Riflessioni concrete senza demagogia

· Inserito in Lettere, Vicenda Lucchini
pervenuta in redazione

PIOMBINO 26 novem­bre 2013 — Si capisce che è inizia­ta la cam­pagna elet­torale ed ora tut­ti incom­in­ciano a sparare, anche se abbi­amo la net­ta impres­sione che i fucili siano car­i­cati a salve, vis­to che in questi 4 anni e mez­zo di leg­is­latu­ra qua­si tut­ti sono rimasti ben schierati al fian­co di chi da sem­pre trac­cia le linee gui­da in questo ter­ri­to­rio.
All’improvviso si par­la di con­tenu­ti e si cer­cano risposte defin­i­tive su prob­lem­atiche anco­ra in fase di svilup­po, come la vicen­da Luc­chi­ni, per­al­tro con l’incognita che acca­da qual­cosa di vera­mente con­cre­to.
La ques­tione ambi­en­tale, lega­ta ai pos­si­bili pro­ces­si siderur­gi­ci futuri, sta diven­tan­do moti­vo di dibat­ti­to acce­so, ed è gius­to che lo sia, anche se fino da ora in pochi se ne sono inter­es­sati, fra i quali noi con atti nei diver­si ambiti isti­tuzion­ali di com­pe­ten­za, nonos­tante le con­tin­ue emis­sioni anomale degli ulti­mi tem­pi.
A breve arriverà il momen­to delle rif­les­sioni con­crete, non quelle dem­a­gogiche e stru­men­tali; in gio­co c’è il futuro del nos­tro ter­ri­to­rio in ogni sen­so, sot­to il pro­fi­lo del­la salute attra­ver­so la tutela dell’ambiente, del­la dig­nità e del lavoro.
Le dis­qui­sizioni sul forno elet­tri­co, sul Corex ed altro, qualo­ra avessero con­cre­to fon­da­men­to, avran­no dei per­cor­si sui quali dovre­mo esprimer­ci in modo serio e deciso.
Potrebbe anche accadere che per con­dizioni di imprat­i­ca­bil­ità di attuazione dei futuri prog­et­ti di rilan­cio del­lo sta­bil­i­men­to, sia per even­ti di carat­tere gen­erale che per scelte locali a liv­el­lo ammin­is­tra­ti­vo nell’ambito delle autor­iz­zazioni, il com­mis­sario, come nei suoi poteri, rile­vi che non vi siano soluzioni di con­ti­nu­ità pro­dut­ti­va e ne trag­ga le dovute con­seguen­ze.
Purtrop­po siamo arrivati al capo­lin­ea ed ora­mai, nonos­tante gli sforzi e le pro­poste messe in cam­po a liv­el­lo locale, è pos­si­bile che ci si pos­sa trovare nel­la con­dizione del pren­dere o las­cia­re, sen­za altre alter­na­tive.
Il ris­chio è che il prob­le­ma oggi non sia solo lega­to all’ubicazione del forno elet­tri­co in acciaieria o in un’area decen­tra­ta, come qual­cuno crede, ma se vi saran­no sogget­ti inter­es­sati ad inve­stire a lun­go ter­mine nel­la siderur­gia piom­bi­nese.
La situ­azione è in evol­vere ed appe­na vi sarà una boz­za del ban­do di gara, aus­pichi­amo al più presto, avre­mo un quadro più defini­to, nonos­tante il pro­gram­ma del com­mis­sario delinei già quali saran­no le ipote­si per sti­mo­lare even­tu­ali acquiren­ti.
Qual­si­asi pro­pos­ta in cam­po non potrà elud­ere la tutela ambi­en­tale a garanzia del­la salute delle gen­er­azioni future: questo dovrà essere un pun­to focale del dibat­ti­to, e qual­si­asi deci­sione non potrà pre­scindere da questo prin­ci­pio, che ovvi­a­mente dovrà essere sup­por­t­a­to da appro­fon­di­ti stu­di speci­fi­ci e non dal “ho sen­ti­to dire”.

Lui­gi Cop­po­la Seg­rete­ria Provin­ciale UDC

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