Rossi: sulla 398 e sugli incentivi meglio ripensarci

PIOMBINO 19 mar­zo 2016 — Due giorni fa al Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co si è riu­ni­to il comi­ta­to esec­u­ti­vo del­l’ac­cor­do di pro­gram­ma del 24 aprile 2014. Il comi­ta­to ha pre­so atto di una richi­es­ta del suo pres­i­dente, nonché pres­i­dente del­la Regione Toscana, Enri­co Rossi, quel­la cioè di aggiornare l’ar­ti­co­lo 9 del­l’ac­cor­do riguardante il com­ple­ta­men­to del­la bretel­la di col­lega­men­to del­l’au­tostra­da Tir­reni­ca al Por­to di Piom­bi­no – col­lega­men­to Gag­no – Mon­tege­moli:

stralcio accordo

Il ragion­a­men­to è sostanzial­mente questo: dato che è sicuro che la bretel­la tut­ta (da Mon­tege­moli al por­to) non sarà costru­i­ta dal­la SAT tan­to vale can­cel­lare quel­la pre­vi­sione. Il dopo nat­u­ral­mente è anco­ra sulle nuv­ole. O almeno solo nelle parole dato che sem­bra che nel­lo stes­so incon­tro vi siano state altre pres­sioni per­ché l’ ANAS finanzi l’opera con il pro­prio bilan­cio. Pres­sioni che non han­no avu­to rispos­ta. Il sin­da­co Giu­liani è comunque con­tento per­ché ha vis­to “lo sfor­zo di cam­biare pas­so, anche sul­la 398”.
La deci­sione di stral­cio giunge alla fine un lun­go per­cor­so durante il quale osti­nata­mente gli ammin­is­tra­tori comu­nali, provin­ciali e region­ali (nat­u­ral­mente col Pd con­sen­ziente) han­no lega­to la real­iz­zazione del­la 398 alla costruzione di tut­ta l’au­tostra­da da Rosig­nano a Civ­i­tavec­chia, un’­opera per gran parte inutile e con­tes­ta­ta. Per non citare le ripetute dichiarazioni gioiose che han­no dato ripetu­ta­mente per scon­ta­to il finanzi­a­men­to e la real­iz­zazione del­l’­opera (par­liamo sia del­l’au­tostra­da che del­la 398).
Forse pochi ricor­dano che addirit­tura nel luglio 2007 fu pre­vista “…la real­iz­zazione da parte del Comune (ndr: un Comune real­iz­za un’­opera statale è cosa davvero desue­ta) del­la nuo­va via­bil­ità dal­la local­ità Mon­tege­moli fino al por­to, essen­ziale alla mobil­ità di acces­so al por­to stes­so
anche attra­ver­so l’impiego di parte del mate­ri­ale ido­neo prove­niente dal­la col­ma­ta di Bag­no­li, pre­vio stoccag­gio e trat­ta­men­to del medes­i­mo…” e che per questo furono asseg­nati al Comune di Piom­bi­no 60 mil­ioni di euro che il Comune, sen­za prog­et­ti, garan­ti­va essere suf­fi­ci­en­ti per la real­iz­zazione com­ple­ta del­l’­opera.
Come sono andate le cose ognuno lo sa.
Ben ven­ga comunque un ripen­sa­men­to, ammes­so che sia sinon­i­mo di con­cretez­za, real­is­mo e ragionev­olez­za.
D’al­tra parte qualche altro ripen­sa­men­to si è man­i­fes­ta­to recen­te­mente. Si trat­ta del­la dimin­uzione dei finanzi­a­men­ti region­ali des­ti­nati dal­la Regione Toscana ai Pro­to­col­li di inse­di­a­men­to por­tati da 12 mil­ioni di euro a 4 mil­ioni di euro.
Era uno dei finanzi­a­men­ti di cui Regione e Comune anda­vano pro­prio orgogliosi dato che si trat­ta­va di dare agevolazioni alle imp­rese per inter­ven­ti per ricer­ca indus­tri­ale, svilup­po sper­i­men­tale, per inves­ti­men­ti mate­ri­ali e imma­te­ri­ali, per inves­ti­men­ti final­iz­za­ti alla creazione o all’am­mod­er­na­men­to di infra­strut­ture di ricer­ca:

Protocolli di insediamento | Sviluppo Toscana S.p.A.

La des­ti­nazione degli 8 mil­ioni stral­ciati non è sta­ta anco­ra sta­bili­ta anche se nel­la delib­er­azione si fa rifer­i­men­to alla “ril­e­van­za strate­gi­ca per lo svilup­po del­l’area siderur­gi­ca di Piom­bi­no del­la pro­pos­ta inse­dia­ti­va indus­tri­ale da parte del­la GE Oil&Gas avente, tra l’al­tro, impor­tan­ti ricadute sul piano occu­pazionale” e in alcune dichiarazione del­l’asses­sore regionale si è allu­so ad un ulte­ri­ore finanzi­a­men­to per l’in­fra­strut­tura por­tuale.
Se fos­se così, al di là del fat­to che stan­do a ripetute dichiarazioni l’in­fra­strut­tura por­tuale sarebbe dovu­ta essere ter­mi­na­ta già da tem­po, chissà se è sta­ta l’oc­ca­sione, per gli ammin­is­tra­tori region­ali e comu­nali, di una riflettes­sione sul fat­to che l’u­ti­liz­zazione di finanzi­a­men­ti pub­bli­ci in infra­strut­ture non nec­es­sari­a­mente mate­ri­ali per creare le con­dizioni per l’inse­di­a­men­to di attiv­ità pro­dut­tive è una lin­ea di inter­ven­to assai migliore degli incen­tivi alle imp­rese spes­so inutili. Cer­to meno clien­te­lare ma sicu­ra­mente più profi­cua, come inseg­nano espe­rien­ze ital­iane e straniere che lo stes­so Stile libero ha cita­to rifer­en­dosi a espe­rien­ze antiche e recen­ti (La Val di Cor­nia non è la Valle del Ten­nessee , Un par­co di arche­olo­gia indus­tri­ale nel­la Luc­chi­ni). E sopratut­to sul fat­to che una visione di pro­gram­mazione e di fun­zion­al­ità è preferi­bile all meto­do del­la som­ma degli ele­men­ti incom­piu­ti.
Se l’avessero fat­to impo­stan­do il pro­gram­ma di ricon­ver­sione del­l’area di Piom­bi­no sarebbe sta­to meglio. Chissà se si può forse rime­di­are.

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