Rebrab e Cassa depositi e prestiti insieme
PIOMBINO 18 dicembre 2017 — Nel nostro Paese i tempi dei contenziosi legali sono lunghissimi. Tutti ne sono consapevoli ma nonostante ciò la strategia che è stata intrapresa, per risolvere la vicenda Aferpi, è proprio questa. Una “non strategia” dal punto di vista sindacale.
Sarà la cosa migliore per i lavoratori e per questo territorio?
L’unico dato certo sono i tempi. Molto probabilmente passeranno anni. I lavoratori come ci arriveranno?
Forse qualcuno non ha capito che per i lavoratori dell’indotto gli ammortizzatori sono terminati. Siamo in emergenza. Nonostante questo si continua a “trattare” con il governo senza alzare l’asticella delle richieste, si tratta con il sorriso come se nulla fosse.
Ma è il governo che deve decidere una volta per tutte se continuare a trattare i lavoratori Piombinesi come di serie B o se intervenire, come a Taranto, con la Cassa depositi e prestiti. Lo potrebbe fare in partecipazione con Rebrab oppure, visto che non ci sono vie d’uscita, nazionalizzando l’intero stabilimento. La siderurgia è un settore strategico per il nostro paese. Oltre a garantire l’occupazione si eviterebbe l’ennesima svendita al privato come già successo in decine di settori.
Ai lavoratori diciamo di non farsi confondere. Questi sindacati si “scandalizzano” quando sentono la parola nazionalizzazione ma non si sono mai scandalizzati quando c’era da stare buoni durante l’approvazione del jobs act o la riforma delle pensioni. Nessuno si è scandalizzato troppo quando è stato abolito l’articolo 18. È solo una questione di volontà. L’Unione Sindacale di Base continua a credere che sia arrivato il momento di rompere i vecchi equilibri sindacali e politici. Rompere con gli accordi più o meno taciti e ridare la parola finalmente ai lavoratori e alle lavoratrici.
USB Piombino