Rimateria: società pubblica senza trasparenza
PIOMBINO 6 ottobre 2016 — I cittadini devono pagare, ma non devono sapere come saranno utilizzati i loro soldi.
San Vincenzo, Piombino e Campiglia sono Comuni soci di Rimateria, società che ha ereditato i fallimenti di TAP e i debiti di ASIU (oltre 20 milioni) e che si occuperà dello smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi e di bonifiche. Come lo farà non è dato sapere, perché Rimateria si rifiuta di fornire il piano industriale ai consigli comunali ai quali chiede, però, di approvare atti che impegnano soldi dei cittadini nel finanziamento dei progetti aziendali. È accaduto a San Vincenzo dove (dopo un rimpallo tra Comune, Asiu e Rimateria durato tre mesi) la richiesta di accesso agli atti da parte del gruppo consiliare Assemblea Sanvincenzina è stata respinta sulla base di una lettera del Presidente di Rimateria nella quale si sostiene, che “il piano industriale è un atto gestionale di stretta competenza del Consiglio d’Amministrazione che non viene valutato dell’Assemblea”. Nell’assemblea siedono i Sindaci. Il Comune di San Vincenzo ha condiviso e difeso la tesi di Rimateria.
I casi sono due: o i Sindaci e le maggioranze di San Vincenzo, Campiglia e Piombino non hanno visto il piano industriale e hanno approvato al buio l’ingresso in Rimateria, dimostrando grave leggerezza e irresponsabilità, oppure lo conoscono e si premurano di tenere le opposizioni all’oscuro. In tal caso le risposte che ci sono state fornite sono false. In entrambi i casi siamo di fronte a comportamenti gravi che ripropongono il problema di come debbano funzionare e di cosa si debbano occupare le società partecipate. Il primo dovere di una società partecipata che impegna denaro pubblico è quello della trasparenza, assoluta e incondizionata. Questo non sta accadendo. Le ragioni le fornisce lo stesso Presidente di Rimateria affermando che” si pone un rilevante problema di opportunità industriale: il piano contiene elementi sensibili afferenti la strategia commerciale di Rimateria spa, che ben potrebbero essere portati a conoscenza della concorrenza, con grave e irreparabile nocumento di immagine ed economico di Rimateria spa”. Dunque Rimateria utilizza denaro pubblico per svolgere attività (quella dei rifiuti speciali e delle bonifiche) che nulla hanno a che vedere con i servizi pubblici. Entra in concorrenza con altre imprese private e, in virtù di questo, ritiene di non dover fornire ai soci pubblici il piano industriale. Ci chiediamo se lo stesso trattamento sarà riservato anche ai soci privati di Rimateria. Ciò che balza agli occhi è la gravissima contraddizione che si riproduce in Rimateria, così come lo era in TAP. È giusto o meno che i soldi dei contribuenti siano utilizzati in società di cui non si possono conoscere piani industriali e strategie commerciali? Noi pensiamo che nessuno, tra quelli che sostengono oggi questa tesi, sarebbe disposto, di tasca propria, ad investire un euro in una società di cui non è possibile conoscere piani industriali e strategie commerciali. Ma quando s’investono i soldi degli altri, in questo caso di tutti i cittadini, allora diventa tutto possibile, anzi auspicabile, benefico. E i risultati si vedono.
Anche di ASIU/TAP i consiglieri comunali non hanno mai saputo nulla, salvo poi venire a conoscenza di buchi di bilancio milionari scaricati sui contribuenti e del totale fallimento di tutte le strategie annunciate da Sindaci e dirigenti aziendali a mezzo stampa. Debiti di cui nessun Sindaco si è degnato di dar conto ai propri cittadini, di come si sono formati e di chi sono le responsabilità. Il progetto di Rimateria (come lo era quello di TAP) può rispondere a reali esigenze del territorio (trattare in loco i rifiuti industriali, bonificare i siti inquinati, ridurre le escavazioni dalle cave), ma richiede anche rigore e responsabilità politiche che le amministrazioni pubbliche non hanno fino ad oggi dimostrato, producendo grandi debiti senza risolvere i problemi. La trasparenza è un antidoto al riprodursi di questi disastri. Purtroppo, ancora una volta, si parte con il piede sbagliato.
Assemblea Sanvincenzina
Comune dei Cittadini
Un’altra Piombino
Una cosa sono le intenzioni dichiarate un’altra i fatti. La discarica sta accogliendo giornalmente CAMION DI RIFIUTI SPECIALI (FANGHI,PULPER DI CARTIERA, ecc…) non provenienti dal SIN (Sito Interesse Nazionale che necessita di bonifica) di Piombino.
IL RIFERIMENTO PRIMO E’ IL MERCATO e non il territorio.