6 ARRESTI E 50 INDAGATI NELL'INCHIESTA DELLA DDA DI FIRENZE

Rifiuti, anche RiMateria nel mirino degli inquirenti

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PIOMBINO 15 dicem­bre 2017 - Un’indagine del­la direzione dis­tret­tuale anti­mafia di Firen­ze sul traf­fi­co di rifiu­ti ha coin­volto due ditte livor­ne­si, la Rari srl e la Lonzi Met­al­li, le quali, sec­on­do gli inquiren­ti, avreb­bero rac­colto scar­ti spe­ciali peri­colosi da alcune aziende del cen­tro-nord e, sen­za trat­tar­li, li avreb­bero poi dirot­tati, come rifiu­ti ordi­nari, nelle dis­cariche del­la Rea di Rosig­nano e di RiMa­te­ria a Ischia di Cro­ciano.
Chiara­mente un’attività final­iz­za­ta al con­segui­men­to di lau­ti guadag­ni non solo dal man­ca­to trat­ta­men­to dei rifiu­ti ma anche dal con­sis­tente abbat­ti­men­to dell’ecotassa da pagare alla Regione.
Sec­on­do gli organi di stam­pa, che han­no rifer­i­to dell’indagine, in due anni, dal 2015 al 2016, sareb­bero sta­ti trasportati, tra l’al­tro, nelle due dis­cariche di Rosig­nano e Piom­bi­no 200mila ton­nel­late di rifiu­ti irre­go­lari, un’attività che solo di eco­tas­sa regionale non ver­sa­ta avrebbe fat­to risparmi­are alle due aziende livor­ne­si oltre 4 mil­ioni di euro.
L’indagine ha por­ta­to all’emissione di sei arresti domi­cil­iari, cinque mis­ure inter­dit­tive da attiv­ità iner­en­ti i rifiu­ti e cinquan­ta avvisi di garanzia nonché al seque­stro degli impianti del­la Lonzi e del­la Rari.
Tra i des­ti­natari degli avvisi di garanzia anche Vale­rio Cara­mas­si, nel­la sua qual­ità di respon­s­abile di RiMa­te­ria. I cara­binieri del nucleo fore­stale in attiv­ità di polizia giudiziaria han­no vis­i­ta­to la sede del­la soci­età piom­bi­nese prel­e­van­do una con­sis­tente doc­u­men­tazione riferi­ta ai movi­men­ti di ingres­so in dis­car­i­ca.
Dal can­to pro­prio Vale­rio Cara­mas­si, suben­tra­to ad Asiu con RiMa­te­ria nel 2016, si è det­to tran­quil­lo e cer­to del pro­prio oper­a­to. Il pres­i­dente di RiMa­te­ria ha con­vo­ca­to oggi, ven­erdì 15 dicem­bre, i sin­daci del com­pren­so­rio per riferire sull’indagine.
In quel­la occa­sione Cara­mas­si ha rifer­i­to di aver con­seg­na­to alla polizia giudiziaria prove doc­u­men­tali “atte a chiarire il rispet­to di RiMa­te­ria riguar­do alle leg­gi e alle pre­scrizioni pre­viste nelle autor­iz­zazioni” in ogni pas­sag­gio dell’ingresso dei rifiu­ti in dis­car­i­ca.
Il sin­da­co di Piom­bi­no Mas­si­mo Giu­liani, al ter­mine dell’incontro, ha rilas­ci­a­to questo comu­ni­ca­to stam­pa:

Si è svolto ques­ta mat­ti­na nel­la sede di Rima­te­ria un incon­tro tra i sin­daci del­la Val di Cor­nia e il pres­i­dente dell’azienda Vale­rio Cara­mas­si in mer­i­to ai gravis­si­mi fat­ti che han­no coin­volto 16 aziende toscane e alcune dis­cariche tra le quali quel­la di Rosig­nano e di Piom­bi­no. Sec­on­do le infor­mazioni for­nite da Cara­mas­si ai sin­daci, allo sta­to attuale è pos­si­bile già ras­si­cu­rare e affer­mare che non ci sono atti che indichi­no un coin­vol­gi­men­to di Rima­te­ria nel­la vicen­da. Il pres­i­dente di Rima­te­ria e i suoi fun­zionari han­no for­ni­to agli inquiren­ti ogni infor­mazione e tut­ta la doc­u­men­tazione nec­es­saria. Cara­mas­si ha con­fer­ma­to ai sin­daci che l’azienda non ha mai oper­a­to in dif­for­mità dai pro­to­col­li e dai sis­te­mi autor­iz­za­tivi. Da questo pun­to di vista le pro­ce­dure di con­trol­lo sia casu­ali che a cam­pi­one han­no sem­pre per­me­s­so di oper­are un con­trol­lo sui mate­ri­ali con­fer­i­ti, con­sen­ten­do il resp­ing­i­men­to degli even­tu­ali carichi ritenu­ti inadeguati. In ogni caso, pro­prio per­ché è nec­es­sario tran­quil­liz­zare i cit­ta­di­ni sulle modal­ità in cui Rima­te­ria ottem­pera ai suoi com­pi­ti, il rispet­to e il rig­ore delle pro­ce­dure appli­cate dall’azienda per­me­tte di essere ragionevol­mente sicuri rispet­to ad even­tu­ali riper­cus­sioni sul­la salute dei cit­ta­di­ni. Cara­mas­si parteciperà marte­di prossi­mo alle 9 alla con­feren­za dei capi­grup­po con­sil­iari in comune e il 20 al con­siglio comu­nale già con­vo­ca­to per quel giorno. Par­al­le­la­mente si è reso disponi­bile a incon­trare i con­sigli comu­nali di tut­ta la Val di Cor­nia per fornire tutte le infor­mazioni che ver­ran­no richi­este. “Nel con­fer­mare l’assoluta fidu­cia nel­la cor­ret­tez­za dell’azione del pres­i­dente Cara­mas­si e nelle sue capac­ità di gui­da e di ges­tione – affer­ma il sin­da­co Giu­liani – sia come pres­i­dente sia come per­sona, voglio evi­den­ziare che la nos­tra ammin­is­trazione è in pri­ma lin­ea nel­la dife­sa dei pro­ces­si di risana­men­to ambi­en­tale e di ogni nor­ma che sal­va­guar­di l’ambiente. Per questo siamo a dis­po­sizione degli inquiren­ti e assi­cu­ri­amo ogni col­lab­o­razione per­ché sia fat­ta al più presto chiarez­za e per­ché vengano accer­tate rap­i­da­mente le respon­s­abil­ità sia soci­etarie che indi­vid­u­ali di chi ha pen­sato e ha oper­a­to con modal­ità di stam­po crim­i­nale in dis­pre­gio del­la salute dei cit­ta­di­ni. Una vol­ta che siano chiare le respon­s­abil­ità ques­ta ammin­is­trazione pren­derà tutte le inizia­tive nec­es­sarie a chiedere il ris­arci­men­to dei dan­ni ambi­en­tali, eco­nomi­ci e di tutela dei cit­ta­di­ni, che ques­ta asso­ci­azione a delin­quere ha deter­mi­na­to per il nos­tro ter­ri­to­rio, cos­tituen­dosi parte civile”.

2 risposte a “Rifiuti, anche RiMateria nel mirino degli inquirenti”

  1. Federico Lenzi says:

    Piena fidu­cia nel­l’­op­er­a­to di Cara­mas­si.

  2. Renzo Carletti says:

    Trop­po amareg­gia­to per com­mentare. Invi­to i let­trori a con­sultare la dif­fi­da (https://www.stileliberonews.org/wp-content/uploads/2017/11/AIA-RiMateria.pdf ) che la Regione Toscana ha invi­a­to a RiMa­te­ria. Tale dif­fi­da (numero di adozione: 17478- Data di adozione 29/11/2017) è sta­ta invi­a­ta anche al sin­da­co. Quel­lo che affer­mano gli ispet­tori del­la Regione con­trad­di­cono quan­to Cara­mas­si ed il sin­da­co affer­mano. In tale dif­fi­da si ordi­na di met­ter­si in rego­la non solo per la parte impian­tis­ti­ca (il cui sta­to deter­mi­na inquina­men­to) ma anche per la parte ges­tionale riguardante i con­trol­li da effet­tuare su quan­to viene immes­so in dis­car­i­ca.

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