Rimateria ingloba Asiu e vende quote societarie

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PIOMBINO 29 gen­naio 2016 — Riqual­i­fi­cazione dell’area di dis­car­i­ca e recu­pero dei mate­ri­ali pre­sen­ti negli 800 ettari dell’area indus­tri­ale (più di 2 mil­ioni di ton­nel­late di rifiu­ti sopra ter­ra). Vale­rio Cara­mas­si, pres­i­dente di “Rima­te­ria” ha illus­tra­to in con­siglio comu­nale gli obi­et­tivi e le linee strate­giche del­la nuo­va soci­età che servi­ran­no anche a rip­i­anare il deb­ito di Asiu.
«Abbi­amo inau­gu­ra­to da poco un nuo­vo servizio per la rac­col­ta dei rifiu­ti urbani — ha det­to il sin­da­co Giu­liani nel­la sua intro­duzione — con il pas­sag­gio del servizio a nuo­va soci­età, Sei Toscana, la set­ti­ma per impor­tan­za in Toscana. La parte rima­nente di Asiu con­fluirà in Rima­te­ria, con l’obiettivo di com­pletare l’operazione entro il 2016. un per­cor­so che ci dà la pos­si­bil­ità di chi­ud­ere pos­i­ti­va­mente un ciclo. Dopo 150 anni di siderur­gia sti­amo pagan­do dei costi ambi­en­tali e oggi pos­si­amo dare risposte impor­tan­ti attra­ver­so il rici­clo di scorie e iner­ti, atra­ver­so l’inertizzazione di engen­ti quan­tità di rifiu­ti».
“Rima­te­ria infat­ti è una Spa — ha spie­ga­to Cara­mas­si — che fin dal­la fine degli anni ’90 ha agi­to come TAP (Tec­nolo­gie ambi­en­tali pulite). La com­pagine soci­etaria ha come azion­ista di rifer­i­men­to Asiu spa (75,1%) e come azion­ista di mino­ran­za Luc­chi­ni (24,9%). La soci­età ha ed ave­va come final­ità la prog­et­tazione, real­iz­zazione e ges­tione di impianti per il trat­ta­men­to, recu­pero, rici­clo e smal­ti­men­to in sicurez­za dei rifiu­ti spe­ciali e peri­colosi (rifiu­ti urbani e derivan­ti da attiv­ità pro­dut­tive insieme alla real­iz­zazione di inter­ven­ti di bonifi­ca delle aree indus­tri­ali e dei siti con­t­a­m­i­nati. Cer­chi­amo di fare per­tan­to quel­lo che avrebbe dovu­to fare Tap e che non è sta­to fat­to.
Una buona parte del­la pre­sen­tazione di Cara­mas­si si è con­cen­tra­ta poi sul­la ques­tione del rici­clo dei rifiu­ti spe­ciali e peri­colosi e sull’amianto in gen­erale. I rifiu­ti peri­colosi (igno­rati), li abbi­amo in casa — ha det­to il pres­i­dente di RIMa­te­ria — dalle lava­tri­ci ai sol­ven­ti, agli olii, ver­ni­ci deter­gen­ti far­ma­ci e così via. L’amianto non fa eccezione ed è pre­sente in cir­ca 3.500 prodot­ti (assi da stiro, linoleum, asci­u­ga­capel­li, pan­nel­li acus­ti­ci, ter­mos…) Sono 40 mil­ioni le ton­nel­late di amianto pre­sen­ti in Italia, l’asbesto è pre­sente in 2400 edi­fi­ci sco­las­ti­ci ital­iani. Da un rap­por­to Inail emerge inoltre che nel ter­ri­to­rio nazionale sono anco­ra pre­sen­ti diver­si mil­ioni di ton­nel­late di amianto fri­abile in numerosi siti con­t­a­m­i­nati di tipo indus­tri­ale e non, tan­to pub­bli­ci quan­to pri­vati, quin­di non dalle dis­cariche. L’interramento per­tan­to non è il prob­le­ma (Casale docet) ma è la soluzione.
Quali sono per­tan­to i prossi­mi pas­si di Rima­te­ria, dopo la ces­sione di Asiu a SEI e la con­fluen­za del­la parte restante di Asiu in Rima­te­ria?
“Saran­no messe in ven­di­ta quote soci­etarie di Rima­te­ria sul mer­ca­to del set­tore, con l’obiettivo di acquisire know how e conoscen­ze — ha spie­ga­to Cara­mas­si — La doman­da poten­ziale del mer­ca­to infat­ti va ben oltre la lin­ea di busi­ness rel­a­ti­va alla pro­duzione del con­glomix, uni­co ogget­to sociale di Tap, per questo si rende nec­es­sario accrescere conoscen­ze e autor­iz­zazioni sul ver­sante del­la prog­et­tazione ed effet­tuazione delle boni­fiche, anche di amianto, del rici­clo di scorie e iner­ti, iner­tiz­zazione di rifiu­ti peri­colosi ecc.
Sti­amo elab­o­ran­do il Piano indus­tri­ale pre­sen­ta­to alle banche per inter­loquire con il mer­ca­to finanziario e avere dei numeri fon­dati e val­i­dati. Sul fronte delle boni­fiche è sta­to rag­giun­to un accor­do con il min­is­tero per la bonifi­ca da fare sull’area LI53 all’interno del Sin dove insistono cir­ca 900mila mc di mate­ri­ali solo in parte rici­cla­bili. L’unica area con prog­et­to di bonifi­ca cantier­abile che potrebbe imp­ie­gare da subito 30 per­sone e per la quale sarebbe molto impor­tante pot­er uti­liz­zare una parte dei 50 mil­ioni stanzi­a­ta dal gov­er­no per le boni­fiche del Sin.
Non è in pro­gram­ma alcun nuo­vo sito di dis­car­i­ca. E’ in pro­gram­ma invece una riqual­i­fi­cazione ambi­en­tale e pae­sag­gis­ti­ca delle dis­cariche esisten­ti (Asiu e Luc­chi­ni) con ottimiz­zazione e uti­liz­zo degli spazi esisten­ti. In ter­mi­ni di volu­mi com­p­lessivi si trat­ta di cir­ca 1,6 mil­ioni di mc da met­tere a servizio di tutte le attiv­ità pro­dut­tive del­la Val di Cor­nia per cir­ca 12 anni. Si par­la di 40 mil­ioni di inves­ti­men­ti con una pre­vi­sione di 50 posti di lavoro aggiun­tivi.
Nel­la dis­cus­sione che è segui­ta in con­siglio comu­nale le oppo­sizioni han­no evi­den­zi­a­to alcu­ni ele­men­ti di incon­gruen­za. Per Daniele Pasquinel­li del Movi­men­to 5 Stelle è impor­tante appro­fondire l’aspetto dell’impatto ambi­en­tale dei rifiu­ti peri­colosi sul ter­ri­to­rio. Dal pun­to di vista eco­nom­i­co finanziario, invece, da chiarire l’impatto del deb­ito di Asiu sui Comu­ni. Altre ques­tioni e dub­bi sono legati invece alle pos­si­bil­ità di sosteni­bil­ità del prog­et­to pre­sen­ta­to, nel caso in cui Afer­pi non pro­ducesse scorie.
Per Gelichi di Ascol­ta Piom­bi­no le linee strate­giche di Rima­te­ria non rien­tra­no tra i com­pi­ti dei Comu­ni che, in ques­ta mate­ria, devono occu­par­si prin­ci­pal­mente di rac­col­ta dei rifiu­ti urbani e deco­ro del­la cit­tà. Tut­to il resto spet­ta alle aziende pri­vate.
Una richi­es­ta di conoscere i det­tagli del piano indus­tri­ale è arriva­ta invece da Fab­rizio Callaioli di Rifon­dazione Comu­nista, che ha espres­so pre­oc­cu­pazioni sull’alta per­centuale delle quote dei pri­vati nel prog­et­to di RIMa­te­ria (75%) e sulle neces­sità di avere solide garanzie per­chè il prog­et­to stes­so non con­flig­ga con le ragioni del pub­bli­co inter­esse. Ha ricorda­to a questo propos­i­to l’importanza del­la sicurez­za sul lavoro, che ha sem­pre un cos­to e che deve essere deb­ita­mente tute­la­ta. Dal pun­to di vista finanziario, ha richiesto inoltre un invi­to a con­vo­care una com­mis­sione speci­fi­ca in cui il pres­i­dente del col­le­gio dei revi­sori dei con­ti di Asiu spieghi la gen­e­si del buco di bilan­cio.
Per il PD è inter­venu­to il capogrup­po Rinal­do Bar­sot­ti, il quale ha evi­den­zi­a­to la pos­i­tiv­ità di ques­ta nuo­va fase e di un rin­no­va­to asset­to orga­niz­za­ti­vo dal quale emerge una forte deter­mi­nazione a portare avan­ti prog­et­ti inno­v­a­tivi, sul­la base di quan­to sta­bil­i­to dal­la legge. Bar­sot­ti ha rib­a­di­to che non c’è nes­sun nuo­vo sito di dis­car­i­ca nei pro­gram­mi di RIMa­te­ria, ma un impor­tante per­cor­so di con­cer­tazione per la real­iz­zazione delle boni­fiche e per favorire nuo­va occu­pazione.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI PIOMBINO

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