RIMateria controdeduce, il Comitato replica
PIOMBINO 15 marzo 2019 — Il 24 gennaio 2019 il Nucleo regionale di Valutazione dell’Impatto Ambientale per l’ espressione del parere della Giunta Regionale, nell’ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, sul progetto presentato da RIMateria da realizzarsi presso il polo industriale in loc. Ischia di Crociano a Piombino, ha espresso una serie di problemi e RIMateria ha preso l’impegno di presentare entro 30 giorni la documentazione integrativa finalizzata a chiarirli. Stile libero Idee dalla Val di Cornia ne ha scritto nell’ articolo Regione: il progetto RIMateria va approfondito.
Il progetto, lo ricordiamo per memoria, è suddiviso in tre parti
- Attività di Trattamento e riciclo in loco delle scorie con impianto mobile su Area Li53 finalizzata al loro riutilizzo come MPS nell’ambito della MISP autorizzata con Decreto Direttoriale del Ministero dell’Ambiente prot. n.423 del 04/10/2017;
- Progetto definitivo della Variante 2 alle opere di chiusura della discarica Lucchini-riprofilatura con la discarica RIMateria;
- Progetto definitivo della nuova discarica su Area Li53.
RIMateria ha risposto inviando alla Regione Toscana una serie di documenti intitolati Chiarimenti.28.02.19 che possono essere scaricati dal sito http://www.regione.toscana.it/-/valutazione-di-impatto-ambientale.
Il Comitato Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia a sua volta ha cominciato ad elaborare delle controdeduzioni e ad inviarle alla Regione Toscana nella forma delle osservazioni.
Ad oggi ne sono state recapitate due.
Le pubblichiamo sotto le controdeduzioni formulate da RIMateria:
Osservazione N1: Colmata centro abitato e criterio escludente
RIMateria
Comitato Salute Pubblica
Ci scusiamo con gli Enti Statali che hanno ha già ricevuto la documentazione che segue in merito al criterio che esclude la possibilità di costruire una nuova discarica che unendosi fisicamente a quella presente andrà a formare con la stessa un unico grande impianto da circa 5 milioni di metri cubi. Tale criterio nega questa possibilità se presenti entro la fascia dei 500 metri di distanza dal perimetro dell’impianto delle abitazioni di un centro abitato. Un nostro legale al quale abbiamo mostrato la nostra osservazione ci ha suggerito di :
- di evidenziare in queste righe iniziali che anche Montegemoli oltre che Colmata è un centro abitato con abitazioni che ricadono entro la fascia dei 500 metri dal perimetro del nuovo progettato impianto;
- di fare presente che i sottoscritti sin d’ora rappresentano che intendono tutelarsi anche innanzi all’autorità giudiziaria penale, in caso di inosservanza delle norme che regolano la materia.
Visto che a pag.11 del suddetto documento si riporta quanto annotava il “Sett. Servizi Pubblici Locali e Inquinamenti” e cioè: “il PRB prevede, tra l’altro, che le discariche di rifiuti non pericolosi non debbano ricadere in: aree con presenza di centri abitati secondo la definizione del vigente codice della strada, che non possono garantire il permanere di una fascia di rispetto di 500 metri fra il perimetro del centro abitato e il perimetro dell’impianto. Considerato che la definizione del centro abitato è competenza del Comune, si raccomanda una verifica”.
Visto che la SpA Rimateria sottolineava che in sede di Conferenza dei Servizi (24/01/2019) tale verifica è stata demandata ai tecnici del Comune di Piombino.
Visto che la SpA Rimateria tuttavia dichiarava: ”Secondo i riscontri effettuati da RiMateria sulle cartografie comunali risulta rispettato il criterio sopra enunciato di localizzazione della discarica.”
Vogliamo evidenziare:
1) molte case del centro abitato di Colmata sono entro la fascia dei 500 metri dall’impianto a differenza di quanto sostiene la SpA Rimateria.
2) Colmata (Quartiere Populonia del Comune di Piombino) è a tutti gli effetti un centro abitato.
Ci troviamo costretti ad argomentare in modo più esteso quanto sostenuto al punto due, perché il Comune non ha mai considerato fino ad oggi tale dato di fatto. Non lo ha erroneamente considerato quando nel 1997 ha scelto di costruire a fianco del centro abitato di Colmata la discarica ex-ASIU oggi Rimateria, come del resto non ha considerato l’altro criterio escludente allora presente: la zona era a Pericolo Idraulico Elevato(PIE). Oggi con il rialzo del margine destro del fiume Cornia e l’abbattimento di un ponte la zona discarica non è più classificata come PIE, anche se permangono PIE molte aree confinanti e la stessa discarica rimane area PIME. Ma ancora oggi certamente permane l’altro criterio escludente perché le case del centro abitato di Colmata sono entro la fascia dei 500 metri dall’area della discarica Ricordiamo che si tratta di un’unica enorme discarica che, quando sarà ultimata, unita all’attuale , avrà una volumetria pari a circa 5 milioni di metri cubi. Voci prive di fondamento affermano addirittura che Colmata non è centro abitato. Fa parte del quartiere Populonia formato dalla Zona Colmata e dalla Zona Populonia. A Colmata non ci sono poche case sparse qua e là!!! Gli abitanti di Colmata risiedono nella zona da prima del 1997, hanno avuto anche l’Ufficio Postale, sono presenti due ristoranti, negozi, attività produttive artigianali, ecc. I dati e le foto che riportiamo sono espliciti. Nella sola strada di Colmata , la strada delle “Terre Rosse” abitano circa 140 persone, residenti stabilmente, circa 52 nuclei familiari. Gli immobili sono tutti in ottime condizioni, alcuni su due piani, molti recentemente ristrutturati , alcuni hanno ricevuto la classe A2 al momento della ristrutturazione, vale a dire abitazioni di tipo civile non economico. Il numero di immobili ed abitazioni civili è superiore a quello previsto dal codice della strada per definire un centro abitato! Siamo a tutti gli effetti un centro abitato. Vi è una linea di Autobus urbani ogni ora che collega Colmata a Piombino, uno scuolabus che raccoglie i bimbi in età scolare, molti dei quali frequentato la scuola elementare di Populonia, i più piccoli la scuola materna di Ponte di Ferro situata a soli 1800 metri dalla discarica di Ischia di Crociano. Dal momento che insistono sulla suddetta strada diverse attività, con passaggi di mezzi anche pesanti , soprattutto durante le ore diurne, si è reso necessario rallentare il traffico attraverso cunette e passaggi pedonali , ve ne sono tre antistanti il raggruppamento principale degli immobili sulla strada di Colmata. Le attività in questione sono le seguenti: una falegnameria, una carrozzeria, una di lavorazione del ferro, un capannone di box in affitto, una officina di riparazione motori per le barche, un grosso cantiere di montaggi industriali, un cantiere di progettazione e fabbricazione barche, nelle quali lavorano circa n.100 persone. Inoltre, sulla strada della Geodetica, a meno di 500 metri e quindi all’interno della fascia di 500 m. di perimetrazione della discarica, si trova il “CENTRO ABITATO di Montegemoli”, già riconosciuto dal Comune di Piombino, dove insistono unità abitative residenziali. oltre ad attività come un ristorante pizzeria, un bar, un autolavaggio, una rivendita di legname al taglio e manufatti prefabbricati. In fondo alla strada di Colmata si trova il Circolo Nautico Pontedoro, alaggio, rimessaggio, ormeggio e posti barca. La Cooperativa Circolo Nautico Pontedoro, nasce nel 1994 con la finalità di sviluppare attività ricreative legate alla nautica da diporto e la pesca sportiva a costi contenuti con oltre 640 posti barca. Oltre alla Cooperativa sopra menzionata esiste il porticciolo “Marina Terre Rosse” con 574 posti barca, ormeggio moderno e attrezzato, creato in un canale interno (Fiume Cornia). Inoltre è in progetto un nuovo enorme approdo e porticciolo turistico “La Chiusa di Pontedoro” di circa 1200 posti barca raggiungibile anche questo solo dalla strada di Colmata il cui progetto è già stato approvato dal comune di Piombino. La legge prescrive una distanza minima pari a 500 metri che deve intercorrere tra perimetro della discarica ed abitazioni civili, questa non è una formalità! Ogni impianto di discarica ha un impatto ineliminabile sull’ambiente, tale impatto diminuisce con l’aumentare della distanza. Pensiamo che deve essere per questo accolta la legge che tutela il diritto alla salute per i circa 140 abitanti di Colmata che vi dimorano giorno e notte tra cui donne, bambini, anziani e che devono anche essere tutelati i più di cento lavoratori che ogni giorno trascorrono la loro giornata lavorativa nella stessa zona.
Osservazione N2: perdite telo di fondo discarica ex-ASIU ora Rimateria. ESAMI ISOTOPICI
RIMateria
Comitato Salute Pubblica
A pag. 5 del citato documento leggiamo con preoccupazionenel merito del monitoraggio delle acque sotterranecon isotopi la seguente frase:” ha evidenziato anomalie solo in tre punti di monitoraggio esterni alla discarica”. Una frase chesottolineiamopuò avere un grave significato!
Tali analisi sono state effettuate da una ditta privata su commissione della SpA Rimateria, non abbiamo potuto consultarle e possiamo basarci per interpretare i risultati solo sul trafiletto di 6 righe riportato nel documento. Sarebbe opportuno una loro pubblicazione estesa.
Rammentiamo perché nella Osservazione n.5 e nella Osservazione n.24 al procedimento di VIA in corso chiedevamo tale tipo di analisi:
“L’incidenza potenziale che la componente percolato assume nel determinare il rischio sanitario a cui sono esposti i bersagli umani e l’inquinamento che può provocare nella falda sospesa, nel fosso Cornia Vecchia, nel fosso della Base Geodetica e nel mare non è sufficientemente considerato. Come pure non sono valutati i danni che recettori umani, ad esempio i lavoratori degli uffici di RiMateria, possono subire per inalazione indoor.”
“I possibili strappi, microfori e fori presenti nella geomenbrana della ex-ASIU possono essere di entità molto superiore da quanto è possibile ipotizzare in teoria. La ex-ASIU è una discarica che era progettata per una altezza massima di 9 metri e ne ha raggiunti ben 32. I conferimenti sono tutti, specie nell’ultimo periodo caratterizzati da alto peso specifico, ed il peso a cui è sottoposta la geomembrana, non previsto dal progetto, può avere provocato numerosi danni. Questo è ancora più plausibile dato che il supporto antropico(disomogeneo) poggia su una superficie di colmata e sono probabili deformazioni differenti da zona a zona con conseguenti strappi. Deformazioni differenziate che possono essere superiori al metro e determinano notevoli sforzi di taglio nelle geomenbrane. Fra l’altro i teli HPDE perdono nel tempo parte delle loro caratteristiche.”
“Destano preoccupazione e sospetti i livelli di inquinamento rilevati nei piezometri superficiali, profondi e del pozzo antincendio che circondano la discarica, dati che trattano un periodo dal 2013 al 2017. Da tali dati si evidenziano fortissimi superamenti delle Concentrazioni a Soglia di Contaminazione per i seguenti elementi: Manganese, Solfati, Piombo,nitriti, Mercurio, Ferro, PCB,benzo(a)pirene, benzo(ghi)perilene,Nichel, cromo VI, ed occasionalmente antimonio e arsenico. Questi dati indicano che sia la falda superficiale che quella profonda sono altamente inquinate, per alcuni elementi le CSC sono superate di 100 e 50 volte e si mantengono stabilmente molto al di sopra dei limiti consentiti in alcuni piezometri e nel pozzo antincendio (Manganese, Solfati, Nitriti,Piombo, ecc.). Del resto questo è anche evidenziato dai valori della conducibilità
dell’acqua.
Pur in presenza di una fonte di inquinamento costituita dal riporto antropico depositato in epoca storica, è possibile considerare un ulteriore edeterminanteapporto alla situazione pericolosa ed inaccettabile di inquinamento in cui versa la falda da parte della discarica di Rimateria(ex-ASIU).”
Per verificare questa ultima affermazione era dirimente l’effettuazione delle analisi isotopiche!
E’ dimostrato che a differenza delle analisi chimiche, con gli isotopi è possibile avere un tracciante certodelle perdite di percolato che potrebbe fuoriuscire dal telo di fondo di una discarica.
La C.d.S. ha chiesto di approfondire lo studio effettuato. Ma a noi sembra che avere trovato un marcatore del percolato della discarica in ben tre punti esterni alla stessa possa non escludere una correlazione tra discarica ed inquinamento della falda!
In questo caso riteniamo impossibile dare l’autorizzazione al nuovo progetto di VIA in corso. La discarica ex-ASIU andrebbe per prima cosa messa in sicurezza. Riteniamo che addirittura debba essere rivista la possibilità o la modalità di coltivazione del cono rovescio anche per l’ulteriore peso che andrebbe in appoggio alla vecchia discarica e quindi a sollecitare ulteriormente la menbrana di base. Rammentiamo infine che dato il reticolo idrico esistente oltre a minacciare il mare gli inquinanti potrebbero giungere fino alla vicina Oasi del WWF e SIC.
(Foto di Pino Bertelli)