Rebrab non avrà il polo mediatico El Khabar
PIOMBINO 20 luglio 2016 – Era troppo: uno dei più noti giornali algerini in lingua araba e tre canali televisivi in mano a Issad Rebrab che già possiede il quotidiano Liberté e in patria gode dell’appoggio di diversi altri media. Il tentativo del patron di Cevital di allargare la propria influenza sugli organi di comunicazioni e di guadagnare nuovo consenso è stato annullato dal governo algerino attraverso una controversa opposizione alla transazione per l’acquisto del gruppo mediatico El Khabar da parte di Ness Prod, società nell’orbita Cevital. L’ultimo atto si è consumato pochi giorni fa quando il tribunale amministrativo di Algeri ha emesso il verdetto definitivo favorevole all’esposto del governo che, per iniziativa del ministro delle comunicazione Hamid Grine, aveva contestato il passaggio del polo mediatico nel patrimonio di Rebrab.
La sentenza sfavorevole a Cevital non ha destato alcuna sorpresa. “Il dado è ormai tratto” – avevano commentato in coro i 42 avvocati del collegio di difesa di Rebrab i quali avevano rimesso il mancato nei giorni scorsi per protesta nei confronti del tribunale.
Le motivazioni alla base della sentenza riguardano la presunta violazione, nel passaggio a Ness Prod, di due articoli del codice algerino della comunicazione. Nella sostanza l’addebito a Rebrab attiene l’eccessiva concentrazione di testate in mano al più ricco industriale del paese. Sono state molte le prese di posizione a favore del patron di Cevital ma il tribunale, dopo un primo congelamento della transazione, è andato dritto per la propria strada.
Issad Rebrab attraverso la controllata Ness Prod, aveva sborsato 4 miliardi di dinari (circa 33 milioni di euro) per acquistare El Khabar, una somma considerevole a dimostrazione della consistenza patrimoniale del Patron il quale evidentemente può muovere denaro all’interno dell’Algeria ma non gli è altrettanto agevole spostare risorse per investimenti all’estero come purtroppo sono quelli previsti su Piombino.
La sentenza del tribunale di Algeri giunge quando ormai tutto sembrava definito. Si pensi che un importante giornalista di El Khabar era venuto anche a Venturina in occasione della premiazione di Rebrab da parte di Costa Etrusca.
Fin troppo facile inquadrare anche il caso El Khabar nella lotta, tutta politica, che il patron di Cevital sta affrontando con il governo algerino in carica. Che, nella circostanza ha segnato un nuovo punto a proprio favore. Tanto più che le cronache, proprio in queste ultime ore, riferiscono di alcune condanne per le vicende più o meno direttamente legate al caso El Khabar. Il 23 giugno tre esponenti di primo piano nel mondo della comunicazione furono arrestati in relazione a trasmissioni di KBC, canale televisivo di El Khebar. Tra di essi anche l’amministratore di Ness Prod, Mehdi Benaissa, direttore di KBC. Benaiassa, uomo di fiducia di Rebrab nel mondo della comunicazione, è stato condannato a sei mesi con la condizionale (è stato scarcerato) per reati di scarso rilievo.