RIMateria: i seri dubbi di partenza rimangono

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 2 feb­braio 2019 — RIMa­te­ria non è più a mag­gio­ran­za pub­bli­ca. Una scelta che è par­ti­ta da lon­tano figlia del bisog­no di risana­men­to eco­nom­i­co delle soci­età che han­no gesti­to in prece­den­za gli impianti e la rac­col­ta dei rifiu­ti. Noi come CGIL siamo da sem­pre favorevoli alla mag­gio­ran­za pub­bli­ca su beni essen­ziali come appun­to il trat­ta­men­to e lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti, anche spe­ciali, sia pri­vati che indus­tri­ali e come tali man­te­ni­amo tut­ti i seri dub­bi che man­i­fes­tam­mo sin dall’inizio dell’operazione. Richiedi­amo comunque trasparen­za, il man­ten­i­men­to del con­trol­lo e delle scelte strate­giche in mano alla com­po­nente pub­bli­ca, il coin­vol­gi­men­to di cit­ta­di­ni, rap­p­re­sen­tan­za sin­da­cale e degli RLS, per un buon piano di sicurez­za lega­to ovvi­a­mente alla cor­ret­ta ges­tione dei luoghi di lavoro in pre­sen­za di mate­ri­ali poten­zial­mente peri­colosi. Trop­pi sono gli episo­di che han­no riem­pi­to il nos­tro Paese di siti indus­tri­ali bisog­nosi di boni­fiche, trop­po spes­so mai risolte. La nos­tra richi­es­ta ovvi­a­mente riguar­da in pri­mo luo­go il lavoro e le con­dizioni con­trat­tuali dei dipen­den­ti e dell’indotto coin­volti ma, sul­lo stes­so piano, aus­pichi­amo la mas­si­ma atten­zione nei con­fer­i­men­ti e smal­ti­men­ti. Siano a nor­ma e non trascuri­no quelle che dovreb­bero essere nor­mali pro­ce­dure favorite dall’avanzata tec­nolo­gia all’epoca dell’industria 4.0. I con­trol­li non ser­vano per spin­gere i liv­el­li di pro­dut­tiv­ità oltre i lim­i­ti umani ma a mon­i­torare che il per­cor­so sia cor­ret­to e traspar­ente. Il mate­ri­ale ven­ga accu­rata­mente con­trol­la­to quan­do parte dal luo­go di orig­ine, anche attra­ver­so lavo­ra­tori del­la stes­sa RIMa­te­ria, mon­i­tora­to durante il tragit­to, ver­i­fi­ca­to al momen­to dell’ingresso in dis­car­i­ca e ovvi­a­mente la trac­cia­bil­ità dell’intero per­cor­so del rifi­u­to smalti­to. Solo così potremo offrire le ragionevoli garanzie a cit­ta­di­ni e lavo­ra­tori che l’impianto sia in sicurez­za e le lavo­razioni siano rispet­tose dell’ambiente. La CGIL come sem­pre è al fian­co dei lavo­ra­tori, ma il mas­si­mo dell’attenzione dev’essere pos­ta ai dirit­ti di cit­ta­di­ni e cit­ta­dine e la salute pub­bli­ca deve stare al pri­mo pos­to. Non man­cano i mezzi per con­trol­lare, serve la volon­tà e una gius­ta prog­et­tazione delle pras­si in uso. Aus­pichi­amo inoltre che si inneschi la rete del rici­clo, non solo dis­car­i­ca quin­di, ma un piano indus­tri­ale che preve­da anche nuovi impianti per l’economia cir­co­lare del recu­pero. L’avvio infine di impianti di energie rin­nov­abili là dove il nos­tro ter­ri­to­rio sta mar­can­do notevoli ritar­di che non solo non pro­teggono l’ambiente, ma ci ren­dono anche non com­pet­i­tivi ed attrat­tivi. Spazi indus­tri­ali attual­mente abban­do­nati potreb­bero diventare loca­tion inter­es­san­ti.
È impens­abile scindere questi temi se vogliamo rilan­cia­re il lavoro in prospet­tive di avan­za­men­to e usci­ta dal­la crisi.

Patrizia Vil­la, seg­re­taria provin­ciale Cgil con del­e­ga all’ambiente
Gio­van­ni Goli­no, seg­re­tario gen­erale Fp-Cgil provin­cia di Livorno

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