Rifiuti urbani: chi programma e controlla?
PIOMBINO 22 gennaio 2016 — Portare la raccolta differenziata nei Comuni della Val di Cornia al 70% entro il 2020 e nello stesso anno al 50/55% la quantità di materiale effettivamente riciclata. Parola di Eros Organni, amministratore delegato di Sei Toscana, la società che gestisce il servizio integrato dei rifiuti urbani nelle province dell’ Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, Ato Toscana Sud (province di Arezzo, Grosseto e Siena e sei Comuni della provincia di Livorno per un totale di 106 Comuni)). In Val di Cornia è entrata il 1° novembre 2015. Non c’è che da rallegrarsi sopratutto da parte di Stile libero che più volte ( in ultimo con l’articolo La Val di Cornia nel gruppo dei peggiori) ha denunciato la pessima situazione esistente della raccolta differenziata e la lontananza abissale dagli obiettivi europei ed ascoltato le penose difese d’ufficio degli amministratori dei Comuni e dell’ Asiu. Naturalmente quello dell’amministratore delegato è solo un annuncio poggiato e costruito sul nulla e dunque si tratterà di vedere bene, se sarà possibile, strumenti, costi, passaggi e così via, comunque l’inizio c’è e visti i precedenti è già molto.
Ciò che sconcerta è che l’annuncio venga dall’amministratore delegato di Sei Toscana, cioè dal gestore, e non invece dai Comuni che, riuniti in Ato Toscana Sud, hanno la responsabilità della programmazione, dell’ organizzazione e del controllo sull’attività del servizio di gestione dei rifiuti urbani., che Sei gestisce avendo vinto un gara di appalto indetta dalla stessa Ato. Tanto per intenderci è Ato, e dunque i Comuni, che devono decidere su tipologia del servizio, tariffe, raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e così via e dare indirizzi. Ed invece i Comuni tacciono.
Basta dare un’occhiata al Documento Unico di Programmazione del Comune di Piombino per trovare tra gli Obiettivi strategici di mandato tre titoli generici (Politiche dei rifiuti, Aumento dell’uso di materiali riciclati e materiali derivanti dal recupero dei rifiuti industriali per la città, Sostegno al progetto della centrale solare termodinamica promosso da ASIU e CNR) ed anche tra i Programmi e gli obiettivi operativi ancora solo e soltanto titoli (Estensione della raccolta dei rifiuti porta a porta ad altri quartieri della città, Progetti concordati con aziende e cittadini per diffondere buone pratiche per la riduzione dei rifiuti, Ottimizzazione del ciclo dei rifiuti mediante pianificazione di investimenti e modalità di gestione con l’Autorità d’Ambito AtoSud Rifiuti. Raggiungimento obiettivi della RD, Attività tese alla salvaguardia della qualità e della tipologia dei servizi e alla tutela dei lavoratori Asiu nel passaggio del Servizio RSU al nuovo gestore d’Ambito, Pianificazione coordinata con AtoSud per la gestione dei rifiuti speciali in osservanza delle direttive regionali (PRB), Favorire l’insediamento di aziende specializzate nel recupero e nel riciclaggio di materiali di scarto).
Come si vede solo titolo generici ed alcuni perfino superati dagli eventi.
L’unico capitolo più dettagliato si trova là dove si descrive l’attività di Asiu: per quel che riguarda i rifiuti urbani riguarda solo e soltanto i rapporti con Sei Toscana dal punto di vista delle condizioni e dei prezzi di conferimento dei rifiuti urbani per il 2016.
Nient’altro e niente che riguardi l’organizzazione del servizio su cui si é dispiegato pubblicamente l’amministratore delegato di Sei Toscana. C’è da chiedersi come faranno i Comuni della Val di Cornia ad ottemperare all’impegno assunto in sede di assemblea dell’ Ato Toscana Sud di “fornire, entro e non oltre il 31 marzo 2016, ogni elemento programmatorio necessario e funzionale alla predisposizione delle azioni di pianificazione di Ambito da far confluire entro il redigendo Piano di Riorganizzazione dei Servzi (PRS)”.
Non parliamo poi dei consigli comunali che nel momento in cui le competenze sono dell’ Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, che è un ente avente personalità giuridica di diritto pubblico nella cui assemblea sono rappresentati solo i sindaci o gli assessori, sono automaticamente esautoriati dell’esercizio delle loro funzioni.
Ma dati la composizione dell’assemblea dell’ Ato (106 membri) ed il fatto che il comitato direttivo ha solo funzioni consultive e di controllo (il consiglio direttivo formula pareri preventivi sugli atti del direttore generale da sottoporre all’approvazione dell’assemblea e verifica la coerenza dell’attività del direttore generale rispetto agli indirizzi formulati dall’assemblea, informandone la stessa assemblea) viene il dubbio che la stessa Autorità sia in grado di esercitare i suoi poteri di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Naturalmente è impensabile, sia per motivi di efficienza che di efficacia del servizio da garantire ai cittadini, ipotizzare una riappropriazione delle competenze a livello del singolo Comune ma certo anche il modello istituzionale odierno lascia molto a desiderare.
Il che non giustifica peraltro i vuoti di informazione e di elaborazione che caratterizzano i Comuni della Val di Cornia.