Regione e Ministero rinnovano un accordo fallito
PIOMBINO 16 maggio 2019 – È davvero curioso: ieri dello stesso fatto due versioni diverse da parte di due istituzioni pubbliche differenti.
Nel comunicato stampa del Ministero dello sviluppo economico “Riunito il tavolo sull’Area di crisi industriale complessa di Piombino” è stato scritto: “Nel corso dell’incontro è stato illustrato il percorso che porterà in tempi brevi al rinnovo dell’Accordo di programma dell’area di crisi industriale scaduto nel 2018.”.
Nel comunicato stampa della Regione Toscana “Rinnovato l’Accordo di programma per Piombino” invece: “La riunione che si è tenuta questa mattina al Ministero dello sviluppo economico per l’attuazione del programma di rilancio dell’area di Piombino ha rappresentato l’occasione per rinnovare l’Accordo di programma relativo al “Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa di Piombino.”. E poi, per non lasciare dubbi si parla esplicitamente della sua firma.
Poiché è difficile credere che i “tempi brevi” siano stati di qualche minuto è altrettanto difficile immaginare cosa sia successo e quale sia la versione corretta.
Nessuna notizia sul tema nel comunicato stampa del Comune di Piombino.
Ma aldilà di questo ci preme informare di cosa realmente si parla.
Ci aiuta lo schema dell’ atto di rinnovo dell’ Accordo di programma del 7 maggio 2015 “Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’Area di crisi industriale complessa di Piombino (PRRI)” approvato dalla Giunta regionale il 13 maggio 2019. Dalla sua lettura apprendiamo che l’atto di rinnovo serve per completare l’attuazione del PRRI stesso ed in particolare gli interventi di cui all’Asse II, Azione 3 che devono essere portati a conclusione.
In parole più povere si tratta essenzialmentedi questo:
- Invitalia, che opera per conto del Ministero dello sviluppo economico, ha speso 1.863.745 euro e deve ancora spendere 18 milioni di euro destinati alle agevolazioni per le imprese (legge 181/89) su 20 che aveva a disposizione e così potrà riaprire un bando a sportello sperando che vi sia maggiore partecipazione di imprese;
- la Regione Toscana ha da spendere ancora 7 milioni per i protocolli di insediamento, sempre per agevolazioni a progetti di imprese, e presto riaprirà il bando per le aziende interessate (per la verità l’ha già riaperto senza bisogno di alcun rinnovo di accordo di programma).
Tutto qui.
Ma qual’è la motivazione che porta al rinnovo dell’accordo di programma?
La Regione ed il Ministero parlano di “sopraggiunti imprevisti e ritardi procedurali” che hanno impedito la intera utilizzazione della dotazione finanziaria prevista e cioè 20 milioni ministeriali e 32,2 milioni regionali già inseriti in un precedente accordo di programma del 24 aprile 2014, tuttora vigente, di cui quello del 7 maggio 2015 che viene rinnovato è filiazione.
Difficile credere che tutto si possa ridurre a “sopraggiunti imprevisti e ritardi procedurali”. La realtà è che quei programmi di rilancio e riconversione della Val di Cornia erano un insieme di strumenti tradizionali, considerati validi in ogni parte della Toscana e dell’Italia, che non avevano alle spalle nessuna analisi della situazione territoriale, delle sue potenzialità e delle priorità (pochissime) su cui puntare con in finanziamenti pubblici. E pertanto da un lato insufficienti, dall’altro destinati al fallimento. Ce lo ricordano di nuovo Regione e Ministero
- gli interventi di competenza del Ministero dello sviluppo economico sono quelli finalizzati a sostenere iniziative imprenditoriali a valere sulla legge n.181 del 1989, con modalità disciplinate dall’apposito avviso pubblico;
- gli interventi di competenza della Regione Toscana riguardano invece l’attuazione delle seguenti misure:
Fondo Rotativo PMI Industria Artigianato e Cooperazione,
Fondo Garanzia Investimenti,
Fondo di Garanzia liquidità,
Protocolli di insediamento,
Bando Innovazione (Provincia LI),
Bando R&S,
Bando servizi qualificati (Provincia LI).
La dimostrazione del fallimento, oltre a quel che abbiamo detto sopra a proposito del Ministero e di Invitalia, ce la offre un altro comunicato della Regione “Nell’area piombinese erogati contributi per 7 milioni e 8 sono andati all’area delle Colmate”, sempre del 15 maggio, dove si ammette candidamente che “in quella zona siano stati 7 i milioni di euro erogati finora, una somma che ha consentito di assumere circa 80 nuovi lavoratori” così ripartiti:
- Fondo Rotativo PMI Industria Artigianato e Cooperazione, 5 domande, 1 milione di euro, 4 nuovi posti di lavoro,
- Fondo Garanzia Investimenti, 16 domande, 1 milione di euro,
- Fondo di Garanzia liquidità, 4 domande, 780.000 euro,
- Protocolli di insediamento 3 protocolli, 1,5 milioni di euro, 15 nuovi posti di lavoro,
- Bando Innovazione, 3 domande, 60.000 euro,
- Bando R&S, 1,4 milioni di euro,
- Bando servizi qualificati, 29 voucher, 1 milione di euro.
E poi
- gli interventi formativi per le politiche attive del lavoro che sono stati 42 e hanno coinvolto 245 lavoratori per un totale di 363.000 euro,
- gli incentivi alle assunzioni che sono state 41 e i nuovi lavoratori assunti 60, con contributi erogati per 142.000 euro.
Ma il piatto forte sono gli 8 milioni impegnati per l’ Apea in Colmata che rappresentano il simbolo dello spreco dei soldi pubblici: “Infine sono pari a circa 8 milioni di euro i finanziamenti erogati per la riqualificazione dell’area delle Colmate. Quelli per le opere di urbanizzazione ammontano a 4,9 milioni di euro. Per il collegamento tra Colmate e Gagno si è trattato di 300.000 euro destinati all’adeguamento della viabilità. Per il potenziamento degli impianti tecnologici del servizio idrico integrato sono stati investiti 2,7 milioni di euro.”.
Persino inutile dimostrare la differenza tra l’entità dei problemi creati dalla crisi ed i risultati ottenuti.
Non c’è molto da stare allegri, inutile ripeterlo, ma se poi la consolazione deriva dai finanziamenti per interventi sul porto di Piombino che, sempre secondo il comunicato della Regione, ammontano a 148 milioni di euro ripetiamo quanto scritto nel recente articolo di Stile libero Idee dalla Val di Cornia “Altro che commissario, è la strategia che manca”:
“In realtà non è la mancanza del Commissario straordinario il problema, il problema è l’incoerenza con il quale gli interventi di ampliamento del porto sono stati gestiti, anche dal Commissario straordinario, tant’è che degli interventi infrastrutturali realizzati non uno è in funzione. Stile libero Idee dalla Val di Corniane ha ripetutamente parlato (nonostante che un consuntivo preciso da parte dei responsabili istituzionali non sia mai stato pubblicato e sempre si sia recitato il solito “va tutto bene”), ma la realtà è ancora più chiara. Infrastrutture stradali e ferroviarie che mancano, rete dei servizi di base (elettricità, gas, acqua) ancora da realizzare impediscono la utilizzazione di banchine e piazzali, anche soltanto quelli realizzati, tant’è che si è ricorsi a protocolli che, sbandierati come la dimostrazione che gli investitori privati erano confermati, non sono stati altro che la dimostrazione che dominava su tutto il non finito ed il non coordinato. Stiamo parlando degli ultimi protocolli, strumento amministrativo ben labile, con Nuovo Pignone-BHGE, Piombino Industrie Marittime e Manta logistics (cfr l’articolo Regione, Comune, Autorità portuale e i protocolli). La stessa costruzione della “Nuova strada di accesso al porto di Piombino – Stralcio SS398dello svincolo Gagno – Terre Rosse”, indispensabile per collegare con la viabilità nazionale quegli insediamenti è tuttora in alto mare dato che solo recentemente, nell’aprile 2019, 14 operatori economici sono state ammessi alla seconda fase della procedura ristretta per l’affidamento dell’appalto di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori.”.
Di seguito i comunicati stampa del Ministero dello sviluppo economico, della Regione Toscana e del Comune di Piombino
Ministero sviluppo economico
Riunito il tavolo sull’Area di crisi industriale complessa di Piombino
Mercoledì, 15 Maggio 2019
Procede il piano di investimento di JinAl Ministero dello Sviluppo Economico si è riunito oggi il gruppo di coordinamento e controllo dell’area di crisi industriale complessa di Piombino presieduto dal Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial, a cui hanno partecipato il Ministero dell’Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’ANPAL, la Regione Toscana, la Provincia e il Comune di Piombino, l’Autorità portuale.
Nel corso dell’incontro è stato illustrato il percorso che porterà in tempi brevi al rinnovo dell’Accordo di programma dell’area di crisi industriale scaduto nel 2018, passaggio che consentirà di destinare all’apertura di un nuovo sportello gli oltre 18 milioni di euro di economie disponibili a valere sulla legge 181/89.
La riunione ha rappresentato un momento di condivisione delle azioni avviate dal MiSE sui molteplici fronti previsti dall’accordo sottoscritto con gli indiani di JSW Steel Italy, a partire dal rispetto degli impegni inerenti all’accesso a costi energetici vantaggiosi, presupposto imprescindibile per la produzione competitiva di acciaio. È stata, inoltre, illustrata la procedura che potrebbe portare all’assegnazione di oltre 30 milioni di euro per i progetti di tutela ambientale. Si è, infine, condiviso lo stato di avanzamento degli impegni assunti dagli altri soggetti istituzionali presenti al tavolo.
“Per garantire le condizioni favorevoli all’investimento dell’impresa siderurgica indiana e non mettere a rischio il previsto piano di riassorbimento occupazionale di circa 2.000 lavoratori – ha dichiarato il Vice Capo di Gabinetto Sorial – occorreva dare concretezza agli impegni di mera natura programmatica presi dal precedente governo. Oggi sono stati compiuti decisivi passi in avanti: da un lato sono state sbloccate le risorse necessarie per proseguire nell’azione di rilancio industriale del territorio, dall’altro sono state poste le basi affinché il piano di investimenti di JSW prosegua senza rallentamenti. L’attenzione del Ministero rimarrà alta per assicurare che tutti gli impegni, sia della parte pubblica che di quella privata, proseguano nel rispetto dei tempi programmati”.
Regione Toscana
Al Mise una riunione per rilanciare Piombino
15 maggio 2019 | 13:49
ROMA — Una riunione per rilanciare gli interventi nell’area di Piombino si è tenuta questa mattina al Ministero per lo sviluppo economico. Sono stati affrontati i temi delle infrastrutture, della viabilità, delle ferrovie e degli investimenti di Aferpi e delle altre aziende interessate ad insediarsi nel porto.
Dalla riunione del gruppo di coordinamento e di controllo per l’attuazione del programma di rilancio dell’area di Piombino è venuto l’impegno a riunire nuovamente il tavolo, a cadenza mensile, per seguire la progressione di tutte le questioni sul tappeto.
È stata questa la principale preoccupazione del presidente della Regione Toscana, che ha anche chiesto che gli sia rinnovato l’incarico di commissario per il porto, scaduto da circa un anno. Un eventuale rinnovo, rispetto al quale il Ministero ha espresso la sua disponibilità, consentirebbe al presidente di sollecitare, con maggiore autorevolezza, i passi da fare per giungere alla realizzazione dei numerosi progetti che insistono sull’area, a partire dalla presenza di General Electric, passando per quella di Manta logistic e del bacino di demolizione e di refitting delle navi.
E, a proposito di valorizzazione delle procedure, la Regione nella prossima riunione di Giunta adotterà la delibera che permetterà di arrivare alla variante al Piano regolatore che possa consentire ad Aferpi di realizzare un nuovo laminatoio. Secondo il presidente della Toscana non è l’investimento complessivo atteso e su cui insiste, ma sarà pur sempre un impegno da 30 milioni di euro capace di creare comunque nuovi posti di lavoro.
Nel corso dell’incontro è stato sottolineato come restino da assegnare da parte di Invitalia 18 milioni di euro destinati alle agevolazioni per le imprese, mentre per ciò che riguarda i protocolli di insediamento, la Regione dispone di 7 milioni di euro e presto riaprirà il bando per le aziende interessate.
Rinnovato l’Accordo di programma per Piombino
15 maggio 2019 | 16:32
ROMA — La riunione che si è tenuta questa mattina al Ministero dello sviluppo economico per l’attuazione del programma di rilancio dell’area di Piombino ha rappresentato l’occasione per rinnovare l’Accordo di programma relativo al “Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa di Piombino”, ormai decaduto dal giugno 2018.
L’Accordo del 7 maggio 2015 è stato reiterato e le sue previsioni sono rimaste immutate. Sono 9 i soggetti firmatari e la nuova scadenza fissata al 31 dicembre 2021. Lo hanno sottoscritto nove soggetti: il Ministero dello sviluppo economico , la Regione Toscana, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, il Ministero dell’ambiente, il Ministero delle infrastrutture e trasporti, la Provincia di Livorno, il Comune di Piombino, l’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.
Tra i suoi obiettivi, figurano il rafforzamento del tessuto produttivo e la sua diversificazione in settori alternativi a quello siderurgico, il potenziamento della logistica connessa alle attività portuali, compreso il refitting e lo smantellamento navale e la ricollocazione lavorativa del,personale appartenente al bacino territoriale di riferimento.
A margine della firma, Invitalia ha precisato che le restano da gestire ulteriori 18 milioni di euro relativi alle agevolazioni per le imprese, essendo stata accolta una sola domanda a valere sui 20 milioni di euro disponibili. Da parte sua, la Regione Toscana dispone di ulteriori 7 milioni di euro relativi ai protocolli di insediamento e ha già varato il bando per la loro completa assegnazione.
Sono in corso gli interventi volti alla infrastrutturazione dell’area portuale così da poter accogliere le varie richieste di insediamento da parte delle imprese. Anche la bretella (la n. 398) di collegamento tra il porto e la viabilità nazionale è in corso di realizzazione.
Quanto alle azioni di risanamento ambientale, secondo l’Accordo di programma 2018 — 252 bis, il Ministero dello sviluppo economico si impegnava a reperire risorse finanziarie per promuovere uno o più progetti di tutela ambientale attraverso il ricorso ai contratti di sviluppo per un importo massimo di 15 milioni di euro. Parallelamente si impegnava a promuovere uno o più programmi di investimento per il risanamento dei siti contaminati per un importo massimo di 18 milioni.
Nell’area piombinese erogati contributi per 7 milioni e 8 sono andati all’area delle Colmate
15 maggio 2019 | 17:05
ROMA — Nel corso dell’incontro di questa mattina al Ministero per lo sviluppo economico dedicato al rilancio dell’area piombinese, la Regione Toscana, per bocca del consigliere del presidente per le questioni del lavoro, ha evidenziato come in quella zona siano stati 7 i milioni di euro erogati finora, una somma che ha consentito di assumere circa 80 nuovi lavoratori. Sono invece 8 i milioni di euro che sono stati investiti per la riqualificazione dell’area delle Colmate, mentre i finanziamenti regionali per interventi sul porto di Piombino ammontano a 148 milioni di euro.
Sul fronte dei finanziamenti alle aziende, grazie al Fondo rotativo, sono state ammesse 5 domande ed é stato erogato circa 1 milione di euro, il che ha permesso la creazione di 4 nuovi posti di lavoro. Un ulteriore milione di euro é arrivato grazie alle 16 domande del fondo di garanzia per gli investimenti.
Le quattro domande a valere sul fondo garanzia liquidità hanno fruttato finanziamenti per ulteriori 780.000 euro. Al momento sono soltanto 3 i protocolli di insediamento finanziati a causa delle numerose rinunce, ma il bando é stato riaperto per impiegare i 7 milioni residui. L’importo dei contributi concessi é pari a 1,5 milioni di euro che hanno permesso la creazione di 15 nuovi posti di lavoro.
Altre risorse sono giunte, stavolta nel solo comune di Piombino, grazie al bando innovazione che ha fruttato 60.000 euro di agevolazioni per 3 domande. Più ricco, 1,4 milioni di euro, il bando ricerca e sviluppo, mentre quello relativo ai servizi qualificati ha visto concedere 29 voucher per un totale di 1 milione di euro.
Gli interventi formativi per le politiche attive del lavoro sono stati 42, hanno coinvolto 245 lavoratori per un totale di 363.000 euro. Le domande ammesse sugli incentivi alle assunzioni sono state 41 e i nuovi lavoratori assunti 60, con contributi erogati per 142.000 euro. È sono in fase di esame altre 8 domande per altrettante assunzioni.
Infine sono pari a circa 8 milioni di euro i finanziamenti erogati per la riqualificazione dell’area delle Colmate. Quelli per le opere di urbanizzazione ammontano a 4,9 milioni di euro. Per il collegamento tra Colmate e Gagno si è trattato di 300.000 euro destinati all’adeguamento della viabilità. Per il potenziamento degli impianti tecnologici del servizio idrico integrato sono stati investiti 2,7 milioni di euro.
Comune di Piombino
Rilancio dell’area di crisi di Piombino. Incontro al Mise
mer 15 mag, 2019
Si è svolta questa mattina al Ministero dello sviluppo economico una riunione per aggiornare l’accordo di programma per la riqualificazione e la reindustrializzazione del sito di Piombino (PRRI). Erano presenti all’incontro il sindaco di Piombino insieme al presidente della Regione Toscana, rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, Invitalia, Autorità Portuale.
L’incontro ha rappresentato l’occasione per confrontarsi sulle modalità di riassegnazione dei 18 milioni di euro da parte di Invitalia alle imprese. In particolare, le risorse verranno riassegnate non più tramite bando ma a seguito di presentazione di progetto, a sportello, da parte delle imprese, che saranno valutate da Invitalia. A seguito di questa revisione, alcune delle aziende che hanno presentato domanda negli anni passati potrebbero essere ammesse in questo caso, per le modifiche alle condizioni di accesso.
Nel corso dell’incontro è emersa inoltre la necessità di ridefinire i criteri di assegnazione dei contributi alle imprese, dedicando a questo tema i prossimi appuntamenti e incontri tematici.
Un altro tema discusso è stato quello relativo alle infrastrutture in ambito portuale. Rispetto a questo, è stata ribadita anche da parte del sindaco di Piombino, la necessità di procedere con il rinnovo dell’incarico di commissario del porto al presidente della Regione, in modo da dare seguito con più efficacia alla realizzazione dei progetti sul porto, tra i quali quello di General Electric, Pim per il refitting navale e Manta logistics.