Quell’idillio con Cevital che sta scricchiolando

Riccardo Gelichi

PIOMBINO 8 dicem­bre 2016 — 2200 è la cifra che ha con­dizion­a­to da sem­pre la ques­tione Luc­chi­ni; si par­la di lavo­ra­tori legati dal des­ti­no di un fal­li­men­to; è sta­to deciso che tut­ti si dove­vano sal­vare, o almeno questo è anco­ra oggi il ten­ta­ti­vo. Solo l’altoforno pri­ma e un prog­et­to diver­si­fi­ca­to come quel­lo di Cevi­tal dopo, pote­vano dare ques­ta ipotet­i­ca garanzia. Tut­to il resto non dove­va nem­meno essere pre­so in con­sid­er­azione, tan­to meno un prog­et­to di respiro europeo come quel­lo del­la Ruhr, per il quale sarebbe sta­to più che legit­ti­mo richiedere ed ottenere mil­ioni di euro per bonifi­care e riu­ti­liz­zare quegli ambiti. In questo caso Jin­dal avrebbe garan­ti­to 800 occu­pati “maledet­ti e subito”, con un des­ti­no sicuro e il ter­ri­to­rio sarebbe sta­to accom­pa­g­na­to da vero proces­so di riqual­i­fi­cazione eco­nom­i­ca ed indus­tri­ale, insieme allo Sta­to e in copi­ani­fi­cazione con la Regione, svilup­pan­do com­par­ti come edilizia, tur­is­mo, cantieris­ti­ca e por­to. Ma al tem­po ser­vi­va una nar­razione cred­i­bile che garan­tisse i 2200 e anche di più, si dice­va, e la polit­i­ca osan­na­va, dopo Kaled e dopo la Con­cor­dia, il prog­et­to Cevi­tal. Ai dub­biosi un ciao Gufi. Oggi, quan­do ormai è tar­di e siamo in un bina­rio obbli­ga­to da respon­s­abil­ità politiche pre­cise, quel­la stes­sa polit­i­ca inizia a far scric­chi­o­lare l’idillio con Cevi­tal; la sen­sazione è quel­la del ceri­no in mano, a chi resterà ? Ma tor­ni­amo ai 2200, una cifra che non può essere total­mente assor­bi­ta dal­la siderur­gia, 700 ai lam­i­na­toi e 3/400 al nuo­vo forno, e il resto? Logis­ti­ca e agroin­dus­tri­ale: se del sec­on­do non si sa prati­ca­mente niente, che fine ha fat­to la logis­ti­ca? Risul­ta evi­dente che i piani di rei­dus­tri­al­iz­zazione sono fal­li­ti insieme agli accor­di di pro­gram­ma, diven­ta quin­di nec­es­sario elab­o­rare un pro­gram­ma con finanzi­a­men­ti cer­ti per infra­strut­ture “por­to fer­rovie e strade”, e di cer­to 50 mil­ioni per le boni­fiche non sono suf­fi­ci­en­ti. Questo non è il momen­to di scari­care colpe e respon­s­abil­ità, sarebbe invece oppor­tuno capire subito e bene se Cevi­tal è nelle con­dizioni di inve­stire, mag­a­ri pri­ma di luglio 2017, data in cui cad­ran­no tut­ti i vin­coli del­la Pro­di bis.

*Gelichi Ric­car­do è Por­tav­oce Lista Civi­ca Ascol­ta Piom­bi­no

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