Questi i temi che vogliamo chiarire il 19 febbraio
PIOMBINO 9 febbraio 2019 — Il 19 febbraio la categoria dei metalmeccanici sarà di nuovo al Mise per la vertenza Aferpi.
Noi come Uglm presenteremo al governo, ancora una volta, tutte quelle istanze che oramai da anni proponiamo.
Ovvero che il punto di partenza di tutta questa vertenza è che trattasi di un ‘area definita dal Ministero dall’ambiente SIN (sito di interesse Nazionale) e che occorre un progetto in cui lo stesso governo creda seriamente.
Sarebbe più facile battere i pugni e dire: dobbiamo tornare a colare acciaio!! Sicuramente riscuoterebbe maggior successo tra lavoratori e cassaintegrati.
Ma che il mondo economico non funzioni così non dobbiamo certo essere noi a spiegarlo.
Le multinazionali hanno interessi economici e obiettivi di mercato da raggiungere. Presentano progetti e li realizzano se sussistono, in quel momento, requisiti ottimali.
Continuare a parlare delle presentazioni fatte al Metropolitan da Jindal e della festa di Natale, in cui ognuno avrebbe potuto scegliere di non essere presente se non lo avesse ritenuto congruo, continua a deviare dalle reali problematiche .
Nei confronti di una azienda il sindacato può essere di supporto collaborativo se l’azienda rispetta determinate posizioni ed impegni. Questo, come anticipato all’ultimo incontro con Aferpi, sarà l’atteggiamento della Uglm.
Piombino, un tempo, era il secondo polo siderurgico italiano. Oggi può tornare ad esserlo, ci sono ancora le condizioni ?
Da qui poi ne derivano una serie di problematiche di non poco conto :
- gli smantellamenti dei vecchi impianti;
- il pericolo latente dell’amianto per lavoratori e cittadini;
- gli impianti e le loro potenzialità attuali e future.
Da non dimenticare mai il ruolo di altri soggetti:
- Regione Toscana in cui il nostro territorio ‑sulla carta- e purtroppo solo su quella è tra le “aree di crisi complessa ” ma che non prevede una normativa ad hoc;
- dell’accordo di programma che prevede molti aspetti ma che nessuno ad oggi sembra verificarne il rispetto.
In definitiva, per riassumere la nostra posizione, è da sottolineare e precisare che è rimasta invariata da quando al tavolo presidiava il ministro Carlo Calenda (sì perché le problematiche erano già presenti e ben note a tutti):
- nel sito di Piombino occorre che a crederci non siano solo i lavoratori ma anche il governo. Lo stesso governo che deve intervenire su un Sito di Interesse Nazionale con bonifiche e risanamento ambientale (non possiamo solo continuare a dire che il pericolo amianto esiste senza intervenire con una normativa);
- occorre immediatamente chiarire dove sono finiti i famigerati 50 milioni di euro previsti per la falda del cui stato attuale nessuno parla più ma che per anni è stato il cavallo di battaglia di alcuni politici locali;
- normativa ad hoc richiamando alcuni parametri presenti dell’accordo di Ilva di Taranto sia in termini economici sia per la tematica dell’amianto.
Questi per noi sono i temi da discutere con il governo il 19 febbraio.
Uglm e Rsu Aferpi