Da Rimateria a Wecologistic la trasferenza dei rifiuti

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Jessica Pasquini

SUVERETO 14 set­tem­bre 2017 — Il 31 agos­to scor­so SEI Toscana (gestore dei rifiu­ti) ha pre­dis­pos­to una nota des­ti­na­ta all’Ato sud e alla Regione,  arriva­ta in questi giorni solo per conoscen­za ai Comu­ni, da cui si apprende che ci sarebbe un’azien­da che si è offer­ta di sos­ti­tuire RiMa­te­ria, la soci­età nata dalle ceneri di TAP e ASIU per gestire in loco i rifiu­ti spe­ciali, nell’ effet­tuare il servizio di “trasferen­za”, cioè l’op­er­azione di scari­co del­la spaz­zatu­ra rac­col­ta che viene poi ricar­i­ca­ta per l’ul­ti­mo viag­gio all’impianto gros­se­tano delle Stril­laie. Infat­ti il pas­sag­gio all’A­to sud costringe la Val di Cor­nia a con­ferire i rifiu­ti a Gros­se­to, con evi­dente aggravio eco­nom­i­co e ambi­en­tale per il trasporto del­la spaz­zatu­ra. I piaz­za­li che RiMa­te­ria ave­va affit­ta­to per la “trasferen­za” non saran­no infat­ti più disponi­bili dal pri­mo gen­naio 2018, come la stes­sa RiMa­te­ria ha più volte comu­ni­ca­to.
La nuo­va soci­età sarebbe la Wecol­o­gis­tic, che si occu­pa anch’essa di rifiu­ti spe­ciali e che dispone di un’area dema­niale a Piom­bi­no dove pot­er real­iz­zare il nuo­vo impianto di stoccag­gio. Questo pre­fig­ur­erebbe quin­di una com­mistione tra servizio pub­bli­co di ges­tione rifiu­ti soli­di urbani e un’inizia­ti­va di mer­ca­to rel­a­ti­va ai rifiu­ti spe­ciali che, come sap­pi­amo, ven­gono trasfer­i­ti dove è eco­nomi­ca­mente più con­ve­niente.

Jes­si­ca Pasqui­ni

Se pri­ma di ora, come avvenu­to per Suvere­to, anche i Comu­ni di Campiglia, Piom­bi­no, San Vin­cen­zo, Castag­ne­to Car­duc­ci e Sas­set­ta non sape­vano nul­la di ques­ta oper­azione sig­nifi­ca che un prog­et­to sim­i­le è sta­to par­tori­to sen­za coin­vol­gi­men­to delle isti­tuzioni comu­nali, apren­do uno sce­nario den­so di pre­oc­cu­pazioni.
La mate­ria del­la ges­tione dei rifiu­ti soli­di urbani è com­p­lessa e l’estensione di ambito in oltre tre province, sen­za stru­men­ti effi­caci per i sin­goli Comu­ni di deter­minare scelte e ind­i­rizzi, impone all’in­tera Val di Cor­nia di avere obi­et­tivi chiari e una modal­ità di azione coor­di­na­ta per tra­guardar­li.
Quan­do ven­gono meno gli obi­et­tivi e ci si rifi­u­ta di lavo­rare in sin­er­gia, si ottiene un ulte­ri­ore allon­tana­men­to del con­trol­lo del servizio dal ter­ri­to­rio, con gravi con­seguen­ze sui cit­ta­di­ni che sono chia­mati a pagare in bol­let­ta il prez­zo di ques­ta man­can­za del­la polit­i­ca.
I Comu­ni del­la Val di Cor­nia devono assumere un atteggia­men­to più atti­vo, sen­za perdere di vista le prob­lem­atiche fon­da­men­tali che si sono cre­ate con il pas­sag­gio all’A­to sud.
La trasferen­za per esem­pio è un’­op­er­azione trop­po onerosa e la polit­i­ca deve impeg­nar­si per incre­mentare le politiche vir­tu­ose di riduzione del­la pro­duzione di rifiu­ti e di incen­ti­vo al recu­pero, riu­so e rici­clag­gio.
Su ques­ta dis­cus­sione la Val di Cor­nia è rimas­ta indi­etro e anche per questo da Suvere­to abbi­amo chiesto di aprire un per­cor­so di con­di­vi­sione sulle strate­gie di ges­tione rifiu­ti e su tut­ti gli argo­men­ti sovra­co­mu­nali col­le­gati che avvenisse in pri­ma istan­za attra­ver­so un dial­o­go tra gli ammin­is­tra­tori e poi coin­vol­gen­do i con­sigli comu­nali, in modo che nel­la dif­fi­coltà di rap­p­re­sen­tan­za dei Comu­ni nell’Ato, almeno i Comu­ni del­la Val di Cor­nia fos­sero uni­ti nel pre­tendere che vengano con­sid­er­ate le loro istanze.
Dopo la comu­ni­cazione di Sei Toscana è più che mai urgente una dis­cus­sione pub­bli­ca sulle prospet­tive del­la ges­tione dei rifiu­ti sul nos­tro ter­ri­to­rio.

*Jes­si­ca Pasqui­ni è vicesin­da­co e asses­sore all’ambiente del Comune di Suvere­to 

 

 

 

Comune di Suvere­to

 

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