Rifiuti zero: 1 posto di lavoro ogni 1000 abitanti

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CAMPIGLIA 3 mag­gio 2014 — Il nos­tro prog­et­to è ind­i­riz­za­to all’at­tuazione di azioni vir­tu­ose che porti­no in tem­pi bre­vi al rici­clo totale dei rifiu­ti . Il Prog­et­to Rifiu­ti Zero non è una sem­plice cam­pagna di sen­si­bi­liz­zazione, ma mira a trovare ed appli­care delle soluzioni che ren­dano pos­si­bile il rag­giung­i­men­to del­l’o­bi­et­ti­vo. I rifiu­ti non nascono dal nul­la: siamo noi che li com­pe­ri­amo con i nos­tri sol­di ogni vol­ta che fac­ciamo un acquis­to in un’at­tiv­ità com­mer­ciale. L’inizia­ti­va di pro­durre meno rifiu­ti per essere attua­bile deve quin­di par­tire da una sin­er­gia tra i riven­di­tori ed i loro cli­en­ti.
Al momen­to il Comune di Campiglia Marit­ti­ma reg­is­tra un pes­si­mo 36,81% di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta, per questo moti­vo il cos­to del con­fer­i­men­to in dis­car­i­ca è pas­sato da 12 euro a 18 euro a ton­nel­la­ta, com­por­tan­do un aggravio in bol­let­ta del 20 %.
Noi non ci sti­amo e ci poni­amo l’o­bi­et­ti­vo, non solo di rispettare l’o­bi­et­ti­vo europeo del 65% di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta scadu­to nel 2012, ma vogliamo arrivare ad almeno l’80% entro il 2020.
Pro­gram­mi e attiv­ità :
· Ade­sione al prog­et­to RIFIUTI ZERO tramite la rac­col­ta “por­ta a por­ta” con elim­i­nazione dei cas­sonet­ti e pre­vi­sione di pro­gres­si­vo pas­sag­gio dal­l’at­tuale tas­sa (TARI) a quel­la del­la tar­if­fa pun­tuale (TARIP), in modo da pot­er pagare lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti in pro­porzione alla quan­tità di rifi­u­to con­fer­i­to , pre­mian­do chi gen­era meno rifiu­ti;
· Creazione di una com­postiera comu­nale in un’area extrau­r­bana dove ogni cit­tadi­no potrà volon­tari­a­mente scari­care il pro­prio organ­i­co e riti­rare la stes­sa quan­tità di com­post che potrà uti­liz­zare come concime e incen­ti­vazione per l’in­stal­lazione di una com­postiera domes­ti­ca;
· Riduzione degli imbal­lag­gi medi­ante incen­ti­vazione del­la dif­fu­sione dei dis­trib­u­tori auto­mati­ci “alla spina” (deter­sivi, lat­te, legu­mi e cere­ali) nelle prin­ci­pali attiv­ità com­mer­ciali del comune;
· Intro­duzione nei super­me­r­cati di rac­cogli­tori auto­mati­ci di bot­tiglie e lat­tine che ven­gono subito selezion­ate e com­pat­tate in cam­bio di uno “scon­tri­no buono scon­to” o dei pun­ti spendibili sem­pre nel­lo stes­so pun­to ven­di­ta.
· Incen­ti­vazione delle cam­pagne di rac­col­ta di indu­men­ti usati con la col­lab­o­razione di asso­ci­azioni di volon­tari­a­to, per l’aper­tu­ra di un mer­cati­no del­l’usato comu­nale con prezzi sim­bol­i­ci, il cui rica­va­to ver­rà investi­to a fine anno in base alla deci­sione espres­sa dai cit­ta­di­ni .
· Creazione di un lab­o­ra­to­rio per la riparazione e il riu­so;
· Obbli­go di met­tere ces­ti­ni di recu­pero car­ta nei pun­ti di dis­tribuzione di gior­nali, volan­ti­ni e mate­ri­ali car­ta­cei sul suo­lo pub­bli­co;· Isti­tuzione di un uffi­cio di mon­i­tor­ag­gio e cen­si­men­to del­l’amianto pre­sente, in diverse forme, nel nos­tro ter­ri­to­rio comu­nale, al fine di bonifi­care e met­tere in sicurez­za le aree a ris­chio.
· Incen­ti­vare tut­ti gli eser­cizi pub­bli­ci che dis­tribuis­cono cibo di stra­da (es gelati, piz­za al tran­cio ) a ridurre i rifiu­ti generati e favorirne il rici­clo: invitare i cli­en­ti a dif­feren­ziare il rifi­u­to, evitare l’u­so di imbal­lag­gi e sup­por­ti inutili, uti­liz­zare mate­ri­ale biodegrad­abile o facil­mente rici­cla­bile;
· Obbli­go in occa­sione di feste, sagre, even­ti sportivi, di uti­liz­zare mate­ri­ale biodegrad­abile e di provvedere all’in­stal­lazione di pun­ti di rac­col­ta dif­feren­ziati;
· Con­trol­lo del­la dif­feren­zi­azione dei rifiu­ti dei mer­cati e delle fiere, sen­si­bi­liz­zan­do i com­mer­cianti e facen­do rispettare il vin­co­lo a dif­feren­ziare i rifiu­ti nel­la pulizia delle aree mer­catali;
· Atti­vazione di cor­si negli ambi­en­ti sco­las­ti­ci sul rici­clo, sul riu­so e sul­la cor­ret­ta dif­feren­zi­azione dei rifiu­ti con dimostrazione prat­i­ca;
· Real­iz­zazione di un Cen­tro del Riu­so — Un effi­cace sis­tema di pre­ven­zione dei rifiu­ti
Il Cen­tro del Riu­so è un luo­go dove un cit­tadi­no por­ta un ogget­to che non è più inter­es­sato ad uti­liz­zare. Nel caso l’ogget­to non sia più uti­liz­z­abile, all’in­ter­no di questi cen­tri ci si occu­pa del­la sua sis­temazione (quan­do pos­si­bile) o del suo smon­tag­gio. In molti di questi cen­tri, per il fat­to di aver por­ta­to un ogget­to, il cit­tadi­no guadagna il dirit­to di pot­er portare a casa un ogget­to tra quel­li pre­sen­ti.
Le vigen­ti norme europee ed ital­iane met­tono la pre­ven­zione al pri­mo pos­to nel­la scala ger­ar­chi­ca delle pri­or­ità nel­la ges­tione dei rifiu­ti. La pre­ven­zione inte­sa come il com­p­lesso di mis­ure prese pri­ma che un bene sia diven­ta­to un rifi­u­to è infat­ti la migliore pos­si­bile tra le oper­azioni di ges­tione del ciclo dei rifiu­ti in quan­to elim­i­na le neces­sità di rac­col­ta, trasporto, rici­clag­gio e smal­ti­men­to, garan­ten­do un ele­va­to liv­el­lo di tutela del­l’am­bi­ente ed ottimiz­zan­do l’u­so delle risorse ambi­en­tali, sociali ed eco­nomi­ci. La real­iz­zazione dei Cen­tri del Riu­so con­sente di:
1. con­trastare e super­are la cul­tura dell’ ”usa e get­ta”;
2. sostenere la dif­fu­sione di una cul­tura del riu­so dei beni basa­ta su prin­cipi di tutela ambi­en­tale e di sol­i­da­ri­età sociale;
3. pro­muo­vere il reimpiego ed il riu­ti­liz­zo dei beni usati ‚pro­l­un­gan­done il ciclo di vita oltre le neces­sità del pri­mo uti­liz­za­tore, in modo da ridurre la quan­tità di rifiu­ti da avviare a trat­ta­men­to e smal­ti­men­to;
4. real­iz­zare una strut­tura di sosteg­no a fasce sen­si­bili di popo­lazione , come i cit­ta­di­ni meno abbienti,consentendo una pos­si­bil­ità di acqui­sizione a tito­lo gra­tu­ito, di beni di con­sumo usati ma fun­zio­nan­ti .
Non si fac­cia l’er­rore di sot­to­va­l­utare l’in­dot­to eco­nom­i­co di questo tipo di fil­iere! Nel caso speci­fi­co è impor­tante sot­to­lin­eare che il dis­tret­to eco­nom­i­co del rici­clo e del riu­so oggi, in un quadro con una leg­is­lazione e con stru­men­ti poco effi­caci, vale in Italia cir­ca 13 Mil­iar­di di Euro. Un val­ore di tut­to rispet­to quin­di!
L’e­sem­pio introdot­to evi­den­zia come le forme di econo­mia lat­erale, se pro­mosse e svilup­pate in modo effi­cace ed effi­ciente, pos­sono con­cor­rere allo svilup­po ter­ri­to­ri­ale e a dare con­crete oppor­tu­nità di occu­pazione. Per questo sarebbe impor­tante avviare a liv­el­lo locale delle sper­i­men­tazioni che con­sen­tano di anal­iz­zare rischi e oppor­tu­nità nel­lo svilup­po di questo genere di fil­iere.
Tutte queste azioni però van­no appli­cate con­tem­po­ranea­mente e con la parte­ci­pazione atti­va dei cit­ta­di­ni. Questo tipo di rac­col­ta del rifi­u­to por­ta lavoro, il cui cos­to è ammor­tiz­za­to dal minor onere che si subisce per lo smal­ti­men­to del resid­uo non riu­ti­liz­z­abile e por­ta un risparmio tan­gi­bile sul cos­to di smal­ti­men­to e quin­di ad un risparmio sul­la bol­let­ta per il cit­tadi­no.
Il nos­tro prog­et­to di cen­tro rici­clo riu­so del­la zona, potrebbe fornire 1 pos­to di lavoro ogni 1000 abi­tan­ti, quin­di almeno 80 posti totali.

Movimento5Stelle Campiglia

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