RiMateria prende rifiuti speciali per ripianare debiti
PIOMBINO 15 luglio 2017 — Il Presidente di RiMateria in un recente articolo apparso sul Tirreno ha spiegato che i disagi provocati dalla discarica di Ischia di Crociano termineranno molto presto, che la sua azione corrisponde a quanto sempre dichiarato e che pertanto porterà un miglioramento all’economia e all’ambiente della città.
Pensiamo invece che RiMateria non sta perseguendo nessun interesse pubblico e non sta facendo un favore al territorio della Val di Cornia.
RiMateria non sta riqualificando l’area delle discariche, le sta ampliando. Le amplia per riempirle non di rifiuti urbani ma dei più redditizi rifiuti speciali(industriali) ed in seguito rifiuti industriali pericolosi stabili e non reattivi. Deve fare velocemente profitti. I nuovi spazi di discarica stanno convogliando verso Piombino rifiuti industriali provenienti dal mercato nazionale. È questo l’interesse della Val di Cornia? Divenire zona di discariche per rifiuti industriali?
La discarica di Ischia di Crociano di proprietà dei Comuni della Val di Cornia doveva essere chiusa. Quando si costruisce una discarica nel progetto è stabilito quanti volumi potrà al massimo contenere ed in base a tali volumi sono progettati il telo di fondo, le opere di captazione gas e percolato, l’impatto visivo, ecc…e la chiusura. Tali volumi sono stati ampiamente superati e con RiMateria si rinviano per la quarta volta le opere di chiusura; una discarica che nel progetto prevedeva 10 metri di altezza ne raggiunge 32! Ma non si poteva fare altrimenti perché mancavano sia i circa 11 milioni necessari alla chiusura, sia soprattutto perché occorreva ripianare il debito di oltre 20 milioni di euro contratto da ASIU-TAP. Debito di cui nessuno si è assunto la responsabilità.
Il compito di RiMateria è ripianare il debito e nascondere il fallimento economico ed impiantistico della gestione ASIU-TAP. Cominciano invece le novelle per il popolo e le amministrazioni. La prima motivazione all’ampliamento della discarica, quella presentata ai Comuni ed alla Regione, è che l’ampliamento della discarica serve per mettersi al servizio delle opere di bonifica del SIN di Piombino. Nella documentazione inviata alla Regione si affermava addirittura che l’aumento del traffico veicolare sulla 398 e sulla geodetica sarebbe stato irrisorio perché i camion provenienti dal SIN di Piombino avrebbero raggiunto la discarica seguendo percorsi interni all’area industriale, che il lavoro principale sarebbe stato quello di riciclare e trasformare i rifiuti industriali della nostra zona in inerti riutilizzabili, ecc..La realtà è diversa: gli spazi derivati dall’ampliamento della discarica, che ha raggiunto i 32 metri e si sta allargando, sono quasi del tutto riempiti ma non un camion dei 35 giornalieri che hanno spesso raggiunto la discarica è venuto dall’interno del SIN di Piombino, non un solo chilogrammo di materiale riciclato è stato prodotto.
Gli inerti prodotti da RiMateria avrebbero permesso la chiusura delle cave di Campiglia, altra novella!
Di fronte a questa evidente contraddizione tra quanto si affermava di volere fare e quello che si fa si inventa una nuova “novella”: si chiama riqualificazione quello che è evidentemente un ampliamento. La riqualificazione e la chiusura saranno fatte come prevede la legge all’esaurirsi dei nuovi spazi, forse. Quello che si sta compiendo ora non ha nulla a che fare con la riqualificazione. Se si innalza e si amplia una discarica, ad esempio, è normale mettere mano al sistema di captazione del gas, la riqualificazione del sistema del gas consiste invece nel convogliarlo verso un macchinario che lo filtra, lo brucia e trasforma l’energia liberata in elettricità. Oggi tale impianto non funziona ed il metano prodotto dalla discarica si libera nell’aria. Ugualmente non è funzionante il sistema di trattamento del percolato. Le amministrazioni hanno chiesto un preciso crono-programma che indichi quando tali normali impianti presenti in ogni discarica saranno messi in funzione? Il capannone affittato da RiMateria a SEI che lo utilizza come sosta temporanea prima di trasportare i rifiuti urbani della Val di Cornia a Grosseto frutta a RiMateria un buon introito monetario. Soldi che SEI rimette in bolletta ai cittadini. Gli abitanti di Colmata pagano questa scelta anche con i cattivi odori che si sprigionano dal capannone, odori che si aggiungono a quelli dei rifiuti industriali conferiti in discarica.
In definitiva non siamo in presenza di un piano di “riqualificazione” ma all’attuazione di parte del vecchio piano elaborato dal precedente dirigente ASIU. Piano che prevedeva, ad esempio, di ampliare la discarica utilizzando lo spazio presente tra la discarica ASIU e quella ex-Lucchini e la nascita di una nuova discarica più grande di quelle esistenti negli spazi dell’area adiacente LI53aR.
La differenza sostanziale rispetto ai vecchi progetti ASIU è che i nuovi spazi discarica non serviranno più per gli urbani (portati a Grosseto) ma per rifiuti speciali (industriali) provenienti dal mercato. Se nessuna strada è stata percorsa verso il riciclo ed il riuso dei rifiuti, come lo stesso nome RiMateria suggerirebbe, ben perseguita e delineata è quella della creazione ed ampliamento di discariche per rifiuti industriali che più facilmente creano profitto. Quale l’interesse pubblico?
Un gruppo di cittadini di Colmata e di Piombino
Dopo un incontro con alcuni cittadini di Colmata, avevo presentato un’interrogazione in consiglio comunale sulle questioni sollevate e riproposte in questo comunicato. La risposta avuta dall’amministrazione comunale è stata generica, insufficiente e non ha fugato alcuno dei timori avanzati dagli abitanti. Si riconosce che gli impianti sono inadeguati e non funzionanti e non si parla di progetti e tempistiche per il loro adeguamento. L’obiettivo è realizzare profitti che vadano a ripianare il buco milionario lasciato da ASIU/TAP.
Del resto, anche alla luce delle ultime preoccupanti vicende emerse circa la gestione fallimentare e opaca di ASIU, si capisce bene che l’interesse pubblico è l’ultimo dei problemi di cui la società RiMateria deve occuparsi.
Questo è il comunicato che avevo inviato alla stampa come risposta all’amministrazione:
“PIOMBINO 8 luglio 2017 – Tutto in regola, dice l’assessore. A noi non sembra proprio. La risposta all’interrogazione sull’innalzamento della discarica e sui disagi conseguenti presenta notevoli contraddizioni e non rassicura affatto gli abitanti di Colmata, in quanto da una parte ammette l’inadeguatezza degli impianti di captazione, aspirazione e filtraggio, degli impianti di aspirazione del biogas e di quello di trattamento del percolato, dall’altra, pur riconoscendo l’emissione di esalazioni e di cattivi odori, dice che sono transitori e che il disagio è da porre anche in relazione alla percezione soggettiva nonché alla direzione dei venti. Come si evince dalla risposta stessa i miasmi sono invece dovuti al fatto che gli impianti non sono stati adeguati all’enorme aumento volumetrico di una discarica, nata per un’altezza di 10 metri e portata oggi a 32. Sui sintomi che alcuni cittadini denunciano (cefalea, irritazioni oculari e delle vie aeree) l’assessore ha inoltrato all’ASL la nostra richiesta di avviare un’indagine epidemiologica, anche se al contempo afferma che la contiguità con il SIN di Piombino induce di suo ben altre criticità: un’affermazione impegnativa da parte di un’amministrazione che nei 17 anni che ci separano dall’istituzione del SIN non ha bonificato un ettaro degli oltre 900 interessati, nemmeno in quelle porzioni di territorio per le quali esistono da anni progetti ministeriali approvati e finanziati. Nello specifico delle discariche che insistono nella zona di Ischia di Crociano, ASIU presentò nel 2014 un progetto di bonifica, approvato dal Ministero: la titolarità è oggi passata a RiMateria, ma nulla è stato fatto e i cumuli sono ancora li, mentre la discarica è stata riempita con rifiuti speciali provenienti da fuori con una frequenza di 35/40 camion al giorno. Le promesse fatte ai cittadini erano ben altre: una discarica che non avrebbe oltrepassato i 10 metri, riqualificazione paesaggistica dell’area (per la quale non esistono progetti dettagliati nei costi, nelle coperture finanziarie e nei tempi), non più di 12 camion al giorno, coperture provvisorie per limitare le emissioni odorigene e l’accesso ai rifiuti da parte dei volatili: i metri sono 32, i camion sono tre volte tanti, i miasmi ci sono e i gabbiani pure. Per non parlare dei sintomi che vengono denunciati e del danno economico conseguente alla svalutazione delle proprietà sul mercato immobiliare. Inoltre, per errori commessi dalla precedente gestione, la discarica ha dovuto essere riprofilata con lavori di escavazione che accrescono le esalazioni e i disagi: tutto è transitorio, si dice , ma secondo noi non si può puntare solo al profitto e al risparmio quando a pagare sono i cittadini in termini di disagio e salute. Come l’assessore ammette nella risposta, gli impianti non sono tutti del tutto funzionanti, compresi quelli della stazione di trasferenza, dove i nostri rifiuti solidi urbani stazionano per giorni prima di essere trasferiti nel grossetano, tra l’altro con un onere aggiuntivo per le bollette dei cittadini. RiMateria era nata con il compito di bonificare/riqualificare i 50 ettari di Ischia di Crociano e di risanare il disastro finanziario lasciato da ASIU: al disastro finanziario noi aggiungiamo anche quello impiantistico. Per risanare il buco milionario lasciato da ASIU si continuerà a prendere rifiuti speciali da fuori e tutta la zona si trasformerà in una enorme discarica. Come questo possa conciliarsi con la vocazione turistica devono ancora spiegarcelo.”