Quante cose ci dice la variante ex Comer!

· Inserito in Spazio aperto

CAMPIGLIA 1 agos­to 2018 — Due nuove strut­ture di ven­di­ta “ali­menta­re e/o non ali­menta­re” per 1.300 metri qua­drati più altre attiv­ità com­mer­ciali, direzion­ali e di servizio, nel bel mez­zo dell’area che dove­va cos­ti­tuire la con­nes­sione tra i laghet­ti del­la Tufa­ia a valle e il par­co ter­male a monte sono l’op­pos­to di ciò che si pote­va atten­dere per dare un sen­so al cam­bio del nome da Ven­tu­ri­na a Ven­tu­ri­na Terme.
Se anco­ra ce ne fos­se bisog­no, ques­ta ennes­i­ma improvvisa­ta scelta del­la giun­ta PD, allo scadere del suo manda­to, ci dice che dietro al cam­bio del nome non è mai esis­ti­ta una conc­re­ta volon­tà di val­oriz­zare la risor­sa ter­male.
La lista Comune Cit­ta­di­ni non rimpiange cer­to le scelte prece­den­ti del­la Giun­ta che, con il Rego­la­men­to Urban­is­ti­co del 2011, ave­vano pre­vis­to per l’ex Com­er e le aree intorno ai laghet­ti di Tufa­ia una lot­tiz­zazione di oltre 7 ettari con 156 nuovi allog­gi.
Criti­cam­mo aspra­mente quel­la scelta per due ragioni, oggi evi­den­tis­sime. Quel­la cola­ta di cemen­to avrebbe sepolto ogni propos­i­to di val­oriz­zare la risor­sa ter­male. Era poi evi­den­tis­si­mo che la crisi del mer­ca­to immo­bil­iare, che ave­va già las­ci­a­to inven­du­ti  centi­na­ia di allog­gi nel nos­tro Comune, non avrebbe con­sen­ti­to di real­iz­zare quel­la pre­vi­sione nei 5 anni suc­ces­sivi.
Così è anda­ta. Il Rego­la­men­to urban­is­ti­co è scadu­to nel 2016 e nes­suno di quei 156 allog­gi è sta­to real­iz­za­to. Un fal­li­men­to che è parte del più grande fal­li­men­to di tut­ta la piani­fi­cazione urban­is­ti­ca di Campiglia degli ulti­mi 10 anni. I dati ce li ha for­ni­ti lo stes­so Comune. Nel set­tore res­i­den­ziale era­no pre­visti 387 nuovi allog­gi e ne sono sta­ti real­iz­za­ti 9. Per il tur­is­mo era­no pre­visti 164 posti let­to e solo 38 sono in cor­so di real­iz­zazione. Per le attiv­ità pro­dut­tive era­no pre­visti 33 ettari e se ne stan­no real­iz­zan­do solo 3,9 alla Monaca (in realtà i lavori sono fer­mi), in uno dei pun­ti più infe­li­ci per il futuro del­la via­bil­ità e del pae­sag­gio  di quel­la zona.
Un fal­li­men­to che avrebbe dovu­to da tem­po indurre l’amministrazione comu­nale a mod­i­fi­care una piani­fi­cazione tut­ta affi­da­ta a logiche di espan­sione, anche in zone strate­giche come quel­la delle terme di Cal­dana. Così come sarebbe sta­to nec­es­sario riflet­tere sul per­ché non ha trova­to mai attuazione il Piano Par­ti­co­lareg­gia­to del par­co ter­male, oggi dimen­ti­ca­to.
Non lo ha fat­to. Anziché fare i con­ti con i pro­pri fal­li­men­ti, l’amministrazione ha deciso di accogliere la richi­es­ta dei pro­pri­etari dell’ex Com­er per trasfor­mare un capan­none abban­do­na­to in un com­p­lesso com­mer­ciale che nul­la avrà a che vedere con il ter­mal­is­mo, in mez­zo ad una zona degra­da­ta des­ti­na­ta a restare a lun­go tale, per­ché non piani­fi­ca­ta. Nes­suna rif­les­sione è sta­ta fat­ta sul rap­por­to con le attiv­ità com­mer­ciali del cen­tro di Ven­tu­ri­na, da tem­po in grave sof­feren­za.
Dopo il fal­li­men­to del­la piani­fi­cazione e l’inerzia che la carat­ter­iz­za da tem­po, l’amministrazione si accinge ora a fare un altro dan­no, con­sen­ten­do di trasfor­mare l’ex Com­er in un grande cen­tro com­mer­ciale che, se real­iz­za­to, allon­tan­erà i proposi­ti di val­oriz­zare il ter­mal­is­mo e di riqual­i­fi­care il cen­tro di Ven­tu­ri­na.
Noi, più dell’amministrazione, siamo con­sapevoli degli errori fat­ti e del­la neces­sità di fare presto a definire nuove strate­gie, più ader­en­ti alla realtà e ai bisog­ni di cit­ta­di­ni e imp­rese. Ma per tut­ti e den­tro una visione organ­i­ca di ciò che serve. In sostan­za con la piani­fi­cazione pub­bli­ca e non con le vari­anti.

COMUNE DEI CITTADINI

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