Risposta al Comune sull’ affidamento del canile
PIOMBINO 20 febbraio 2015 — In riferimento al comunicato stampa pubblicato stamani e relativo alla gara di affidamento gestione canile, accalappiatura e colonie feline nel quale il Comune, genericamente indicato, si ritiene leso nella sua immagine avrei da dire alcune cose.
Sul piano tecnico : qualunque studente di Giurisprudenza sa che nella pubblicazione di un qualsiasi atto non si conta il primo giorno. Quell’avviso è stato pubblicato 14 giorni, non 15, come sostiene il Comune.
E’ un errore se nell’avviso si sono avvisati appunto gli interessati che l’affidamento sarebbe avvenuto ad Euro 90.000 Iva inclusa (cioè circa Euro 70.000 puliti) e poi all’ENPA viene aggiudicato il servizio ad Euro 90.000, anzi Euro 89.500, avendo praticato un ribasso dello 0,2 % ? e allora perché il Comune, visto che l’avevo fatto presente molto prima di scrivere sulla stampa, non ha proceduto a bandire di nuovo la gara, sanando il c.d. errore ?
Il Comune di Piombino ha pubblicizzato, giustamente, anche il bando per la vendita del polpo lesso, perché non ha pubblicizzato l’affidamento di ben tre servizi con un costo di Euro 180.000 ?
L’Assessore Chiarei disse nel 2014 in CC che la situazione piombinese attuale era diversa da quella esistente in altri anni, in quanto ora a Piombino ci sono numerose Associazioni protezionistiche che prima non c’erano. Verissimo.
Ecco perché è ridicola la critica del Comune alla mia persona che protesterebbe ora mentre prima, quando ero Presidente dell’ENPA, sarei stata consenziente.
C’eravamo solo noi, nessuno in Piombino poteva sentirsi escluso.
Ed ecco che in questa situazione diversa , con molti potenziali concorrenti locali, si confeziona un bando che i locali li esclude perché non hanno l’esperienza annuale e mai l’ avranno, visto che si preclude loro di provare, e non lo si pubblicizza , così si escludono anche i non locali che i requisiti magari li avrebbero, ma non sapranno mai che il Comune di Piombino ha in pubblicazione questa gara . A meno che qualcuno dell’ambiente comunale non li avverta o che passino la loro giornata a guardare i siti degli 8000 Comuni italiani.
Cosa dovrebbe pensare un concorrente escluso di questa storia?
Io credo che questo Comune genericamente inteso che pubblica oggi il comunicato stampa non sia affatto genericamente inteso e credo che sia nella Giunta che in Consiglio Comunale vi siano persone che hanno a cuore in modo diverso i principi di democrazia e partecipazione, al di là degli schieramenti politici e dei partiti.
E’ in loro che spero, perché credo che un cambiamento sia possibile.
Invece questo Comune genericamente inteso si sente leso e minaccia azioni legali : possibile, tanto le spese legali dei Comuni le pagano i cittadini, mentre i cittadini le loro spese legali se le pagano.
Ed ecco il motivo per cui per ora ho ritenuto di non fare ricorso : in caso di accoglimento, che vedo molto probabile, otterrei la dichiarazione di nullità della gara, ma non l’affidamento della gestione.
Ricordo comunque al Comune che la nullità dei procedimenti non è soggetta agli ordinari termini.
Per cui se volessimo probabilmente potremmo ancora farlo.
La presidente de La Casa di Margot, Maria Cristina Biagini