Sanità: i sindaci non sanno che pesci prendere
SUVERETO 14 dicembre 2015 — Nell’immobilismo piu’ totale e nell’indifferenza che da sempre caratterizza la Val di Cornia, la Regione toscana va, il 15 dicembre, all’approvazione della nuova legge regionale di riordino del sistema sanitario.
Per tentare di aggirare la richiesta del referendum che noi cittadini abbiamo fortemente voluto e sigillato da oltre 55 mila firme, con una manovra a dir poco fraudolenta della Giunta guidata da Enrico Rossi e dall’assessore Saccardi, il testo che andrà sugli scranni del consiglio regionale, conterrà l’art 131 che di fatto abolisce la LR 28 (oggetto del quesito referendario) ma tutto il nuovo testo in realta’ non si discosta nemmeno di una virgola dall’impianto che la LR 28 aveva messo su.
La riforma che la Toscana si appresta a varare, venduta dal Pd come migliorativa per i servizi ai cittadini e con forti tagli delle governance, in realtà produrrà l’effetto opposto: i direttori generali cambiano nome ma restano pari pari. Poi c’è la nuova figura del coordinatore d’area vasta che avrà il compito di ‘creare l’amalgama’. Si mandano via i direttori amministrativo e sanitario in apparenza, perché la legge prevede che i direttori generali possono dotarsi di staff e dunque rieccoli rientrare in partita, i tagli alle poltrone pesante non ci saranno. Il grosso del risparmio deriverà dal taglio dei dipendenti che i benpensanti definiscono esuberi.
Cosa ne sarà della sanità in Val di Cornia? Che fine faranno i servizi del nostro ospedale di Villa marina? A queste domande e’ impossibile ad oggi rispondere visto che i Sindaci non sanno che pesci prendere. Il 3 dicembre scorso era stata indetta una conferenza provinciale dei sindaci, per approfondire con il commissario dell’area vasta l’impianto e gli effetti della nuova legge, ma l’assemblea è stata rimandata a data da destinare, causa mancanza del sindaco di Livorno, e l’assemblea della Società della Salute e’ stata convocata per il 17 dicembre ossia dopo che la nuova legge in teoria sara’ stata deliberata dal consiglio regionale e quindi non piu’ certo emendabile.
La Val di Cecina cerca in maniera goffa di organizzarsi e il sindaco Lippi scende in campo in difesa del suo ospedale, portando all’attenzione della stampa un documento datato 2013.
E noi che facciamo?
Io come sindaco avevo stimolato la discussione e proposto di ragionare tutti insieme per rilanciare l’idea di un ospedale funzionale a Riotorto che vada a coprire l’area vasta che va da Grosseto a Livorno con un emodinamica efficace, visto che quando si parla di ospedali bisogna individuare con cognizione di causa i cosidetti servizi “salvavita”, ma nessun sindaco, e tanto meno il Pd, ha aperto nuovamente a questa ipotesi.
Intanto il Pd in Regione respinge emendamenti del 5stelle alla Legge Regionale che volevano salvaguardare i piccoli ospedali delle zone montane o insulari della Regione.
In questo scenario a dir poco preoccupante non resta che una levata di scudi e una mobilitazione generale per evitare di essere travolti da decisioni irreversibili che poi pagheremo sulla nostra pelle come cittadini. Per questo il 15 dicembre alle ore 14.00 sarò sotto il palazzo del Consiglio Regionale a Firenze a sfilare in corteo, per impedire che il Governo Pd della Toscana voti questa legge iniqua, ma rispetti democraticamente il volere del popolo e prima di approvarla la sottoponga al giudizio dei cittadini attraverso lo strumento principe della democrazia ovvero il referendum.