Saltato un altro incontro a Roma. E ora cosa si fa?
PIOMBINO 25 settembre 2016 — Il “decisivo” incontro di lunedì 26 al MiSE è saltato. È saltato perché Rebrab non ha i soldi!
Esattamente come capita a noi cassintegrati e disoccupati che, quando ci arriva una bolletta, siamo costretti a rinviarne il pagamento. Perché non abbiamo soldi.
Rebrab ha chiesto ancora tempo per trovarli. Eppure sono due mesi che sapeva di doversi presentare a questa scadenza.
Il Governo, nella sua eccessiva accondiscendenza ad Aferpi, ha accettato il rinvio, senza fissare nessun termine ultimativo. Cosa facciamo, aspettiamo i comodi di Rebrab?
I lavoratori non possono continuare a pagare le conseguenze di questo ulteriore, ennesimo, scontato ritardo; i tempi si allungano e diviene sempre più difficile continuare ad andare avanti con le misere risorse degli ammortizzatori sociali. CHIEDIAMO CON FORZA CHE ALMENO CI VENGA DATO QUANTO È NOSTRO DI DIRITTO. VOGLIAMO CHE CI VENGA IMMEDIATAMENTE CORRISPOSTO IL TFR.
Se l’atteggiamento dell’imprenditore (a quanto pare accettato senza protestare dalle istituzioni) è quello del continuo rinvio, del continuo prendere tempo, quale è l’atteggiamento del Sindacato? Anche i nostri “rappresentanti” (dei quali già da tempo abbiamo denunciato decadenza e inefficacia del loro mandato) si adeguano? Oppure si decidono finalmente a mettere in piedi le mobilitazioni necessarie, stabilendo anche adeguati obiettivi?
A questo punto della vicenda, una piattaforma minima di mobilitazione è:
- Se c’è l’accettazione del nuovo piano di Aferpi (perché di nuovo piano si tratta, non di “rimodulazione” del vecchio, come qualcuno, pudicamente, ci vorrebbe dire), allora bisogna dire che le condizioni sono cambiate ed è necessario ridiscuterne i termini con tutti i lavoratori coinvolti. È NECESSARIO SOTTOPORLO AD UNA NUOVA VALUTAZIONE E AD UN NUOVO REFERENDUM TRA I LAVORATORI INDOTTO COMPRESO !!
- Visti i ritardi accumulati e le evidenti responsabilità dell’imprenditore, va obbligato a rinunciare alla clausola della legge Marzano che lo svincola, al termine di due anni dopo la firma (e cioè il 1° luglio 2017) dagli obblighi del mantenimento dei livelli occupazionali e delle lavorazioni stabilite all’atto della vendita . CHE NON PENSI DI LICENZIARCI A PARTIRE DA QUELLA DATA!
- Infine è IRRINUNCIABILE il rientro in Aferpi di tutti i lavoratori con Contratto di Solidarietà alla data del 6 novembre!!
Coordinamento Art. 1 – Camping CIG