RIMateria in crisi richiede il concordato preventivo
PIOMBINO 1 marzo 2020 – Il Consiglio di Amministrazione (CdA) di RIMateria ha deciso di presentare al Tribunale di Livorno istanza di concordato preventivo ai sensi dell’art. 160 e seguenti della legge fallimentare. In altre parole RIMateria, che si trova in stato di crisi, nella sua qualità di debitore proporrà ai creditori un concordato preventivo sulla base di un piano che può prevedere la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione totale o parziale dei crediti attraverso qualsiasi forma, anche mediante cessione dei beni, accollo, o altre operazioni straordinarie, ivi compresa l’attribuzione ai creditori, nonché a società da questi partecipate, di azioni, quote, ovvero obbligazioni, anche convertibili in azioni, o altri strumenti finanziari e titoli di debito. Il piano dovrà essere presentato entro un termine fissato dal giudice, compreso fra sessanta e centoventi giorni e prorogabile, in presenza di giustificati motivi, di non oltre sessanta giorni.
La domanda di concordato sarà (se non lo si è già fatto) comunicata al pubblico ministero e sarà pubblicata, nel registro delle imprese entro il giorno successivo al deposito in cancelleria. Il Tribunale nominerà un Commissario giudiziale. Durante la procedura di concordato RIMateria conserverà l’amministrazione dei suoi beni e l’esercizio dell’impresa sotto la vigilanza del commissario giudiziale, potrà compiere gli atti urgenti di straordinaria amministrazione previa autorizzazione del tribunale, il quale potrà assumere sommarie informazioni e dovrà acquisire il parere del commissario giudiziale, potrà altresì compiere gli atti di ordinaria amministrazione.
A questa decisione RIMateria è arrivata dopo aver rilevato
- che i bilanci del 2017 e del 2018 si erano chiusi rispettivamente con un deficit di 118.786 euro e di 2.225.407 euro e che il 2019 sarebbe stato contrassegnato da un elevato deficit anch’esso,
- che i debiti, sempre nel bilancio 2018 ammontavano a 10.093.934 euro,
- che i debiti tributari parte dei precedenti erano pari a 3.305.834 euro,
- che non era nelle intenzioni dei soci privati (da escludere che lo potessero fare gli altri soci e cioè Asiu e Lucchini in Amministrazione Straordinaria) ricapitalizzare l’azienda.
Cosa non contingente peraltro, quella dei debiti, dato che, come si evince dalle tabelle sottostanti, nel 2016 è stata Asiu che ha caricato su RIMateria un buon 50% dei suoi debiti.
Ma anche sul finanziamento degli investimenti necessari a RIMateria per sviluppare la sua attività i soci privati si sono espressi in termini negativi.
In realtà si è arrivati alla situazione attuale dopo che erano partiti dalla Regione nel corso del tempo diffide e blocco dei conferimenti dei rifiuti avendo la stessa Regione rilevato che la conduzione della discarica Asiu non era a norma sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista amministrativo (si pensi ad esempio al mancato aggiornamento delle fideiussioni per la gestione post mortem), cosa dalla quale scaturiva la necessità di effettuare lavori da finanziare con investimenti e dunque spese di non poco conto da sommarsi a quelle derivanti da una organizzazione appesantita da un organico sovradimensionato e squilibrato (1 dirigente, 3 quadri, 17 impiegati, 24 operai per un totale di 45 dipendenti).
Per non parlare del peso degli investimenti effettuati nel corso del tempo, anche assistiti da contributi pubblici, per impianti che o non sono mai entrati in funzione o hanno funzionato per tempi assai ridotti. come ad esempio l’impianto di trattamento che avrebbe dovuto produrre il cosiddetto conglomix (nella foto a sinistra l’inaugurazione, ndr), l’impianto di produzione di combustibile derivato da rifiuti, l’impianto di produzione di energia elettrica da biogas, l’impianto di compostaggio).
Ci si chiede a questo punto come sarà possibile per RIMateria riprendere il conferimento dei rifiuti (150.000 metri cubi ancora disponibili) ottemperando nei termini stabiliti alle prescrizioni regionali illustrate da Stile libero Idee dalla Val di Cornia il 20 febbraio nell’articolo I conferimenti di rifiuti a RIMateria riprendono.
I primi di marzo si riuniranno in Assemblea i Comuni soci di Asiu in liquidazione.
Persino inutile ricordare, infine, che la decisione del CdA di RIMateria smentisce risolutamente, se ce ne fosse stata le necessità,
- che Asiu e RIMateria fossero gestite in maniera esemplare,
- che Asiu e RIMateria avessero avuto talvolta problemi di liquidità ma che essi fossero solo congiunturali,
- che l’ingresso dei privati in RIMateria, deciso da Asiu, non fosse dovuto alla necessità di avere entrate per liquidare Asiu e pagare i debiti.
Documenti
Per documentarsi sulle vicende relative alla problematica rifiuti in Val di Cornia possono essere scaricate le seguenti pubblicazioni curate da Stile libero Idee dalla Val di Cornia
- 2014-10-25 Rifiuti da rifiutare [PDF]
- 2018-03-25 Val di Cornia: la lunga e tortuosa strada costellata di rifiuti 3 ottobre 2012/25 marzo 2018 [PDF]
- 2018-11-25 Il Comune, RIMateria e quella fideiussione imprudente [PDF]
- 2019-12-31 Val di Cornia: la lunga e tortuosa strada costellata di rifiuti 4 dicembre 2018/ 31 dicembre 2019 (1) [PDF]
- 2019-12-31 Val di Cornia: la lunga e tortuosa strada costellata di rifiuti 4 dicembre 2018/ 31 dicembre 2019 (2) [PDF]