Quando una concreta conferenza programmatica?

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SUVERETO 16 set­tem­bre 2014 — Nuo­va idea di pro­gram­mazione che arri­va dal­la Fed­er­azione PD del­la Val di Cor­nia: ques­ta vol­ta con il tito­lo: “ Quat­tro sta­gioni”. L’idea è quel­la di trovare soluzioni adeguate a far nascere una pro­gram­mazione del tur­is­mo su tut­to il ter­ri­to­rio, superan­do i local­is­mi, per cer­care strade che sap­pi­ano allun­gare la sta­gione tur­is­ti­ca, fino a copi­are soluzioni emblem­atiche come le Cinque terre e altro di sim­i­le.
L’idea è buona pec­ca­to però che anco­ra una vol­ta sia set­to­ri­ale e non ten­ga di con­to del­la indis­pens­abil­ità di tornare ad una rif­les­sione pro­gram­mat­i­ca a tut­to cam­po, che sap­pia guardare si agli altri ter­ri­tori, ma soprat­tut­to sap­pia coin­vol­gere ogni set­tore pro­dut­ti­vo e di servizio per portare, final­mente, una conc­re­ta con­feren­za pro­gram­mat­i­ca d’area, che smet­ta di dis­cutere su temi pren­den­doli come foglie di car­cio­fo, ma costru­en­do una capac­ità ogget­ti­va e fun­zionale ad impeg­ni sostanziali di tut­ta la soci­età, par­tendo dalle isti­tuzioni locali, fino a tut­ti gli impren­di­tori, per dare uno schema con­cre­to di fruizione adegua­ta di ogni set­tore, con la cen­tral­ità dell’agricoltura, affinché sia davvero pro­tag­o­nista del­la cura del pae­sag­gio e del­la mod­er­na offer­ta del lavoro agri­co­lo, in ogni sua for­ma per i nos­tri gio­vani. Gli esem­pi già ci sono, bas­ta aver voglia di guardare il bal­zo in avan­ti com­pi­u­to dal set­tore agri­co­lo, quan­do si è imboc­ca­ta la stra­da del com­ple­ta­men­to del­la fil­iera pro­dut­ti­va, con la cura dell’ambiente, con la val­oriz­zazione delle pro­duzione e per la salubrità del lavoro e degli stes­si prodot­ti agro-ali­men­ta­ri. Oltre ovvi­a­mente tut­ti gli altri set­tori, dal com­mer­cio, all’artigianato, all’industria, all’economia del mare nel suo com­p­lesso e for­ti lega­mi con l’arcipelago toscano.
A fronte del­la gravis­si­ma crisi che sti­amo viven­do, non pos­si­amo più per­me­t­ter­ci di sot­to­va­l­utare la indis­pens­abil­ità di met­tere sul tavo­lo una con­feren­za pro­gram­mat­i­ca d’area, che por­ti a val­u­tazioni com­p­lessive e serene per trovare tut­ti insieme strade da per­cor­rere. Purtrop­po invece, ogni pochi mesi si pas­sa da una idea ad un’altra, sen­za chiarez­za e coeren­za: alla fine del 2013 venne pre­sen­ta­to il brand “Alta Marem­ma” come panacea di tut­ti i mali; nel­la cam­pagna elet­torale delle ammin­is­tra­tive si anda­va oltre chieden­do l’Unione dei comu­ni par­tendo pro­prio dall’idea dell’Alta Marem­ma; oggi all’improvviso sen­za nes­sun altro rifer­i­men­to arri­va altro brand: “Quat­tro sta­gioni” stes­sa impostazione set­to­ri­ale stes­sa enfasi da panacea del ter­ri­to­rio.
Sono tan­ti mesi — ormai oltre un anno — che il sot­to­scrit­to e per for­tu­na non solo, si sgo­la per chiedere una con­feren­za pro­gram­mat­i­ca che abbia queste carat­ter­is­tiche. In Val di Cor­nia è dal­la fine degli anni ottan­ta del sec­o­lo scor­so che non fac­ciamo rif­les­sioni a tut­to cam­po. Ma dove vogliamo andare se non abbi­amo anco­ra capi­to che un pez­zo alla vol­ta si fan­no toppe da ram­men­do che ren­dono sem­pre più vec­chio il “pan­talone”. Leggen­do queste lumi­nose idee, viene alla mente l’amico Nan­ni Moret­ti al quale non potrei che dare ragione: “con questi diri­gen­ti il des­ti­no che abbi­amo è solo la scon­fit­ta”.

Wal­ter Gasperi­ni

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