Rispetteranno mai il sogno di Riccardo Francovich?

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 3 agos­to 2017 — Il 4 agos­to si inau­gu­ra una mostra per ricor­dare l’arche­ol­o­go Ric­car­do Fran­covich al quale l’arche­olo­gia e la cul­tura in gen­erale tan­to devono per tut­ti i lavori di ricer­ca con­dot­ti da lui, dai suoi assis­ten­ti e allievi.
La mostra, orga­niz­za­ta dal­la Soci­età Parchi Val di Cor­nia, vedrà riu­ni­ti impor­tan­ti stu­diosi del set­tore e ami­ci a ricor­dar­lo.
Il Comi­ta­to per Campiglia nacque dieci anni fa per difend­ere il pat­ri­mo­nio pae­sag­gis­ti­co, stori­co e cul­tur­ale di Campiglia e del­la Val di Cor­nia. Per ques­ta ragione ci auguri­amo che ques­ta mostra e le parole che accom­pa­g­n­er­an­no la sua inau­gu­razione, ricordi­no di Ric­car­do Fran­covich le battaglie por­tate avan­ti per questo ter­ri­to­rio.
Spe­ri­amo che il suo ricor­do sia anche un momen­to per ripetere e sot­to­lin­eare le sue parole nette e dure sul­la incom­pat­i­bil­ità tra cave e com­p­lesso archeo-min­er­alogi­co di San Sil­ve­stro.
E anco­ra spe­ri­amo che sia un momen­to per riven­di­care quan­to da lui aus­pi­ca­to: quel­l’am­pli­a­men­to del par­co indis­pens­abile a con­ser­vare un pat­ri­mo­nio com­p­lesso che si è svilup­pa­to nel cor­so di sec­oli e su un’area amplis­si­ma, e che invece è sta­to mes­so in dis­cus­sione dalle scelte del­l’am­min­is­trazione.
Infat­ti il non aver volu­to pro­cedere all’e­spro­prio delle aree e strut­ture del­la Etr­uscan Mines, ma anzi l’a­vere volu­to pre­mi­are la pro­pri­età con la ried­i­fi­ca­bil­ità dei rud­eri rimasti e con il con­seguente macro­scop­i­co van­tag­gio eco­nom­i­co dei pro­pri­etari del­la cava in ques­tione, dimostra quale inter­esse reale ci sia per i sog­ni di Ric­car­do Fran­covich.
Ricor­dan­do l’in­au­gu­razione del Par­co di San Sil­ve­stro, le vis­ite fat­te con Fran­covich alle cave medio­e­vali non più aperte al pub­bli­co, ricor­dan­do le sper­anze per un grande svilup­po di una nuo­va espe­rien­za di valen­za euro­pea, i soci e ami­ci del Comi­ta­to per Campiglia si augu­ra­no che ques­ta occa­sione non si risol­va in un atto dovu­to e solo agiografi­co, ma in un modo per ripar­tire su una stra­da che in dieci anni le ammin­is­trazioni locali han­no com­ple­ta­mente abban­do­na­to, sen­za mai toc­care i pro­pri­etari di cave quan­do i loro inter­es­si pote­vano in qualche modo essere mes­si in dis­cus­sione da scelte che priv­i­le­giassero lo svilup­po del­la tutela e pro­mozione del pat­ri­mo­nio cul­tur­ale del Comune di Campiglia Marit­ti­ma e del­la Val di Cor­nia.

Comi­ta­to per Campiglia, Alber­to Pri­mi

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