Quell’idillio con Cevital che sta scricchiolando
PIOMBINO 8 dicembre 2016 — 2200 è la cifra che ha condizionato da sempre la questione Lucchini; si parla di lavoratori legati dal destino di un fallimento; è stato deciso che tutti si dovevano salvare, o almeno questo è ancora oggi il tentativo. Solo l’altoforno prima e un progetto diversificato come quello di Cevital dopo, potevano dare questa ipotetica garanzia. Tutto il resto non doveva nemmeno essere preso in considerazione, tanto meno un progetto di respiro europeo come quello della Ruhr, per il quale sarebbe stato più che legittimo richiedere ed ottenere milioni di euro per bonificare e riutilizzare quegli ambiti. In questo caso Jindal avrebbe garantito 800 occupati “maledetti e subito”, con un destino sicuro e il territorio sarebbe stato accompagnato da vero processo di riqualificazione economica ed industriale, insieme allo Stato e in copianificazione con la Regione, sviluppando comparti come edilizia, turismo, cantieristica e porto. Ma al tempo serviva una narrazione credibile che garantisse i 2200 e anche di più, si diceva, e la politica osannava, dopo Kaled e dopo la Concordia, il progetto Cevital. Ai dubbiosi un ciao Gufi. Oggi, quando ormai è tardi e siamo in un binario obbligato da responsabilità politiche precise, quella stessa politica inizia a far scricchiolare l’idillio con Cevital; la sensazione è quella del cerino in mano, a chi resterà ? Ma torniamo ai 2200, una cifra che non può essere totalmente assorbita dalla siderurgia, 700 ai laminatoi e 3/400 al nuovo forno, e il resto? Logistica e agroindustriale: se del secondo non si sa praticamente niente, che fine ha fatto la logistica? Risulta evidente che i piani di reidustrializzazione sono falliti insieme agli accordi di programma, diventa quindi necessario elaborare un programma con finanziamenti certi per infrastrutture “porto ferrovie e strade”, e di certo 50 milioni per le bonifiche non sono sufficienti. Questo non è il momento di scaricare colpe e responsabilità, sarebbe invece opportuno capire subito e bene se Cevital è nelle condizioni di investire, magari prima di luglio 2017, data in cui cadranno tutti i vincoli della Prodi bis.
*Gelichi Riccardo è Portavoce Lista Civica Ascolta Piombino