Quel pasticciaccio brutto del rimpasto di giunta

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 4 otto­bre 2019 — Per pri­mi, appe­na com­pos­ta la giun­ta, soll­e­vam­mo delle per­p­lessità per il con­flit­to d’interessi che coin­vol­ge­va l’ormai ex asses­sore Pia­cen­ti­ni all’ambiente. Dopo quat­tro mesi i fat­ti ci han­no dato ragione. Lo stes­so sin­da­co, sul­la stam­pa, pur insis­ten­do sull’inesistenza di con­flit­ti di inter­esse, ammette che “il suo oper­a­to rischi­a­va di essere sis­tem­ati­ca­mente mes­so in dub­bio per via dei suoi trascor­si pro­fes­sion­ali”. Ma: se sei con­vin­to dell’inesistenza di qual­si­asi incom­pat­i­bil­ità, non cam­bi stra­da per il tim­o­re di ved­er soll­e­va­ta la ques­tione. Anche per­ché, fino ad ora non è che aves­si­mo assis­ti­to alla real­iz­zazione di chissà quali politiche, sep­pur in pochi mesi per car­ità, e cor­rispon­den­te­mente non è che ci fos­se sta­to chissà quale scon­tro. Quin­di, quel­lo che è sta­to elab­o­ra­to ora, pote­va essere capi­to bene anche pri­ma.
Il sin­da­co dice che la scelta di Car­la Bezzi­ni per l’assessorato all’ambiente è dovu­ta alla neces­sità di mag­giore com­pe­ten­za polit­i­ca. Buonasera, si direbbe al bar. Ma quel che fa riflet­tere, è la coin­ci­den­za dell’ingresso in giun­ta di Bezzi­ni pro­prio quan­do la sta­gione polit­i­ca si pre­an­nun­cia … come suol dirsi … più cal­da. Che dire infat­ti dell’imminente sca­den­za del ter­mine per pre­sentare una vari­ante al rego­la­men­to urban­is­ti­co e con quel­la effet­tuare la tan­to promes­sa mod­i­fi­ca di des­ti­nazione d’uso del­la dis­car­i­ca LI53, fun­zionale ad osta­co­lare l’ampliamento del­la dis­car­i­ca di RIMa­te­ria. Se l’amministrazione non rius­cisse ad approvare lo stru­men­to urban­is­ti­co nei ter­mi­ni di legge, la des­ti­nazione d’uso del­la det­ta dis­car­i­ca non vari­erebbe e sfumereb­bero tut­ti i proposi­ti del­la battaglia ambi­en­tale promes­sa dal sin­da­co in cam­pagna elet­torale. La pata­ta allo­ra sì, che si farebbe bol­lente: pro­prio ora che viene nom­i­na­ta la Bezzi­ni.
Ma dob­bi­amo anche riscon­trare una cer­ta con­fu­sione in tut­to il rim­pas­to di giun­ta.
Non pare razionale dis­so­cia­re le deleghe per san­ità e sociale. Il sociale è sta­to affida­to alla Bezzi­ni e la san­ità è sta­ta las­ci­a­ta al Palom­bi, che ha assun­to anche l’urbanistica. Oltre­tut­to, come dicem­mo a giug­no, anche Palom­bi è suscettibile di cen­sure allorché si trat­ta di san­ità e di ospedale. In un modo o nell’altro è dipen­dente dell’ASL e la sua dife­sa, per esem­pio, dell’ospedale uni­co con Ceci­na, non può non soll­e­vare dei sospet­ti. Se infat­ti si schierasse fer­ma­mente con­tro il rias­set­to ordi­to dal servizio san­i­tario regionale e dal­la direzione del­la mega ASL pisana, come non temere degli imbaraz­zan­ti richi­a­mi dai suoi supe­ri­ori ger­ar­chi­ci? Con con­seguente lesione del­la sua indipen­den­za?
Insom­ma, il rim­pas­to si pale­sa come un’occasione per­du­ta per evitare, anche nel caso del Palom­bi, polemiche su even­tu­ali con­flit­ti di inter­esse.
Ugual­mente, non può non sus­citare una cer­ta mer­av­iglia la riduzione di deleghe che ha col­pi­to il vicesin­da­co. Il Par­o­di ha per­so le attiv­ità pro­dut­tive e il com­mer­cio, ma ha con­ser­va­to cul­tura, beni cul­tur­ali, tur­is­mo e affari gen­er­ali e ha acquisi­to le infra­strut­ture. Sin­ce­ra­mente, oltre alla riduzione, reg­is­tri­amo anche una cer­ta dis­o­mo­geneità fra le deleghe. Non ricor­diamo un asses­sore alla cul­tura che si occu­passe anche di infra­strut­ture, che invece sono sem­pre state insieme all’urbanistica o al lim­ite ai lavori pub­bli­ci. Se si ricor­da la sopra com­men­ta­ta stri­dente divi­sione fra sociale e san­ità, ne emerge davvero un quadro pas­tic­cia­to.
Alla fine, non si sa cosa pen­sare, se il rim­pas­to sia frut­to di una strate­gia un po’ stru­men­tale o di una cer­ta con­fu­sione di idee, ma di sicuro non di una strate­gia illu­mi­na­ta.

Fab­rizio Callaioli, Grup­po Com­sil­iare PRC
Diret­ti­vo PRC PIom­bi­no

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