Revocano i revisori e lo fanno a porte chiuse

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Il 13 giug­no si riu­nirà il Con­siglio Comu­nale di Piom­bi­no per dis­cutere l’ avvio del pro­ced­i­men­to di revo­ca del Col­le­gio dei Revi­sori dei Con­ti. Il Con­siglio si svol­gerà a porte chiuse. Qual’è la moti­vazione di un atto così incon­sue­to? Viene indi­vid­u­a­ta una inadem­pien­za fon­da­men­tale e cioè la man­ca­ta pre­sen­tazione del­la relazione alla pro­pos­ta di delib­er­azione con­sil­iare del ren­di­con­to entro il ter­mine pre­vis­to dall’ art. 239, com­ma 1 lett. D del Testo Uni­co 267/2000. Il fat­to lo chiarisce la stes­sa Seg­re­taria Gen­erale del Comune sec­on­do la quale la Relazione al Con­to Con­sun­ti­vo è sta­ta con­seg­na­ta dal Col­le­gio tre giorni più tar­di (e solo dopo sol­lecito) rispet­to al ter­mine asseg­na­to dal­la legge e dal rego­la­men­to. Nat­u­ral­mente il Col­le­gio dei revi­sori ha già avu­to modo di dire in una relazione invi­a­ta sia alla Corte dei Con­ti sia agli organi giudiziari com­pe­ten­ti che invece i ter­mi­ni sono sta­ti rispet­tati e che i doc­u­men­ti via via richi­esti al Comune sono sta­ti via via con­seg­nati cum gra­no salis, ma cer­to viene da chieder­si se, anche se fos­se vero, un ritar­do di tre giorni legit­ti­ma un provved­i­men­to come la revo­ca del pri­mo Col­le­gio dei revi­sori scel­to a sorte in un elen­co del­la Prefet­tura. Anche le altre inadem­pien­ze non sem­bra­no così gravi e comunque ci saran­no le sedi in cui ognuno potrà chiarire i fat­ti. Meglio sarebbe sta­to un sereno chiari­men­to pre­ven­ti­vo, ma nat­u­ral­mente la seren­ità più che  fat­to psi­co­logi­co è scelta polit­i­ca. Ciò che scon­cer­ta poi è il fat­to che il Con­siglio Comu­nale si svol­gerà a porte chiuse. Se ci fos­sero in bal­lo reati gravi si capirebbe ma inadem­pien­ze ammin­is­tra­tive no non gius­ti­f­i­cano la ris­er­vatez­za.
Nat­u­ral­mente fuori­esce dalle carte uffi­ciali ogni relazione con la sostan­za e cioè il fat­to che siano sta­ti espres­si pareri neg­a­tivi dal­lo stes­so Col­le­gio sia sul Bilan­cio del Comune sia su quel­lo del­la Soci­età Pat­ri­mo­ni­ale e che il cen­tro del parere neg­a­ti­vo sia lega­to a quel­la oper­azione di ven­di­ta e riac­quis­to degli immo­bili comu­nali effet­tua­ta ver­so quel­la soci­età. Ma su questo, che è la cosa più impor­tante, vedremo cosa dirà la Corte dei Con­ti per quan­to ad oggi la stranez­za sia evi­dente.
Il prob­le­ma politi­co è la evi­dente con­cezione  dei rap­por­ti con gli organi tec­ni­ci e con la cit­tad­i­nan­za che si ha nel­la Giun­ta comu­nale di Piom­bi­no, così come alcune forze politiche han­no sot­to­lin­eato pre­an­nun­cian­do la non parte­ci­pazione alla riu­nione del Con­siglio in caso di seg­retez­za.
Vedremo giovedì prossi­mo cosa suc­ced­erà. L’aus­pi­cio è che nel frat­tem­po preval­ga il buon sen­so e non si scri­va una brut­ta pag­i­na nel­la sto­ria delle isti­tuzioni piom­bi­ne­si.

(Foto di Pino Bertel­li)

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