San Sebastiano, nudità, sangue e peste
CAMPIGLIA 21 aprile 2017 — Sabato 22 aprile a Venturina Terme si presenta il volume della ricercatrice piombinese Paola Pacifici (nella foto) dedicato a San Sebastiano.
Il Centro studi Città e Territorio si è costituito grazie al contributo di ricercatori impegnati a diffondere e promuovere la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico. Per il raggiungimento di tali finalità organizza manifestazioni, convegni, seminari, mostre ed altri eventi quali occasioni di confronto rivolte agli addetti ai lavori e agli appassionati. Cura inoltre varie collane di ricerche originali, atti di convegno, cataloghi. Particolare attenzione viene posta alla diffusione delle attività tecnologiche di ricerca e promozione del paesaggio culturale.
Nell’ambito della propria attività istituzionale ha inaugurato la nuova collana Arte&Saperi, che si affianca all’ormai nota collana Confronti-Studi multidisciplinari su paesaggio e società ormai giunta al decimo volume (Il Romanico Piemontese presentato lo scorso dicembre a Vercelli).
Il primo numero della collana è della ricercatrice piombinese Paola Pacifici , storica dell’arte e semiologa e si intitola San Sebastiano. Nudità, sangue e peste nella pittura devozionale toscana (1350–1500) ed edito con il contributo del Ministero Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione generale Biblioteche e Istituti Culturali.
La collana Arte & Saperi:
La collana Arte & Saperi nasce con l’obiettivo di diffondere studi di carattere umanistico e sociale caratterizzati da un approccio dinamico al loro oggetto. Raccogliendo punti di vista originali sul mondo delle arti visive, la collana si caratterizza non solo per le scelte tematiche – volte esse stesse ad apportare contributi innovativi al dibattito scientifico sull’arte, tanto per quanto riguarda la sua definizione che i modi del suo apprendimento – ma anche per il taglio metodologico multidisciplinare, volto ad integrare alla riflessione storica gli strumenti dell’analisi semiotica, della filosofia, dell’antropologia, della comunicazione.
Il filo rosso che unisce i volumi della collana è l’idea di un necessario confronto tra la pluralità delle arti e quella dei saperi che, a vario titolo, le interrogano e si interrogano a traverso di esse. L’opera d’arte, intesa come rete di relazioni oltre che come manufatto, diviene quindi lo strumento di una comprensione più profonda della materialità culturale passata e presente.
A sovraintendere alla collana un comitato scientifico internazionale presieduto dal prof. Anthony Wall dell’Università di Calgary (Canada).
L’autrice:
Paola Pacifici, semiologa e storica dell’arte, ha lavorato presso varie istituzioni universitarie e museali internazionali, tra cui Université de la Sorbonne Nouvelle-Paris 3, University of Calgary, Canada e University of Glasgow, UK. Ha pubblicato numerosi saggi e articoli sulla relazione tra arte e anatomia nell’arte moderna e contemporanea e curato diverse esposizioni. Tra i suoi ultimi lavori: Femmes poilues et à barbe dans la peinture de la Renaissance : pour une esthétique du merveilleux entre laideur et sainteté, in Le Verger (2017) e Dalle drôleries ai prodigi anatomici. In margine al libro del corpo tra Medioevo e Rinascimento, in Corpi manoscritti. Archivi e corporalità nell’età moderna (2017).
Il volume, dalla prefazione di Marie-Dominique Popelard (Università di Parigi 3):
La figura iconica di San Sebastiano ha intrigato fedeli e spettatori: il libro di Paola Pacifici la analizza nei suoi « innumerevoli volti » secondo quella stessa varietà con cui è stato rappresentato in pittura. Attraverso lo sguardo di una storica dell’arte che è anche una semiologa, il santo trafitto da molteplici frecce fa segno: diversi indici invitano l’occhio a seguire i percorsi che conducono, tutti, al corpo. Le frecce marcano infatti il riferimento al mistero dell’incarnazione, alla stregua di quanto accade, con mezzi figurativi diversi, nelle rappresentazioni di Cristo e dell’Annunciazione, rimandando così alle implicazioni teologiche di tali immagini. Tutto questo – si potrebbe obiettare – lo ritroviamo, più o meno, nelle considerazioni di coloro che, prima della nostra autrice, hanno già trattato la questione: basterà allora riunire ciò che è stato detto in altre sedi. E invece non basta. L’originalità del punto di vista, pragmatico, sconvolge in effetti le prospettive fin ora messe in campo perché la maniera in cui il nostro santo viene rappresentato viene interpretata in contesto e in azione.
Lo spettatore contemporaneo potrà essere stupefatto nel vedere con quale precisione i pittori proto-rinascimentali sapessero rappresentare un corpo, anche prima che le dissezioni diventassero pratica corrente. E si stupirà forse ancora di più di scoprire come tali rappresentazioni potessero rivolgersi ai fedeli nei luoghi sacri. Senza parlare della sensualità che emana dal corpo di colui che va ad incarnare proprio quella sensualità inerente alla bellezza, o addirittura alla perfezione del corpo di un uomo, quella stessa che sarà a lungo legata ad un uso perverso del corpo. Tutti questi paradossi sono esemplarmente trattati da Paola Pacifici che ci aiuta a capire l’importanza semantica ed estetica della figura dipinta di san Sebastiano, fino a mettere in causa gli stessi limiti del corpo rappresentato.
Il volume sarà presentato sabato 22 aprile alle 17 presso la Sala G. La Pira di Venturina Terme con il patrocinio del Comune di Campiglia Marittima. Dopo il saluto introduttivo dell’assessore alla Cultura Jacopo Bertocchi il volume sarà presentato da Marco Paperini, direttore scientifico del Centro Studi Città e Territorio.
L’ìniziativa si svolge in collaborazione con l’Unitre Val di Cornia e l’associazione internazionale Mouseion.