Quel “fatiscente” presidio pieno di striscioni
PIOMBINO 18 giugno 2017 — Non era necessario l’articolo pubblicato ieri sul Tirreno, targato “Spirito libero” e “Ascolta Piombino”, riguardo al decoro ed alla posizione del nostro presidio, per capire cosa preme alla giunta comunale e ai suoi satelliti: sviare l’ attenzione dal dramma di cui sono corresponsabili insieme al loro governo. Tentano di creare un problema politico sulla nostra presenza al Rivellino accusando di essere noi il problema, parlando solo di decoro urbano e di immagine. Questi signori fanno finta di non capire perché siamo qui. Per loro è assolutamente superfluo se dal 1° luglio Aferpi potrà licenziare liberamente chi gli pare e piace, come se i 900 e passa posti di lavoro ad alto rischio fossero solo fantasie; come se non fossero già nel baratro 1000 lavoratori dell’ indotto; come se l’eventuale flop e chiusura definitiva della fabbrica riguardasse solo chi ci lavora; come se i fallimenti a catena dei negozi di Piombino, gli sfratti, i giovani che se ne vanno, il degrado della città e tutto quello a cui assistiamo fossero cose che non li riguardano.
A chi volete che interessi tutto questo ??? Non ai “poveri” turisti vittime di questi “operaiacci” incatenati al più importante monumento simbolo di Piombino? Eppure spesso i turisti ci esprimono solidarietà! Se siamo qui è per difendere il diritto sacrosanto sancito dalla nostra costituzione di avere un lavoro! Di averlo noi oggi e i nostri figli domani ! Di non vedere sparire le botteghe una ad una e la città morire! Ringraziamo i commercianti che in questi giorni ci hanno offerto cibo e bevande. Il loro dramma è il nostro; ha le stesse cause, è effetto delle stesse irresponsabili politiche: queste sono indecorose, non quel “fatiscente” presidio pieno di striscioni! Anche a noi piacerebbe andare al mare ma se siamo qui è perché chi ci doveva tutelare ha stordito la città coi sedativi e ci ha trascinati fino all’ orlo del baratro. A chi ci amministra diciamo: dove vi piacerebbe che andassimo? A Fosso alle canne? Così potreste continuare a somministrare alla cittadinanza e ai turisti il vostro metadone sociale.
L’aggravarsi della situazione dopo il mancato emendamento alla “manovrina economica”, per il prolungamento della legge Marzano, ci costringe a non abbassare i toni della protesta. Il 1° luglio è alle porte e questa è una scadenza chiave non solo per la vertenza Lucchini/Aferpi, ma per il destino di tutti i cittadini e per la storia di questa città. È per questo motivo che decideremo in piena autonomia come proseguire la mobilitazione per i nostri obiettivi. È per questo motivo che sollecitiamo le altre categorie in sofferenza a fare fronte comune. Siamo in una situazione di assoluta emergenza e solo con una grande mobilitazione unitaria se ne può uscire!
Coordinamento Art. 1 — Camping CIG