L'INCREDIBILE VICENDA DELLE BOLLETTE INSOLUTE: TRE MILIONI DI CREDITI

Rifiuti, si dovrà pagare anche per chi non ha pagato

· Inserito in News dal territorio

PIOMBINO 18 novem­bre 2017 – Comunque vada oltre al dan­no la bef­fa: Pan­talone non solo potrebbe dover pagare ma lo farebbe dopo aver già paga­to fino all’ultimo euro quan­to gli è dovu­to. La sto­ria rasen­ta l’assurdo e riguar­da la rac­col­ta dei rifiu­ti, ovvero uno dei servizi più con­tro­ver­si, con­tes­ta­ti e mal diger­i­ti dall’utenza e, dati alla mano, per anni mal gesti­ti nel­la Val di Cor­nia. Nel tem­po è cap­i­ta­to che non pochi uten­ti non abbiano salda­to le bol­lette dei loro con­su­mi. Non solo famiglie in dif­fi­coltà ma anche qualche azien­da impor­tante (ad esem­pio Luc­chi­ni, Luc­chi­ni servizi e Agride­co  per 500mila euro). Non paga oggi, non paga domani, l’Asiu, vec­chio gestore, oggi in liq­uidazione, ha accu­mu­la­to cred­i­ti per poco meno di tre mil­ioni di euro. In questi casi viene mes­sa in atto una serie di mis­ure per cer­care di recu­per­are le somme non sal­date. E solo alla fine di un iter com­p­lesso si arri­va alla clas­si­fi­cazione di cred­i­ti inesi­gi­bili, cioè di somme alle quali si è costret­ti a rin­un­cia­re. Con l’ovvia con­seguen­za che al gestore ven­gono a man­care introiti pre­visti.
In questi casi una legge del­lo Sta­to, che definire assur­da è un modo grazioso per qual­i­fi­car­la, prevede che gli impor­ti non incas­sati vengano dis­tribuiti sulle tar­iffe. Ovvero sulle bol­lette degli uten­ti onesti che han­no paga­to tut­to il dovu­to.
Ver­rebbe da dire che un tale rime­dio per recu­per­are le somme non riscosse, oltre ad essere odioso, rischia di sti­mo­lare com­por­ta­men­ti poco con­soni. Del tipo: “Se non pago, pagherà qual­cuno per me”.
A quel che si è potu­to appu­rare nell’ultima riu­nione dell’assemblea dell’Ato sud, non è sta­to anco­ra defini­to l’iter per sta­bilire quale impor­to, su 3 mil­ioni di cred­i­ti, sia riferi­bile a cred­i­ti ormai inesi­gi­bili. Cosa impor­tante per­ché, caso mai, sono pro­prio i cred­i­ti inesi­gi­bili a dover essere car­i­cati sulle tar­iffe. E neanche è chiaro in capo a chi siano ad oggi questi impor­ti.
Al momen­to del pas­sag­gio del servizio da Asiu a Sei Toscana il pac­chet­to dei cred­i­ti da bol­lette non pagate, non è rien­tra­to negli accor­di. Tan­to che oggi Sei Toscana di quei tre mil­ioni non vuole neanche sen­tir par­lare.
Una con­dizione che, sec­on­do quel che è rifer­i­to dal nuo­vo diret­tore dell’Ato, Pao­lo Di Pri­ma, potrebbe esclud­ere il ris­chio di cari­care le bol­lette delle somme con­seguen­ti ai cred­i­ti diven­tati inesi­gi­bili.
In bal­lo restereb­bero quin­di l’Asiu, attual­mente in liq­uidazione, o Rima­te­ria che l’Asiu ha inglo­ba­to ma che sta facen­do di tut­to per restare estranea alla ges­tione dei rifiu­ti. Il pres­i­dente Vale­rio Cara­mas­si ha già invi­a­to una let­tera ai Comu­ni soci di Rima­te­ria coin­vol­gen­doli di fat­to nel prob­le­ma. Sec­on­do il man­ag­er dovreb­bero essere i Comu­ni a far­si cari­co del prob­le­ma e, in osse­quio alla legge che rego­la la mate­ria, provvedere a cari­care gli impor­ti sulle tar­iffe del servizio. L’indicazione di Cara­mas­si sta già incon­tran­do dif­fi­coltà negli enti locali. Suvere­to, esem­pio, non pare dis­pos­to a sposare la tesi del man­ag­er di Rima­te­ria.
Da capire, tra l’altro, il sogget­to a cui spet­terà di avviare l’iter per cer­care di recu­per­are i cred­i­ti e alla fine per dichiarare quel­li inesi­gi­bili.
Neanche è dato sapere, ma si pos­sono intuire i motivi per i quali al momen­to del trasfer­i­men­to del servizio da Asiu a Sei Toscana, il pac­chet­to dei cred­i­ti sia rimas­to esclu­so dagli accor­di. Sei Toscana, infat­ti, avrebbe potu­to rimet­tere in dis­cus­sione il pro­prio ingres­so di fronte al pesante fardel­lo degli uten­ti morosi.
Il 22 novem­bre prossi­mo si ter­rà una nuo­va riu­nione dell’Assemblea dell’Ato dal­la quale dovrebbe uscire una indi­cazione più com­pi­u­ta. Come pre­vi­sione si può dire che niente di buono si prospet­ta per gli uten­ti onesti che davvero potreb­bero essere costret­ti a pagare anche per i morosi.

 

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