Renzi trionfo oltre le attese: vittoria col 70,24%
PIOMBINO 9 dicembre 2013 - Matteo Renzi fa il pieno di voti anche nella Val di Cornia nelle primarie per la scelta del segretario nazionale del Partito democratico alle quali hanno partecipato sia gli iscritti al partito sia gli elettori. Hanno votato in 8441 (voti validi 8412) e Renzi ha raccolto 5909 voti pari al 70,24%, Cuperlo 1879 col 22,34%, Civati 625 col 7,43%. In particolare a Piombino dove i votanti sono stati 4776 (voti validi 4660) a Renzi sono andati 2977 voti pari al 63,9% mentre a Cuperlo 1263 col 27,1% e Civati 421 col 9,0%. Enorme la differenza tra le primarie tenutesi qualche settimana fa per l’elezione del segretario della federazione locale del PD e quelle di ieri: per le prime, alle quali potevano partecipare solo gli iscritti, votarono nella Val di Cornia in 1265, Renzi raccolse 492 voti pari al 38,89%, Cuperlo 698 col 55,17% e Civati 65 col 5,13%. A Piombino votarono in 705, per Renzi furono in 203 (28,79%), per Cuperlo 442 (62,69%), per Civati (7,37%).
Li ha “asfaltati”; ora è costretto a rottamare
Per un usare un termine renziano sono stati “asfaltati” anche in Val di Cornia e all’Elba. Non c’è sezione, grande e piccola, dove il successo del sindaco di Firenze non sia stato schiacciante, sicuramente superiore alla più ottimistica attesa dei suoi sostenitori.
Se si considera che i vertici della federazione, che molti segretari di sezione, che la stragrande maggioranza degli eletti e dei nominati nelle istituzioni sostenevano lo sconfitto Cuperlo, anche in Val di Cornia si pongono consistenti problemi all’interno del Pd. Non c’è dubbio che i dirigenti siano sostenuti dagli iscritti ma non c’è altresì dubbio che la base, i votanti, siano nettamente contrari a chi guida il partito, gli enti e gli organismi locali.
I dati parlano chiaro: il cuperliano Fabiani è stato scelto a guidare la federazione Piombino-Elba dal 54,51 per cento degli iscritti contro il 23,28 per cento del renziano Peria; Matteo Renzi invece ha vinto con percentuali che vanno dal 63,9 di Piombino al record suveretano dell’83,9. Tutti voti del popolo, tesserato e non, che alle urne sceglie il partito democratico.
Come si conciliano risultati così contrastanti e soprattutto come si convive in una simile situazione? Al di là delle dichiarazioni concilianti, che immancabilmente marcano gli immediati momenti del dopo scrutinio, i nodi pronti a giungere al pettine non sono pochi e non poco acuiti dai problemi pratici che chiedono immediate risposte per le quali le parti non hanno certo indicazioni omogenee.
Figuriamoci il gioco delle rappre- sentanze. La domanda al riguardo è scontata: “Potranno i renziani, con simili maggioranze, accettare che pressoché tutti gli incarichi siano e restino (i turni elettorali a cominciare dalle “comunali” sono prossimi) ai cuperliani sconfitti?
Già prima di conoscere gli esiti delle primarie, Renzi non si faceva scrupolo di indicare al premier Letta le linee da seguire, figuriamoci oggi quando le urne non solo gli hanno dato ragione ma addirittura si sono trasformate in un incubo per gli avversari.
Chi da noi è in scadenza (Anselmi, Pioli) finirà nello stanzone dei rottamati per offrire di tanto in tanto, e semmai richiesta, qualche consulenza ai dirigenti di nuovo conio, o troveranno, secondo vecchi andazzi, una scappatoia per essere comunque riciclati? E durerà la cuperliana deputata nostrana Silvia Velo peraltro finita tra i 148 dichiarati “incostituzionali” per il Porcellum bocciato dalla Consulta?
E’ chiaro che la stella di Renzi, uscita luminosa per volontà di un popolo chiaramente deluso, potrà continuerà a brillare solo se detterà regole nuove e programmi accettati da una base tartassata dai balzelli, impoverita da consuetudini centralistiche, mortificata nell’azione quotidiana da una asfissiante burocrazia.
Non si può pensare che il successo e addirittura la sopravvivenza politica ai livelli attuali del Rottamatore possa passare per un affievolimento delle indicazioni su cui Renzi ha costruito la sua vittoria.
Sarà un innegabile “vita mea, mors tua” e chi ha cercato e ottenuto percentuali così alte è più facile che voglia vivere anziché soccombere per rilanciare chi oggi è stato pesantemente sconfitto. Se non sarà un’era nuova di certo quella di Renzi non potrà essere la solita stagione da cui il Rottamatore ha preso nettamente le distanze e per questo ha trionfato.
Non senza significato le parole di Martina Pietrelli, coordinatrice dei renziani in Val di Cornia. “Un risultato straordinario — ha commentato al Tirreno — che va oltre le aspettative e apre nuove pagine. Un grande risultato che legittima la nostra battaglia, condotta da gente normale, senza ruoli e incarichi nel partito, che con tenacia ha lavorato per il cambiamento. Il voto deve far avviare una riflessione prima di tutto da parte del segretario Fabiani. Attendiamo le sue proposte, certo noi abbiamo le nostre e le faremo valere in tutti gli organismi. Non c’è tempo da perdere: le amministrative sono vicine e occorre aprire immediatamente una percorso di discussione su programmi e candidature, ovviamente con le primarie aperte”.