Sanità: implementazione, ottimizzazione…???

· Inserito in Spazio aperto
Carla Bezzini

PIOMBINO 21 giug­no 2016 — A Piom­bi­no chi neces­si­ta di una visi­ta otori­no­laringoiatri­ca per richiedere una prote­si acus­ti­ca deve aspettare il 2017. Le agende sono chiuse per­ché la nos­tra ASL, per man­can­za di risorse, non può dis­pen­sare più di due (!) vis­ite spe­cial­is­tiche (final­iz­zate alla pre­scrizione di prote­si) alla set­ti­mana.
Nel­la mag­gior parte dei casi si trat­ta di per­sone anziane, con pen­sioni min­ime o appe­na sopra la soglia, che per­tan­to si vedono costrette ad aspettare un tem­po tan­to dilata­to quan­to per loro prezioso, data l’im­pos­si­bil­ità di sostenere i costi proibitivi degli ausilii pri­vati. Un altro anel­lo si va ad aggiun­gere alla lun­ga serie delle crit­ic­ità del servizio san­i­tario toscano e in specie del­la nos­tra ASL, con­sid­er­a­ta la peg­giore nelle val­u­tazioni del­la Scuo­la Supe­ri­ore San­t’An­na di Pisa: esten­u­an­ti liste d’at­te­sa, tick­ets assur­di e trop­po alti, buro­crazia, accor­pa­men­to e dis­lo­cazione di servizi. Tut­to questo si tra­duce in una cres­cente dif­fi­coltà per i cit­ta­di­ni di accedere alle prestazioni diag­nos­tiche e spe­cial­is­tiche, con rin­un­cia da parte delle fasce più deboli a fronte di un incre­men­to del ricor­so dei più abbi­en­ti alla san­ità pri­va­ta.
Le nos­tre ripetute denunce han­no sem­pre avu­to risposte vaghe, fat­te di for­mule alti­so­nan­ti e prive di riscon­tro con la realtà: imple­men­tazione, ottimiz­zazione, razion­al­iz­zazione. Questi i ter­mi­ni che ricor­rono come mantra. La realtà ci offre al con­trario il rap­por­to tra popo­lazione e posti let­to più bas­so di tut­ta la Toscana, come anche il rap­por­to tra per­son­ale e posti let­to, un mod­el­lo per inten­sità di cure asso­lu­ta­mente inadegua­to, inef­fi­ciente e scel­to solo per risparmi­are per­son­ale e posti let­to, servizi ter­ri­to­ri­ali insuf­fi­ci­en­ti, ces­sione di pac­chet­ti di prestazione ai pri­vati, tagli al 118, pron­to soc­cor­so intasati, tick­ets esosi, cron­i­ca caren­za di per­son­ale oper­a­ti­vo, attese ver­gog­nose.
La neces­sità di ottimiz­zare (si legge tagliare) deri­va, si dice, dalle dif­fi­coltà eco­nomiche: allo­ra ci chiedi­amo per­chè per la rior­ga­niz­zazione delle zone dis­tret­to, impos­ta dal­la rifor­ma e per la quale i sin­daci del nos­tro ter­ri­to­rio avreb­bero già dovu­to pre­sentare pro­poste, è sta­to affida­to il prog­et­to a Fed­er­san­ità , for­ma­ta da Diret­tori Gen­er­ali Asl ad hoc ret­ribuiti, cioè a una sezione di ANCI che è di fat­to un’e­m­anazione del pres­i­dente Rossi. Fed­er­san­ità ricev­erà per ques­ta prestazione 35mila euro e sic­come le zone dis­tret­to sono 26, la cifra com­p­lessi­va sarà 910mila euro. Qua­si un mil­ione di euro per un’analisi che la Regione pote­va benis­si­mo espletare tramite le sue strut­ture o, meglio anco­ra, tramite il per­son­ale ASL paga­to dai cit­ta­di­ni pro­prio per fare questo tipo di stu­di.
Un mil­ione di euro che cos­ti­tu­is­cono un vero e pro­prio spre­co di denaro pub­bli­co.
E che dire dei 47 mil­ioni di euro di stanzi­a­men­ti già decisi e a dis­po­sizione del­la Regione per prog­et­ti impor­tan­ti quali la non auto­suf­fi­cien­za o la riduzione delle liste d’at­te­sa. Bene, questi sol­di sono sta­ti uti­liz­za­ti per rip­i­anare il dis­a­van­zo nei con­ti del­la san­ità toscana. Risorse già stanzi­ate, già des­ti­nate e non uti­liz­zate per inca­pac­ità ammin­is­tra­ti­va e ges­tionale dei diri­gen­ti alla gui­da del sis­tema san­i­tario e delle isti­tuzioni region­ali.

Car­la Bezzi­ni è con­sigliere comu­nale di Un’Al­tra Piom­bi­no

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