Recuperare risorse è giustizia sociale
SUVERETO 10 gennaio 2020 — Dopo aver letto sulla stampa tante e tali inesattezze e illazioni da parte della minoranza, mi sento in dovere di intervenire su un argomento tanto complicato, che è stato oggetto di facile strumentalizzazione.
Da alcune settimane i cittadini di Suvereto stanno ricevendo avvisi di accertamento rispetto ai vari tributi locali quali Imu,Tasi,Tari e, nonostante questo possa essere spiacevole, è un’azione necessaria che era già stata annunciata e che cercherò ancora meglio di spiegare.
È obiettivo di questa amministrazione agire su riduzioni, contributi, incentivi a favore di famiglie, imprese, giovani e anziani, misure che possono sostenersi solo con una politica di recupero dei tributi non riscossi o evasi.
È bene ricordare che oltre ai tagli alla spesa causati dal progressivo diminuire dei trasferimenti dallo Stato, nei bilanci pubblici vige anche come obbligo di legge costituire un fondo crediti di dubbia esigibilità per coprire il rischio che la pubblica amministrazione corre per la mancata riscossione di tasse e tributi. Questo comporta accantonamento di risorse che invece di essere impiegate per i servizi, vengono bloccate. Nel triennio 2020–2022 le varie quote accantonate superano il milione di euro e l’ultimo bilancio consuntivo 2018 aveva un fondo di circa 900mila euro, somme che il Comune deve poter recuperare, diversamente si perpetrerebbe ingiustizia sociale invece che una giusta perequazione delle somme dovute da tutti i cittadini.
Agire sul recupero dei tributi significa abbattere il fondo crediti, azione che avviene sia attraverso recupero di somme che alcuni contribuenti non hanno pagato o hanno parzialmente pagato, sia andando a trovare chi è evasore totale rispetto ai tributi comunali, per poter contare su risorse da destinare alla comunità attraverso misure concrete di sostegno al reddito, abbattimento della pressione fiscale e potenziamento dei servizi alla persona e alle famiglie.
Alcune problematiche occorse nell’accertamento come il mancato abbinamento tra f24 pagato e codice fiscale del contribuente dell’obbligato sono situazioni che si verificano anche a livello centrale, vedi Agenzia delle entrate, e se fosse stato ragionevolmente possibile da parte del Comune evitarle sarebbe stato fatto, ma certamente attraverso la dimostrazione delle quietanze che ogni contribuente sa di dover conservare per 5 anni (ma che possono essere comunque reperite attraverso canali del fisco) i dati possono essere riallineati e nessuno deve pagare quanto ha già versato.
Per la prima volta il Comune di Suvereto lavora per una equità fiscale e cerca di mettere in ordine le casse comunali andando a recuperare somme di chi non ha mai pagato e scoprendo evasori totali. Nei 5 anni precedenti azioni di questo tipo erano state gestite a livello di ufficio, ma per poter fare un’azione seria e consistente che andasse ad affrontare la questione in modo massivo l’unico modo era quello di affidare all’esterno quelle funzioni che con le risorse umane di un Comune come Suvereto non è possibile affrontare.
Nei giusti tempi che permetteranno di fornire dati corretti arriveranno tutte le risposte ai quesiti della minoranza, niente può intimorire chi lavora con professionalità e responsabilità, ma stupisce dover constatare un modus operandi che anziché mostrare buon senso e volontà di capire meglio materie complesse, mette avanti attacchi politici e mostra completa assenza di conoscenza del funzionamento della nostra macchina amministrativa.
*Caterina Magnani ‑è vicesindaco e assessore al bilancio Comune di Suvereto