Provo a spiegare cosa è successo alle primarie
PIOMBINO 12 marzo 2014 — Domenica sera a spoglio non ancora concluso ma con la vittoria di Massimo Giuliani ormai chiara, la prima cosa che ho fatto è la telefonata del perdente al vincitore per congratularmi non lui. Poi sono andata alla sede del mio Comitato elettorale dagli amici che hanno lavorato per me in questo mese e mezzo di campagna elettorale per abbracciarli e ringraziarli. Infine al PD, per stringere personalmente la mano al vincitore e ai suoi sostenitori e dare così atto pubblicamente e fino in fondo del risultato. Oggi a un po’ di ore dal voto, smaltita la fatica e analizzati i numeri, prima che la campagna elettorale vera inizi, provo a spiegare il mio punto di vista sul risultato.
Il dato vero e di cui c’è davvero da preoccuparsi è l’affluenza al voto. 3mila votanti non sono nulla per un Comune come Piombino, dove il PD prende tra i 10 e i 12 mila voti. E’ la partecipazione più bassa di tutta la Toscana, in controtendenza con l’aumento di votanti, registrato ovunque, rispetto alle ultime primarie Renzi-Cuperlo. Non basta invocare il clima negativo in città per giustificare un dato così basso. E’ un segnale chiaro di sfiducia e disaffezione che va raccolto e interpretato nel modo giusto altrimenti il ballottaggio diventa non una possibilità, ma una certezza. Tra parentesi tra i 3mila votanti ci sono stati 142 extracomunitari, che, è bene ricordarselo, alle amministrative di maggio non potranno votare.
In questo contesto c’è il mio 45%. Considerato che il confronto era con un amministratore in carica da 10 anni, con sostegni importanti e significativi alle spalle, credo sia stato un grande risultato, conquistato grazie al lavoro di tante persone comuni, e alla determinazione e alla passione che ho messo in questa esperienza, per me senza precedenti. Certo avrei preferito vincere, ed ho senz’altro commesso degli errori sui quali devo riflettere. Ma, nel complesso, credo di avere molti motivi per essere soddisfatta e sono anche convinta che con una settimana di tempo in più il risultato poteva essere rovesciato.
Adesso la palla è in mano al Partito Democratico, alla Coalizione e ovviamente al candidato sindaco. A lui soprattutto spetta il non facile compito di ricostruire un clima di fiducia e di speranza tra la gente, e aggregare il consenso sufficiente per vincere e realizzare un progetto politico che sia in grado di ridare respiro, slancio e prospettiva a Piombino, ben oltre la semplice continuità con il passato e le sue certezze profondamente in crisi. Ai tanti che mi chiedono cosa farò rispondo semplicemente: torno a lavoro, ma non sparirò. Non sono in cerca di posti né di premi di consolazione. Mi interessa, invece, dare un seguito alle aspettative e le speranze dei 1.366 piombinesi che domenica hanno votato per me. Chi sa analizzare i fatti, del resto, sa che la pagina scritta domenica non è l’ultima pagina della nostra storia. E’ la prima.
(*) Martina Pietrelli, esponente del PD