Ma quale no alle cave, non scherziamo

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CAMPIGLIA 19 feb­braio 2018 — Dopo i recen­ti comu­ni­cati del­l’am­min­is­trazione di Campiglia sul parere neg­a­ti­vo all’am­pli­a­men­to del perimetro di cava di Monte Valerio,emergono tutte le con­trad­dizioni di ques­ta ammin­is­trazione.
Ma quale no alle cave?  A Campiglia si con­tin­uerà a scav­are anco­ra per decen­ni
Il 12 feb­braio 2018 la giun­ta di Campiglia ha espres­so parere neg­a­ti­vo sulle richi­este del­la soci­età SALES per l’ampliamento del perimetro del­la cava di cal­care di Monte Vale­rio.  La moti­vazione addot­ta dal­la giun­ta è che deter­minerebbe “l’incremento degli effet­ti pae­sag­gis­ti­ci neg­a­tivi del­la già ampia cava” e “un sig­ni­fica­ti­vo impat­to ambi­en­tale sul cen­tro abi­ta­to di Lumiere”. Aggiunge che la richi­es­ta “risul­ta del tut­to immo­ti­va­ta in ragione dei cospicui volu­mi anco­ra da estrarre”.
Niente da obi­ettare a queste moti­vazioni. Pec­ca­to che pochi mesi fa la stes­sa giun­ta ha fat­to approvare al con­siglio comu­nale con la delib­er­azione n. 103 dell’ 11 dicem­bre 2017  una mod­i­fi­ca del piano strut­turale che prevede l’ampliamento del perimetro del­la cava di cal­care di Monte Calvi gesti­ta dal­la soci­età Cave di Campiglia. Essendo in posizione alti­met­ri­ca più ele­va­ta e nel bel mez­zo di un SIC (sito d’interesse comu­ni­tario per la bio­di­ver­sità), la cava di Monte Calvi deter­mi­na impat­ti pae­sag­gis­ti­ci e ambi­en­tali anco­ra mag­giori del­la cava di Monte Vale­rio. A questi devono aggiunger­si poi i gravi impat­ti neg­a­tivi sul pat­ri­mo­nio stori­co-arche­o­logi­co e sul­la sicurez­za del par­co archeominerario di San Sil­ve­stro vis­i­ta­to da migli­a­ia di per­sone. Basti ricor­dare l’ultimo inci­dente che ha vis­to travol­gere da un mez­zo di cava la passerel­la per l’accesso alla Roc­ca di San Sil­ve­stro, per­al­tro non anco­ra ricostru­i­ta! Come per la cava di Monte Vale­rio, gra­zie alle recen­tis­sime deci­sioni del Comune, la cava di Monte Calvi potrà con­tin­uare a scav­are a tem­po illim­i­ta­to, fino al com­ple­to esauri­men­to dei volu­mi autor­iz­za­ti, igno­ran­do la sca­den­za del 2018 pre­vista dalle prece­den­ti autor­iz­zazioni e dai piani urban­is­ti­ci comu­nali che prevede­vano la ces­sazione delle attiv­ità estrat­tive.
Non si com­prende quin­di ques­ta dis­par­ità di giudizio rispet­to a due soci­età che svol­go­no la medes­i­ma attiv­ità. Non sarà cer­to la nos­tra lista a dol­er­si del man­ca­to ampli­a­men­to delle cava SALES, vis­to che abbi­amo sem­pre sostenu­to la neces­sità di ricon­ver­tire pro­gres­si­va­mente le attiv­ità estrat­tive a favore di altre economie, ma res­ta il fat­to che il Comune ha usato due pesi e due mis­ure per le cave di Monte Vale­rio e di Monte Calvi.
Infine vogliamo ricor­dare che sec­on­do quan­to espres­so dal sin­da­co Rossana Sof­frit­ti durante l’ultimo con­siglio comu­nale quan­do si approva­va pro­prio la mod­i­fi­ca al piano strut­turale, entrambe le soci­età potran­no con­tin­uare a scav­are sen­za dover rispettare le sca­den­ze 2018 ‑2020 fino a quan­do non saran­no esaurite le quan­tità di volu­mi accor­date dai piani di colti­vazione. Tradot­to: le cave avran­no lun­ga vita. Svilup­po del par­co archeominerario, tutela del pae­sag­gio e degli equi­lib­ri idro­ge­o­logi­ci, econo­mia tur­is­ti­ca, rici­clo dei rifiu­ti in sos­ti­tuzione delle escav­azioni, qual­ità dell’ambiente a Campiglia pos­sono atten­dere.

Comune dei Cit­ta­di­ni

Una risposta a “Ma quale no alle cave, non scherziamo”

  1. Redazione Stile libero Idee dalla Val di Cornia says:

    Sul­l’evoluzione del­la cava di Monte Calvi riman­di­amo agli arti­coli
    IMPOSSIBILE NASCONDERE RESPONSABILITÀ DI SINDACI PASSATI E PRESENTI
    Tra Tap e cave una con­trad­dizione lun­ga nel tem­po
    https://www.stileliberonews.org/tra-tap-e-cave-una-contraddizione-lunga-nel-tempo/
    e
    PROGRAMMA ELETTORLE 2014, PIANO PROVINCIALE, STORIA DAL 1994
    Cave: le idee ed i ricor­di con­fusi di Sof­frit­ti
    https://www.stileliberonews.org/1cave-le-idee-ed-i-ricordi-confusi-di-soffritti/
    ricor­dan­do in par­ti­co­lare che
    nel 2002 (era sin­da­co di Campiglia l’at­tuale sot­toseg­re­tario all’am­bi­ente Sil­via Velo), con autor­iz­zazione diri­gen­ziale alla soci­età Cave di Campiglia (suben­tra­ta alla Luc­chi­ni) furono con­ces­si
    la pro­ro­ga dal 2016 al 2018 dell’autorizzazione,
    un incre­men­to del 75% del mate­ri­ale estraibile che passò da 4.865.000 a 8.507.000 metri cubi.

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