si sono dati per scontati incrementi occupazionali e possibilità di sviluppo che stavano solo nell’alto dei cieli. Il risultato è sotto giochi di tutti e non è confortante. E purtroppo è solo una parte di ciò che similmente è successo a Piombino negli ultimi quindici anni.