Regione: pietra tombale sulla 398 finanziata da Sat
PIOMBINO 24 luglio 2015 – Ecco, ora è davvero fatta. La giunta regionale toscana ha deliberato, prendendo atto e condividendo, il protocollo di intesa del 13 maggio scorso con cui è stato deciso il ridimensionamento dell’originario progetto Sat per l’autostrada Tirrenica. Il documento non contiene novità sostanziali rispetto a quelle già rese note all’indomani della firma dell’intesa sottoscritta, tra gli altri, dal viceministro Riccardo Nencini e dal governatore Enrico Rossi. Piuttosto conferma e per altro verso pone un lapide tombale su annunci, speranze e attese sbandierati o semplicemente nutriti per mesi e mesi quando gli amministratori locali esultavano nel riferire che la Sat, nell’ambito della realizzazione della Tirrenica, si sarebbe fatta carico di una serie importante di progetti collaterali, primo tra tutti il completamento della strada statale 398 fino al porto di Piombino, ovvero il cosiddetto lotto 7 dell’autostrada. Oggi invece, la Regione, pioniera nella battaglia per la realizzazione di questa benedetta bretella da parte di Sat, mette nero su bianco in un atto ufficiale nel quale “non è previsto alcun intervento relativamente alla bretella di Piombino che pertanto non verrà più realizzata nell’ambito concessionario”. Un mazzata anche perché non si riesce a comprendere, a questo punto, chi mai dovrà realizzare un’infrastruttura in assenza della quale vengono mortificate tutte le iniziative per il rilancio dell’acciaieria, per la valorizzazione del porto e per qualsiasi altra previsione di crescita.
Il sindaco Massimo Giuliani, dopo aver letto la notizia della delibera adottata a Firenze, ha espresso preoccupazione e ha chiesto impegni precisi alla Regione. “Nel ribadire l’importanza di questa infrastruttura per lo sviluppo del territorio – ha scritto Giuliani -, chiediamo al presidente Rossi di dare seguito agli impegni presi in precedenza con atti precisi finalizzati a inserire la 398 tra gli interventi prioritari da realizzare nella nostra regione; chiediamo inoltre come intenda muoversi per garantire la realizzazione di questo progetto”. Al riguardo il primo cittadino cita l’accordo di programma siglato il 24 aprile del 2014 con la presidenza del consiglio dei ministri ed in particolare richiama l’attenzione sull’articolo 9 che è intitolato appunto: “Completamento della bretella di collegamento dell’autostrada Tirrenica al porto di Piombino — collegamento Gagno Montegemoli”. Purtroppo anche questo documento costituisce una pezza di appoggio molto relativa per avvalorare le richieste del Comune. Così infatti recita l’articolo 9: “Il governo e il ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono impegnati ad indire la conferenza dei servizi approvativa del progetto definitivo dell’opera per l’inoltro al Cipe entro il mese di luglio 2014, del progetto definitivo del tratto svincolo di Geodetica-Gagno. L’assegnazione delle risorse necessarie alla realizzazione di questo tratto sono disponibili a valere sulle risorse apportate dal piano economico e finanziario complessivo della Sat, mentre per la realizzazione del secondo tratto da Gagno a Poggio Batteria, la Sat ha provveduto, in attuazione dell’intesa sottoscritta nel 2010, a redigere la sola progettazione. Il ministero delle infrastrutture e dei trasporti si impegna a individuare risorse aggiuntive da trasferire al Comune di Piombino per realizzare la parte terminale dell’asse viario di accesso al porto del tratto da Gagno a Poggio Batteria, tenendo conto anche dei costi e delle modalità di gestione delle rocce e delle terre da scavo”. Il commento sugli impegni indicati in questo articolo si riassume in un elenco di inadempienze. Il progetto da inoltrare al Cipe entro il mese di luglio del 2014 è rimasto nel libro dei sogni. Del tutto aleatorio è il discorso delle risorse Sat per il tratto Montegemoli-Gagno dal momento che la concessionaria, nel progetto rivisto, neanche prende più in considerazione la realizzazione dell’intera bretella per il porto. Per il secondo tratto (Gagno-Poggio Batteria) non è mai stato redatto un progetto definitivo da Sat mancando il quale è assai difficile che il governo possa “individuare risorse aggiuntive per realizzare la parte terminale dell’asse viario di accesso al porto”. Una situazione quindi di completo stallo, certificato dal fallimento di ogni idea e di ogni convincimento su cui ci si è adagiati nel recente passato (più di dieci anni). Giuliani tenta di risalire la china “chiedendo con forza un confronto immediato con le istituzioni competenti per raggiungere una soluzione condivisa e avviare il percorso da un punto di vista operativo”. Come sempre, siamo quindi di nuovo in attesa. Per il resto il progetto rivisto da Sat e accolto dalla delibera della giunta regionale segnala queste novità:
Tratta San Pietro in Palazzi – Grosseto sud Questa tratta, che comprende i lotti Sat numero 2 da San Pietro in Palazzi a Scarlino, e numero 3 da Scarlino a Grosseto sud, manterrà le attuali caratteristiche geometriche. In pratica non andrà incontro a nessuna modifica. Non è però del tutto vero, come si scrive nell’atto, che questa tratta sarà esente dal pedaggio. Ne è infatti previsto uno definito “aperto”. Esso consiste nel pagamento commisurato ad un percorso di 10 chilometri (quindi circa tre euro) ogni volta che si transiterà dalla barriera attuale a Rosignano e da una simile che verrà realizzata a Grosseto sud. Come è stato più volte rilevato da diversi organi di informazione siamo di fronte ad un assurdo che meriterà di essere chiarito. Infatti sarà costretto a pagare ogni veicolo che transiti per queste barriere anche solo per compiere pochissimi chilometri mentre sarà tutto gratis per chi non toccherà le due barriere magari viaggiando per decine di chilometri. Esempio per capire: chi entrerà a Grosseto sud e uscirà a Braccagni pagherà il pedaggio pur percorrendo un tratto di una decina di chilometri. Chi invece entrerà a Braccagni per uscire a Cecina nord non pagherà pedaggio pur percorrendo più di 80 chilometri.
Tratta Grosseto sud – Ansedonia In questa tratta è da elaborare la progettazione definitiva. È stato presentato da Sat uno studio di fattibilità alla Regione toscana la quale ha deliberato alcuni miglioramenti al fine di ridurre costi e consumo del territorio. La volontà per questa tratta è comunque quella di realizzare una vera e propria autostrada a pedaggio aperto con le barriere lungo la carreggiata come avviene per l’attuale A12 da Civitavecchia a Roma. In particolare verranno realizzate tre barriere: a Grosseto sud, Fonteblanda e Capalbio.
Tratta Ansedonia – Tarquinia Per questa tratta esistono progetti definitivi già approvati dal Cipe ma che saranno ripresi e rivisti al fine di ottimizzare i costi. Anche in questo caso la volontà è quella di realizzare una vera e propria autostrada a pedaggio aperto con le barriere di Tarquinia e dell’Aurelia all’inizio dell’A12 attuale. L’accordo di programma ribadisce infine che, per cinque anni e con il limite di percorrenza di 20 chilometri, verrà praticata un’esenzione dal pedaggio per i veicoli di classe A (auto e moto) di proprietà dei residenti nei Comuni attraversati dall’autostrada. Per quanto riguarda la tratta San Pietro in Palazzi- Grosseto sud, di questa agevolazione potranno beneficiare solo i residenti nei Comuni di Cecina, Rosignano e Grosseto. Gli altri infatti o non toccheranno i caselli (l’attuale di Rosignano ed il nuovo di Grosseto sud) e quindi non pagheranno nulla oppure arriveranno agli stessi caselli dopo aver percorso più di venti chilometri.