Da Rimateria a Wecologistic la trasferenza dei rifiuti
SUVERETO 14 settembre 2017 — Il 31 agosto scorso SEI Toscana (gestore dei rifiuti) ha predisposto una nota destinata all’Ato sud e alla Regione, arrivata in questi giorni solo per conoscenza ai Comuni, da cui si apprende che ci sarebbe un’azienda che si è offerta di sostituire RiMateria, la società nata dalle ceneri di TAP e ASIU per gestire in loco i rifiuti speciali, nell’ effettuare il servizio di “trasferenza”, cioè l’operazione di scarico della spazzatura raccolta che viene poi ricaricata per l’ultimo viaggio all’impianto grossetano delle Strillaie. Infatti il passaggio all’Ato sud costringe la Val di Cornia a conferire i rifiuti a Grosseto, con evidente aggravio economico e ambientale per il trasporto della spazzatura. I piazzali che RiMateria aveva affittato per la “trasferenza” non saranno infatti più disponibili dal primo gennaio 2018, come la stessa RiMateria ha più volte comunicato.
La nuova società sarebbe la Wecologistic, che si occupa anch’essa di rifiuti speciali e che dispone di un’area demaniale a Piombino dove poter realizzare il nuovo impianto di stoccaggio. Questo prefigurerebbe quindi una commistione tra servizio pubblico di gestione rifiuti solidi urbani e un’iniziativa di mercato relativa ai rifiuti speciali che, come sappiamo, vengono trasferiti dove è economicamente più conveniente.
Se prima di ora, come avvenuto per Suvereto, anche i Comuni di Campiglia, Piombino, San Vincenzo, Castagneto Carducci e Sassetta non sapevano nulla di questa operazione significa che un progetto simile è stato partorito senza coinvolgimento delle istituzioni comunali, aprendo uno scenario denso di preoccupazioni.
La materia della gestione dei rifiuti solidi urbani è complessa e l’estensione di ambito in oltre tre province, senza strumenti efficaci per i singoli Comuni di determinare scelte e indirizzi, impone all’intera Val di Cornia di avere obiettivi chiari e una modalità di azione coordinata per traguardarli.
Quando vengono meno gli obiettivi e ci si rifiuta di lavorare in sinergia, si ottiene un ulteriore allontanamento del controllo del servizio dal territorio, con gravi conseguenze sui cittadini che sono chiamati a pagare in bolletta il prezzo di questa mancanza della politica.
I Comuni della Val di Cornia devono assumere un atteggiamento più attivo, senza perdere di vista le problematiche fondamentali che si sono create con il passaggio all’Ato sud.
La trasferenza per esempio è un’operazione troppo onerosa e la politica deve impegnarsi per incrementare le politiche virtuose di riduzione della produzione di rifiuti e di incentivo al recupero, riuso e riciclaggio.
Su questa discussione la Val di Cornia è rimasta indietro e anche per questo da Suvereto abbiamo chiesto di aprire un percorso di condivisione sulle strategie di gestione rifiuti e su tutti gli argomenti sovracomunali collegati che avvenisse in prima istanza attraverso un dialogo tra gli amministratori e poi coinvolgendo i consigli comunali, in modo che nella difficoltà di rappresentanza dei Comuni nell’Ato, almeno i Comuni della Val di Cornia fossero uniti nel pretendere che vengano considerate le loro istanze.
Dopo la comunicazione di Sei Toscana è più che mai urgente una discussione pubblica sulle prospettive della gestione dei rifiuti sul nostro territorio.
*Jessica Pasquini è vicesindaco e assessore all’ambiente del Comune di Suvereto
Comune di Suvereto