RSA San Rocco, nessun altro positivo
PIOMBINO 21 marzo 2020 — A seguito del primo caso di Coronavirus nella Residenza Sociale Assistita di San Rocco, l’Asl ieri ha eseguito il tampone su tutti i residenti e gli operatori della struttura.
Oggi sono pervenuti i risultati dei tamponi, in totale 75 di cui 29 agli ospiti e 46 agli operatori, e sono tutti negativi.
Quindi, il numero complessivo di casi nella RSA rimane 5.
Di questi cinque pazienti, due sono ricoverati in ospedale e tre adeguatamente isolati nella RSA e monitorati dall’Asl.
“La notizia mi solleva molto — commenta il sindaco Francesco Ferrari -, il timore di un focolaio in una simile struttura, i cui residenti sono anziani e, quindi, particolarmente vulnerabili mi preoccupava enormemente. Posso solo immaginare lo stato d’animo degli operatori che lavorano nella struttura e, soprattutto, degli ospiti e dei loro familiari: sono veramente felice che la situazione sia tornata sotto controllo. La mia assoluta gratitudine va all’Asl che è intervenuta tempestivamente con le misure di contenimento del contagio evitando il peggio.
Agli operatori di quella struttura e di tutte le altre vanno tutta la mia gratitudine e la mia solidarietà perché anche loro, al pari del personale sanitario ospedaliero, sono in prima linea nella gestione di questa emergenza. La situazione, comunque, rimane critica: dobbiamo essere rigorosi e rimanere a casa per la sicurezza di tutti”.
Ufficio stampa Comune di Piombino
Comunicato del Comitato Salute Piombino-Val di Cornia delle ore 17:19
In data 18 marzo è stato accompagnato in pronto soccorso, a seguito di una caduta accidentale nella struttura che lo ospitava la RSA di San Rocco, un anziano risultato poi positivo al Covid19 e quindi trasferito il giorno successivo alle malattie infettive di Livorno.
La situazione poteva diventare gravissima dato che il totale tra ospiti e operatori è di 72 persone senza considerare la catena familiare relazionale di ciascuno di loro e i falsi negativi che purtroppo spesso si verificano.
Inoltre a peggiorare il quadro che si sarebbe potuto prospettare, la coordinatrice della struttura di San Rocco si occupa anche del centro diurno Giunchi di Venturina e della struttura per anziani Del Duca all’isola d’Elba, strutture nelle quali lei è sempre stata presente fino a due giorni fa, quindi avrebbe potuto essere un vettore importante di trasmissione del virus.
Abbiamo appreso in queste ore che ci sono cinque contagiati, due dei quali ricoverati in ospedale, e che fortunatamente non ci sarebbero altri contagiati né fra coloro che sono ospiti né fra coloro che lavorano per la RSA di San Rocco.
Ma ripercorriamo insieme le azioni intraprese dalla Asl nordovest per affrontare l’emergenza in corso:
- in data 5 marzo l’unità di crisi aziendale dell’Asl nordovest ha disposto che vi fosse una riduzione dei contatti sociali per la tutela della salute della popolazione e del personale Asl quindi riunioni, briefing, ecc. erano, con eccezioni, ammessi mantenendo però un distanziamento di sicurezza;
- in data 7 marzo sempre la Asl nordovest dispone che per l’assistenza ai pazienti con sintomi respiratori (difficile che ci siano anziani che non presentano tali sintomi soprattutto coloro che sono costretti all’allettamento per patologie gravi) GLI OPERATORI INDOSSINO SEMPRE LA MASCHERINA CHIRURGICA;
- in data 9 marzo, mentre si registravano nuovi casi tra Apuane, Lunigiana, Lucca, Pisa, Valdera, Versilia, i centri diurni erano sempre aperti, mentre contemporaneamente vi è stato il rafforzamento dei checkpoint ospedalieri.
L’aumento dei casi di positività, la fragilità delle persone assistite, la promiscuità relazionale, la mancanza dei dispositivi di protezione agli operatori doveva a nostro parere costituire un input importante per la organizzazione di piani di sicurezza della RSA che avrebbe dovuto fare sua , in modo significativo, la responsabilità nei confronti delle persone affidate alle cure di questa struttura.
Forse si è agito con leggerezza?
Domandiamo comunque alla responsabile della struttura la dottoressa Pagliacci:
- quale piano di monitoraggio intende ora adottare?
- come mai in una situazione di grave emergenza sanitaria gli operatori della RSA non sono stati dotati preventivamente dei presidi di protezione che ci risulta siano stati consegnati solo oggi?
- gli ospiti contagiati non sono stati tutti trasferiti, possono rimanere nella struttura insieme a quelli non contagiati?
- la struttura verrà sanificata?
- gli altri pazienti di Venturina e dell’Elba sono stati monitorati?
- tutte le precauzioni nel rispetto degli anziani, dei lavoratori e delle loro famiglie atte a prevenire la diffusione del virus verranno ora adottate?
Comitato Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia