Quel manufatto in via del Tirreno va demolito

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PIOMBINO 18 dicem­bre 2015 — La recente sen­ten­za del Con­siglio di Sta­to rel­a­ti­va all’an­nosa vicen­da del­lo sta­bil­i­men­to bal­n­eare di Via del Tir­reno è chiara ed esplici­ta nelle con­clu­sioni. Il man­u­fat­to va demoli­to in quan­to nes­suna delle con­ces­sioni edilizie rilas­ci­ate è legit­ti­ma. Non si può pen­sare a nes­sun tipo di sana­to­ria in quan­to, dal 2009, è inter­venu­to il PIT a impedire, gius­ta­mente, qual­si­asi nuo­va edi­fi­cazione sulle spi­agge toscane.
Salta agli occhi l’in­erzia del­l’am­min­is­trazione, colpev­ole tec­ni­ca­mente di non aver con­trol­la­to la coeren­za del per­me­s­so a costru­ire del 2008 con l’au­tor­iz­zazione pae­sag­gis­ti­ca del 2005 e politi­ca­mente di aver por­ta­to avan­ti una scelta così miope e fuori dai tem­pi.
Il sin­da­co Ban­di­ni ebbe ad affer­mare, in un con­fron­to con l’as­so­ci­azione Lib­era, durante la cam­pagna elet­torale del 2014, che la vicen­da era un “con­tenzioso tra pri­vati”. Questo nat­u­ral­mente non è vero in quan­to la gius­tizia ammin­is­tra­ti­va si occu­pa di ver­i­fi­care la legit­tim­ità di atti pub­bli­ci rilas­ciati, in questo caso, dagli uffi­ci comu­nali. Ed è pro­prio il Comune, e quin­di i cit­ta­di­ni, che dovrà far fronte ad even­tu­ali richi­este di dan­ni in sede civile da parte dei pro­pri­etari del­la strut­tura.
Una lun­ga serie di con­tenziosi ammin­is­tra­tivi e civili e di indagi­ni penali, dal Par­a­disi­no alla Tor­ret­ta dei Lec­ci, dai volu­mi di Rim­igliano al campeg­gio di San Car­lo, mar­ca l’azione ammin­is­tra­ti­va di Ban­di­ni, oggi sin­da­co ed Asses­sore all’Ur­ban­is­ti­ca nel­la leg­is­latu­ra prece­dente. È ora che si pren­dano mis­ure serie ed effi­caci per­ché l’urbanistica e l’edilizia vengano gestite con asso­lu­to rig­ore e cristal­li­na trasparen­za, evi­tan­do di met­tere a repen­taglio le finanze pub­bliche e di gener­are, con pre­vi­sioni urban­is­tiche assurde, situ­azioni come quel­la del Bayahibe che cos­ti­tu­is­cono, oltre al poten­ziale dan­no eco­nom­i­co, una gravis­si­ma lesione d’immagine per la nos­tra cit­tad­i­na. Al con­trario di quan­to da noi aus­pi­ca­to, con il piano di recu­pero del­l’ex offic­i­na Ben­si, l’at­tuale ammin­is­trazione si è lan­ci­a­ta in un altro per­cor­so tra­bal­lante e poco chiaro che potrebbe esporre il Comune ed i cit­ta­di­ni ad un ulte­ri­ore con­tenzioso.

Grup­po Con­sil­iare di Assem­blea San­vin­cen­z­i­na

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