Quartieri senza competenze e risorse
PIOMBINO 8 ottobre 2014 — I quartieri, strumenti di partecipazione costituiti nella passata legislatura, senza competenze e senza nessuna risorsa, sono diventati all’improvviso importante motivo di confronto politico a Piombino.
Se poi ci mettiamo l’ossessione di qualcuno per le questioni di sistema, ovviamente si sembra che sia stia scatenando una bufera.
La realtà è che, termini o non termini di presentazione dei nominativi per istituire i consigli di quartiere, di fatto, a parte qualcuno, non ci sono certo le corse per occuparsene.
I quartieri funzionano se vi è coinvolgimento, ma essendo inutili sotto il profilo strettamente istituzionale, in quanto le circoscrizioni, enti veri di primo livello sono state abolite, solo un consiglio con capacità e disponibilità di tempo può dare un contributo sotto il profilo della partecipazione.
Inoltre senza il contributo politico fondamentale dell’amministrazione e di chi la governa, visto che sono di dipendenza diretta ed esclusiva del Consiglio Comunale e pertanto della maggioranza che sorregge la Giunta, la loro inutilità sarebbe superiore a quella che di fatto ne perpetra l’esistenza.
La partecipazione è un principio sacrosanto, ma la si attua in tutte le forme possibili ed inimmaginabili, peraltro, non lo dico io, vi sono dati precisi, l’associazionismo è la forza in tal senso che differenzia positivamente l’Italia da molti altri paesi europei.
Pertanto, le soluzioni a fronte di tali questioni relativamente importanti, per usare un eufemismo, sotto il profilo amministrativo sono due: la prima sembra saltata, visto che vi sarebbe dovuto essere trovato un accordo politico fin da subito, invece di sollevare un’inutile e strumentale bufera.
La seconda è l’abolizione definitiva ed un’eventuale rielaborazione per la prossima legislatura, prevedendo una sorta di coinvolgimento popolare sulla falsa riga del difensore civico.
Ovviamente uno scontro fra fazioni sarebbe una perdita di tempo che potrebbe sfociare in problematiche ridicole per l’amministrazione, viste le impellenze del momento certamente più importanti.
Luigi Coppola, segreteria provinciale UDC