Province: siamo al gioco delle tre carte
SUVERETO 3 gennaio 2015 — Mentre il governo Renzi, che in attesa di cancellare dalla Costituzione le province, prevede esuberi già nel 2015 e stanzia per le province, nella legge di stabilità, risorse che coprono il fabbisogno degli stipendi per poco più di metà anno, assistiamo ad un enorme contraddizione. Infatti la Regione Toscana, con la giusta motivazione della semplificazione, ha presentato una proposta di legge che sostituendo almeno sette dispositivi legislativi, principio lodevole, fa riapparire le province alle quali verrebbero affidate tutte le competenze di gestione delle aree protette.
Si tratta della proposta di legge n° 352 “Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico ambientale regionale”. Disposto che non trova di meglio che proporre che le aree protette siano gestite dalle province. Con questa operazione si riporta la gestione in angusti e vecchi confini amministrativi (quelli provinciali) che molte volte hanno reso impossibile una corretta gestione del territorio anche in barba a quelle micro-regioni, concretamente vissute, che nessun confine amministrativo potrà mai spezzare.
Viene alla mente il nostro parco di Montioni, ora interprovinciale, che, con la nuova legge, non potrà più esistere come ente unitario e che quindi sarà gestito in maniera differenziata contraddicendo la propria omogeneità storico ambientale e paesaggistica. Ma la meraviglia non si ferma qui; infatti lo stesso comune di Suvereto, per affermazione di un suo assessore, ha dichiarato che si scioglierà il Consorzio di gestione del parco con la conseguenza che ogni comune dovrà pensare all’area protetta per proprio conto. L’assessore e vice sindaco di Follonica sembra non abbia la stessa intenzione, ma nel frattempo i membri del consorzio hanno deciso che alcune risorse residue siano spese senza nessun disegno generale, ma che ogni membro le spenda nel modo che ritiene più opportuno. Ci sono da spendere circa 165mila euro che non andranno quindi a rendere operativo, in parte se pur piccola, dell’esistente Progetto del Parco, approvato da tutti i soggetti interessati, ma si faranno altri progetti, fra loro scoordinati, sempre tutto in nome della semplificazione e del necessario risparmio (sic!!).
Insomma si è data attuazione alla stessa proposta della Regione, non più visione interprovinciale ma ognuno chiuso nel proprio orticello a disperdere i pochi spiccioli in rivoli che non potranno quindi produrre quella visione di insieme da tempo auspicata, proprio perché non frutto di uno studio unitario ma di visioni sempre (e sempre più) separate.
Credo che dobbiamo fare appello al buon senso, alla tanta gente che negli anni si è impegnata nella richiesta di valorizzazione di quella stupenda area, piena di grandi patrimoni storici e culturali, con enormi potenziali di sviluppo turistico plurimo oltre che raccordo tra le due valli. Dobbiamo mettere sotto critica questo processo di spezzettamento di un soggetto territoriale che da sempre chiede di essere gestito in modo unitario. Dobbiamo rifiutare quelle proposte che continuano ad impedire, aggravando di fatto la situazione, la valorizzazione del Parco di Montioni, sapendo che proprio queste divisioni hanno portato al degrado quel complesso territoriale. Questo scenario di frantumazione rischia di amplificare, inoltre, la distanza fra due realtà (Val di Cornia e Colline Metallifere), che solo in un proficuo dialogo possono trovare percorsi nuovi di sviluppo territoriale. Dobbiamo dimostrare, una volta per tutte, che gli sciocchi confini provinciali sono una iattura per il nostro territorio e che siamo stanchi di vederli propinati, appunto come fosse un timido gioco delle tre carte.
Montioni dovrà essere la nostra battaglia di avanguardia, non più sguardi girati indietro, non più prese di posizione partigiane di chi intende stare chiuso nel proprio castello, ma vero impegno collettivo per dare alle cose l’enorme valore che esse hanno.
Walter Gasperini