Ritirato progetto per fotovoltaico in Bocca di Cornia
PIOMBINO 11 marzo 2020 — SPV Energy 1 S.r.l. ha chiesto il 10 marzo 2020 il ritiro e la conseguente archiviazione dell’istanza di avvio del procedimento di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale relativa al progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra, del tipo Grid Connected, in località Bocca di Cornia nel Comune di Piombino (LI) presentata il 20 dicembre 2019 (cfr gli articoli pubblicati il 28 dicembre 2019 da Stile libero Idee dalla Val di Cornia Impianto fotovoltaico di 15 ettari in Bocca di Cornia e il 3 marzo 2020 e Se un solo impianto fotovoltaico a terra non vi basta).
La Regione Toscana ha deciso di non procedere all’ulteriore corso della valutazione del progetto e di disporne l’archiviazione.
Rimane la facoltà del proponente presentare una nuova istanza.
La Regione, in vista della possibile realizzazione di questa ipotesi, ha raccomandato
- di tenere conto della normativa e dei piani, dei contenuti dei contributi tecnici istruttori già acquisiti nell’ambito del precedenteprocedimento,
- delle disposizioni normative e di piano in materia di aree non idonee per la installazione di impianti fotovoltaici a terra,
- del piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico e della necessaria compatibilità paesaggistica dell’impianto,
- della corretta gestione del rischio idraulico gravante sull’area,
- dei criteri e delle modalità di installazione degli impianti fotovoltaici,
- dei fenomeni di riflessione dei pannelli in termini di disturbo presso i recettori e di abbagliamento dei conducenti di veicoli e velivoli,
- delle modalità per garantire la conservazione della fertilità agronomica durante i 30 anni della vita utile,
- delle interferenze del cavidotto, nonché delle misure necessarie alla corretta posa del medesimo nelle aree a pericolosità da frana elevata,
- del rischio di incendio e del conseguente possibile rilascio di sostanze inquinanti,
- delle alternative,
- degli impatti cumulativi con gli altri impianti fotovoltaici a terra presenti nello stesso bacino visivo.
L’intervento in progetto consisteva nella realizzazione di un impianto fotovoltaico “a terra” del tipo Grid Connected per la produzione di energia elettrica di potenza nominale pari a circa 9,77 Mwp costituito complessivamente da 30.528 pannelli fotovoltaici della Potenza Nominale di 320 Wp ciascuno, montati su strutture fisse di supporto metalliche (acciaio e alluminio) infisse nel terreno. L’impianto complessivamente occupava una superficie di circa 15,5 ettari con una superficie radiante dei pannelli è di circa 4,97 ettari.
L’area d’intervento ricadeva in un contesto agricolo di riconversione urbana al margine settentrionale del tessuto industriale e commerciale di località Montegemoli, in un’area compresa tra il Canale Allacciante destro e il Fosso Cornia Vecchia, in corrispondenza dello svincolo della SS 398 verso la zona industriale di Montegemoli.
Erano stati presentati 1 osservazione e 11 contributi tra i quali in particolare si potevano notare i pareri negativi del Comune di Piombino e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno (cfr l’articolo pubblicato da Stile libero Idee dalla Val di Cornia il 14 febbraio 2020 Fotovoltaico: Comune e Soprintendenza contrari).
Comunicato del Comune di Piombino
“Abbiamo scongiurato il rischio di veder installato un impianto fotovoltaico a Bocca di Cornia: a seguito delle osservazioni del Comune di Piombino e alla richiesta di sottoporre il progetto all’ufficio Via della Regione, l’azienda l’ha ritirato”.
Con queste parole, il sindaco Francesco Ferrari e Carla Bezzini, assessore all’Ambiente, comunicano la rinuncia da parte di SVP Energy 1 al progetto di un impianto fotovoltaico a terra in zona Bocca di Cornia. Il progetto prevedeva più di trentamila pannelli su più di quindici ettari.
“L’azienda – spiega l’assessore Bezzini – aveva chiesto la non assoggettabilità del progetto al procedimento di Valutazione d’impatto ambientale della Regione Toscana. Il Comune di Piombino, invece, attraverso il proprio nucleo di Via l’ha analizzato elaborando delle osservazioni che hanno portato a concludere che, invece, il procedimento di Via sarebbe stato necessario. Tra le motivazioni spiccano criticità legate all’analisi della produzione di polveri in fase di cantiere, alla vicinanza all’oasi del Wwf Orti bottagone, senza contare gli irreversibili danni paesaggistici, forse i più immediati. Inoltre, il terreno in questione è classificato come “Area agricola di particolare pregio” secondo le disposizioni della legge regionale.
Parere negativo anche dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio.
Altrettanto, la Confederazione italiana agricoltori di Piombino, con cui abbiamo condiviso l’esigenza di evitare la realizzazione del progetto, si è espressa contrariamente.
Insomma, pareri negativi su tutti i fronti tranne che da parte della Regione Toscana che, invece, aveva chiesto delle integrazioni per approfondire la questione. Davanti alla ferma opposizione dell’amministrazione comunale e della Soprintendenza, la Regione ha accettato di sottoporre il progetto all’approvazione del nucleo Via regionale e, visto che questo avrebbe messo in dubbio la possibilità di costruire l’impianto e sicuramente allungato i tempi di realizzazione, l’azienda ha deciso di ritirarlo. Ancora una volta, facendo semplicemente applicare le regole, abbiamo scongiurato il rischio di un nuovo elemento a deturpare il paesaggio di Piombino”.
“È la vittoria di un’amministrazione – dichiara il sindaco Francesco Ferrari –, è la vittoria del mondo agricolo e, soprattutto, è la vittoria di una città che continua a credere in un futuro diverso da quello scritto fino a pochi mesi fa. Il felice epilogo della vicenda è anche la prova che il cambiamento politico si è tradotto nell’ascolto della volontà dei cittadini, finalmente.
Credo che questa vicenda rappresenti bene l’essenza di cosa significa amministrare. Un progetto del genere avrebbe creato enormi danni al territorio, sotto moltissimi punti di vista, e l’impegno da parte nostra è stato quello di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione del Comune per far rispettare le regole proteggendo il territorio dall’ennesima idea sconsiderata. Quindici ettari di pannelli fotovoltaici, perfettamente visibili da tutti i punti panoramici del territorio e che tolgono spazio all’attività agricola, sono esattamente ciò che dobbiamo evitare. Quel territorio è prezioso sia come composizione, perfetta per le coltivazioni biologiche, sia a livello paesaggistico. La vocazione turistica di Piombino e della Val di Cornia deve guidare le nostre scelte: è indispensabile che ogni decisione che prendiamo come amministrazione sia volta a sviluppare questo aspetto, sia per rilanciare l’economia che per garantire un futuro più sostenibile al nostro territorio”.