Riabilitazione Covid-19: l’Asl una ne dice una ne fa
CAMPIGLIA MARITTIMA 24 aprile 2020 — La vicenda del Centro di Riabilitazione di Campiglia ci pone davanti a una situazione di totale mancanza di rispetto verso i cittadini, i lavoratori e le Istituzioni locali.
Il progetto iniziale è stato completamente stravolto e ciò è avvenuto nel più completo silenzio, celato da “emergenza” e “urgenza”.
La circostanza ci pare francamente inaccettabile.
Il progetto, partito il 6 aprile scorso, prevedeva il ricovero di pazienti negativizzati Covid-19 nella struttura di riabilitazione di Campiglia, una delle pochissime strutture che si sarebbe dovuta occupare della riabilitazione di chi esce dal percorso di cura della terapia intensiva a seguito di doppio tampone negativo. Tuttavia vi sono stati ricoverati due pazienti positivi all’insaputa dell’amministrazione.
Nonostante la struttura e ciò che avviene al suo interno siano di esclusiva responsabilità dell’azienda sanitaria, Campiglia Comune ritiene che la Asl abbia agito in modo non trasparente, non curandosi minimamente né del parere di chi amministra i nostri territori, né della Società della Salute delle Valli Etrusche che ricordiamo essere un organismo voluto e costituito dalla Regione per condividere con l’Azienda Sanitaria le scelte strategiche e politiche legate alla sanità pubblica sui territori.
Riteniamo che la pianificazione di un progetto di tale importanza avrebbe dovuto avvenire fin dal principio in un’ottica di correttezza e condivisione.
Anche se l’amministrazione non ha di fatto voce in capitolo sul tema, non sfugge che è il Sindaco che deve risponde alla cittadinanza.
I due pazienti positivi, proprio dietro espressa richiesta della sindaca Alberta Ticciati, sono stati trasferiti in una struttura più adeguata a Cecina, ma subito dopo l’Asl ha comunicato l’intenzione di suddividere la struttura di Campiglia in due aree, una per i pazienti negativizzati Covid come da progetto originario, l’altra per pazienti non necessariamente con doppio tampone negativo, assicurando che saranno presenti tutte le condizioni di sicurezza e affidabilità sia per gli operatori che per i pazienti.
Ci domandiamo il perché di queste continue e repentine inversioni di rotta e se l’intenzione è stata fin dall’inizio quella di ospitare pazienti positivi, perché la cosa sia stata taciuta. In quanto rappresentanti dei cittadini pretendiamo risposte.
Vogliamo inoltre sapere quali siano le prospettive future per il centro, sia in merito ai servizi eliminati dal distretto, sia per la residenza sanitaria assistita di Campiglia.
Gli anziani sono una delle categorie messe più a rischio dalla pandemia e anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, sono legittime le preoccupazioni dei cittadini, che pretendono sicurezza e chiarezza.
Restando in attesa di conoscere il progetto definitivo, ad oggi non ancora pervenuto, ci auguriamo di poter mantenere fiducia nell’operato dell’azienda sanitaria, sicuri che agirà in modo corretto per la messa in sicurezza della struttura, del personale e dei pazienti ma anche che con spirito di responsabilità e collaborazione verso tutte le istituzioni, assicuri la tutela della salute dei cittadini.
Nel frattempo Campiglia Comune esprime la propria solidarietà alla sindaca Alberta Ticciati, e a tutta l’amministrazione e ne sostiene gli sforzi che insieme alla Società della Salute sta facendo per portare avanti le istanze del proprio territorio.
Gruppo consiliare Campiglia Comune